Latina: violentarono ragazzina di 12 anni, fermati i 3 responsabili

violenza donneDurante il periodo del lockdown dovuto all’emergenza Covid19, erano stati accolti in casa da una famiglia di connazionali, ma approfittando dell’assenza del padre, hanno abusato sessualmente, con la forza e in diverse occasioni, della figlia di 12 anni, intimandole poi, con minacce, di non raccontare nulla a nessuno.

I tre giovani, di nazionalità indiana, sono stati arrestati dagli agenti del commissariato distaccato di Fondi, in provincia di Latina, al termine di un’indagine avviata dopo la denuncia della madre della vittima.

L’accusa nei loro confronti è di violenza sessuale di gruppo aggravata dalla minore età della vittima.

Subito dopo la denuncia la ragazzina è stata ascoltata da personale esperto in un ambiente protetto, per limitare al massimo l’ulteriore trauma di dover ricostruire e rivivere le violenze subite. La ricostruzione dei fatti è stata poi supportata dagli accertamenti medico legali disposti dall’Autorità giudiziaria.

Dalle indagini è emerso inoltre che i responsabili delle violenze, nonostante la famiglia non si fosse ancora resa conto degli abusi subiti dalla figlia, a luglio erano stati comunque allontanati dall’abitazione per altre motivazioni.

Grazie al quadro probatorio, ai riscontri effettuati dagli investigatori e al persistente pericolo di fuga degli indagati, la Procura della Repubblica di Latina ha emesso un provvedimento di fermo per i tre stranieri; due di questi sono stati rintracciati a Fondi dalla Mobile di Latina, mentre il terzo è stato scovato in provincia di Pordenone dalla locale Squadra mobile.

Modena: tre arresti per tentato omicidio a sfondo razziale

volante controlloSi sono accaniti contro un ragazzo di 22 anni del Burkina Faso, aggredendolo prima verbalmente per poi colpirlo con un machete. Oggi i poliziotti della Squadra mobile di Modena hanno fermato e arrestato padre e due figli responsabili del tentato omicidio, aggravato dalla circostanza della finalità di discriminazione e odio razziale.

L’episodio risale allo scorso 15 luglio scorso quando il personale dell’ospedale di Baggiovara si era messo in contatto con la questura per segnalare l’arrivo del ragazzo trasportato in ambulanza con gravi ferite da taglio alla mano.

Le indagini  svolte dalla Squadra mobile hanno permesso di accertare come lo stesso giorno la vittima fosse stata appunto aggredita dall’uomo e dai due figli, prima verbalmente con frasi discriminatorie a sfondo razziale, poi con un bastone sulla testa e con due colpi di machete verso il volto, dai quali si sarebbe difeso, facendosi scudo con il braccio sinistro. I tre, prima di darsi alla fuga a bordo di una utilitaria, hanno anche cercato di investirlo, senza riuscirci. Il giovane si trovava in compagnia di alcuni amici magrebini.

Il movente sarebbe stato proprio questo: uno dei magrebini amici della vittima sarebbe stato coinvolto in un giro di reciproche denunce per rapina tra gli indagati e un gruppo di magrebini appunto. Lo scorso 11 luglio infatti un cittadino marocchino aveva denunciato per rapina uno dei tre indagati il quale, quattro giorni dopo, aveva sporto a sua volta querela per una patita rapina perpetrata dal fratello del denunciante.

Una volta formalizzata la denuncia, i tre hanno organizzato una spedizione punitiva nei confronti dei fratelli marocchini nei pressi della loro abitazione in zona Modena Sud, dove accidentalmente si trovava il 22enne, loro conoscente, divenuto vittima inconsapevole del gesto ritorsivo.

Donatella Fioroni

 

Stradale: il bilancio del fine settimana di controlli per la sicurezza

Stradale telefoninoÈ stato un fine settimana di intenso lavoro quello appena trascorso per le pattuglie della Polizia stradale, che, in tutto il Paese, hanno monitorato autostrade e vie di grande comunicazione, con particolare attenzione a quelle che conducono ai luoghi maggiormente frequentati di notte.

L’obiettivo principale di queste verifiche è stato, come sempre, quello di individuare veicoli e conducenti che possano essere un pericolo per la sicurezza propria e di tutti gli altri automobilisti.

Nei servizi sono stati impiegati 3.758 equipaggi che, con il supporto del Servizio aereo del Dipartimento della pubblica sicurezza, hanno fermato 17.950 veicoli, controllando 20.013 persone.

Le infrazioni al codice della strada rilevate dagli agenti sono state 12.909, con 225 patenti ritirate e un totale di 15.363 punti decurtati; sequestrati anche 35 veicoli per violazioni amministrative o penali.

Tra i conducenti sottoposti a controlli, 98 sono risultati positivi all’etilometro e 8 al consumo di sostanze stupefacenti.

Le sanzioni per velocità eccessiva, che ricordiamo è una delle cause principali degli incidenti, sono state 3.582, mentre quelle per mancato utilizzo delle cinture sono state 613.

Sanzionati anche 341 conducenti sorpresi a guidare con il telefonino in mano, anche questa fonte di molti incidenti.

Le persone arrestate per reati vari sono state 3, e 90 quelle denunciate in stato di libertà.

Pattinaggio di figura: Daniel Grassl conquista il Budapest Trophy 2020

Daniel GrasslNon poteva essere un esordio migliore quello di Daniel Grassl con i colori delle Fiamme oro. Il neo atleta del Gruppo sportivo della Polizia di Stato si è imposto al Budapest Trophy 2020 in una gara del circuito Isu challenger series, tappa ungherese della prestigiosa competizione internazionale di pattinaggio artistico.

Sulla pista ghiacciata del Vasas Ice Rink, il portacolori cremisi ha dato spettacolo nella gara di esordio stagionale, esibendosi per la prima volta in pubblico con il nuovo programma del libero, realizzato sulle musiche del film “Jocker”, nel quale ha ancora notevoli margini di miglioramento.

Daniel GrasslPer Daniel si tratta del quarto successo in carriera nelle Isu challenger series, in una gara che lo ha visto al comando sia dopo il corto, in cui ha pattinato sulle note di “Big down” dei Muse, sia nel finale con un punteggio totale di 233.04.

Ottimo risultato per il pattinatore delle Fiamme oro che, dopo la vittoria nei Campionati italiani di pattinaggio di figura nel 2019 e 2020, si appresta ad affrontare la nuova stagione come una delle punte di diamante dell’Italia nella sua disciplina.

Sergio Foffo

Brescia: il prefetto Gabrielli rende omaggio ai caduti della Polizia

cerimonia di intitolazioneDoppio appuntamento a Brescia per il capo della Polizia Franco Gabrielli che in mattinata ha partecipato alle cerimonie di intitolazione in onore della guardia scelta Angelo Pellegrino e della guardia Battista Prati.

Angelo Pellegrino morì il 15 maggio del 1970 a seguito di un incidente stradale mentre rientrava in caserma al termine del servizio e, quattro giorni dopo, Battista Prati perse la vita in servizio precipitando in una scarpata, con l’auto di servizio.

È a loro che i comuni di Villa Carcina e Botticino hanno reso omaggio mantenendo vivo il loro sacrificio per le comunità.

L’amministrazione comunale di Villa Carcina ha dedicato uno spazio verde, in via Fucine, alla guardia scelta Angelo Pellegrino. Alla cerimonia di scoprimento della targa d’intitolazione hanno preso parte anche il sindaco Moris Cadei, il prefetto della provincia di Brescia Attilio Visconti, il questore Leopoldo Laricchia e i familiari del poliziotto.

Nel comune di Botticino, i giardini di via don Luigi Milani da oggi avranno una stele di marmo che ricorderà l’intitolazione dell’area verde alla guardia Battista Prati. Alla cerimonia hanno preso parte le autorità già presenti alla prima intitolazione, il sindaco della cittadina, Gianbattista Quecchia e i familiari di Battista Prati. 

In entrambe le cerimonie è stato osservato un momento di raccoglimento terminato con l’esecuzione del silenzio da parte del trombettiere della Fanfara della Polizia di Stato.

Per ricordare i due appartenenti alla Polizia si è tenuto un incontro con la cittadinanza nel Teatro “Centrolucia” di Botticino. Qui, all’ingresso, due studenti, Alessandro e Marta, hanno recitato la poesia composta da Henry Scott Holland “La morte non è niente”, in memoria di Battista Prati e di tutti i poliziotti caduti nell’adempimento del dovere.

Il capo della Polizia Franco Gabrielli nel suo intervento ha ricordato il sacrificio di Angelo e Battista sottolineando che “Il recupero della memoria è fondamentale per l’anima di un’istituzione come la nostra, così come lo è il senso di appartenenza con il suo portato di tradizioni e valori. Angelo e Battista non sono soltanto due servitori dello stato, due colleghi, sono qualcosa di più. Ricordandoli, guardando a chi ci ha preceduto e ha sacrificato la sua vita, recuperiamo le nostre radici su cui si fonda l’intera nostra Amministrazione”.

Brescia è anche la sede della scuola Pol G.A.I. ed è stata l’occasione per il prefetto Gabrielli di incontrare le donne e gli uomini che prestano servizio nella provincia lombarda e i giovani allievi della Scuola.