La fidanzatina lo lascia e lui, per vendetta, tappezza il paese con foto sessualmente esplicite della giovane. Per un 17 enne della provincia di Salerno, questa mattina, oltre alla denuncia si sono aperte le porte di una “comunità” per minorenni per il reato di revenge porn (vendetta sessuale basata sulla diffusione di immagini intime distribuite senza il consenso della persona ritratta), così come disposto dal Tribunale per i minorenni di Salerno.
L’ordinanza è stata eseguita dalla Polizia postale di Salerno che ha seguito le indagini con cui è stata accertata la responsabilità del giovane che pochi giorni fa, con il chiaro intento di umiliare e diffamare l’ex fidanzatina tredicenne, ha tappezzato le strade del paese con la foto della giovane colta in una posa sessualmente esplicita, corredata da un’offerta di prestazioni sessuali a pagamento.
Disposta anche una perquisizione domiciliare dell’indagato al quale la Polizia postale ha sequestrato materiale pedopornografico. Intenzionalmente l’ordinanza del Tribunale di Salerno ha coinciso con l’8 marzo, giornata internazionale notoriamente dedicata alle donne.
Il revenge porn rappresenta una tipica forma di vendetta, attraverso la quale spesso un “ex”, pubblica le foto intime della persona da “punire” per la fine della relazione sentimentale.
Da sempre impegnata al contrasto di fenomeni criminali su Internet e social network, la Polizia postale invita alla massima prudenza e consiglia di evitare l’invio di immagini o video di contenuti intimi; ricorda, inoltre, che il coinvolgimento di minori rientra nella pornografia minorile e invita a denunciare tempestivamente gli eventuali episodi, per garantire un efficace intervento da parte di personale esperto soprattutto nell’ambito delle piattaforme di social network e messaggistica.
Questa mattina, alla Scuola superiore di Polizia a Roma, alla presenza del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, si è tenuta la Cerimonia di insediamento del capo della Polizia – Direttore generale della Pubblica Sicurezza.
Non un mero passaggio di testimone tra il sottosegretario di Stato Franco Gabrielli ed il neo capo della Polizia Lamberto Giannini. L’evento ha rappresentato, idealmente, la consegna del timone dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza in un momento estremamente delicato per il Paese e complesso per l’Amministrazione stessa, che sta portando a termine un programma di riorganizzazione interna.
Una riorganizzazione che è passata per un riordino delle carriere, per un nuovo assetto del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e soprattutto per una riaffermazione dei valori identitari della Polizia di Stato che, proprio quest’anno, celebra i 40 anni dalla legge di riforma e smilitarizzazione.
La mattina si è aperta con la visita al Milite ignoto dove il neo capo della Polizia Lamberto Giannini ed il sottosegretario di Stato Franco Gabrielli, accompagnati dal capo di Gabinetto del ministro dell’Interno Bruno Frattasi e dal prefetto di Roma Matteo Piantedosi, si sono soffermati davanti ad una corona d’alloro posta sul sacello di uno dei simboli fondanti della Patria.
Poi, alla Scuola superiore di Polizia, il capo della Polizia Giannini, assieme ai tre vice capi e al direttore della Scuola, si è recato all’interno del Sacrario dei caduti della Polizia per un momento di raccoglimento, firmando il libro d’onore e rivolgendo un pensiero ai tantissimi poliziotti morti in servizio.
Successivamente, nell’aula Parisi della Scuola superiore, Il sottosegretario Gabrielli ha indirizzato un breve saluto al Capo della Polizia.
“Non posso esimermi da un ringraziamento alla “mia gente” che mi ha accompagnato in questi quasi 5 anni. Donne e uomini della Polizia di Stato, che garantiscono la sicurezza sul territorio e fanno della Polizia di Stato una delle amministrazioni più credibili e più forti della nostra Repubblica”. Inizia così il discorso del sottosegretario Gabrielli che ha poi salutato il capo della Polizia Lamberto Giannini dichiarandosi convinto che “Farà bene perché è un grande uomo, un grande poliziotto, è un uomo con una grande cifra di umanità. Auguri caro Lamberto”.
Il prefetto Lamberto Giannini, nel suo primo intervento come capo della Polizia, ha avvertito “La responsabilità di ricevere questo incarico in una stagione così complicata come quella che stiamo attraversando. So di poter contare su una grande squadra, donne e uomini che, come me, confidano consapevolmente nella solidità di quei principi che hanno sin qui guidato il mio agire e che continueranno a farlo”. Il Prefetto ha quindi proseguito affermando che “dobbiamo essere dove le nostre comunità ci vogliono vedere, per le strade delle nostre città, in mezzo alla gente. Dove si estrinseca il nostro spirito di servizio per il quale tanti colleghi hanno sacrificato la vita. A coloro che hanno sacrificato il bene più prezioso per l’affermazione della nostra sicurezza, precondizione di ogni diritto di libertà, va la mia più profonda gratitudine.”
Le conclusioni sono state affidate al ministro Lamorgese: “Oggi il prefetto Lamberto Giannini si insedia nelle funzioni di capo della Polizia, direttore generale della Pubblica Sicurezza, uno degli incarichi più delicati e complessi della Repubblica. Il prefetto Giannini ha dato prova di eccellenti qualità durante un lungo percorso professionale durato più di 30 anni, con i numerosi successi conseguiti nel settore nevralgico della Polizia di prevenzione, che hanno reso l’Italia uno dei Paesi più sicuri. Il Ministro, infine, ha sottolineato come al capo della Polizia “è affidata una missione straordinaria, che ogni giorno saprà onorare con fermezza, con determinazione, competenza e professionalità, affrontando le nuove sfide e alimentando il sentimento di fiducia che i cittadini devono avere nella Polizia di Stato”.