Droga: 19 arresti tra pusher e fornitori di cocaina

Spacciavano chili di cocaina nei “Palazzi” del quartiere Sant’Eusebio di Cinisello Balsamo (Milano), ed erano sempre ben forniti di merce, che arrivava regolarmente dall’Olanda e da altri Paesi europei, trasportata dai corrieri di un altro gruppo criminale.

Entrambe le organizzazioni sono state oggetto dell’indagine conclusa oggi dalla Squadra mobile milanese e dal Servizio centrale operativo (Sco).  Questa mattina è scattata l’operazione che ha portato i poliziotti, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, ad arrestare spacciatori e fornitori della droga.

Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, erano dodici: dieci persone sono state arrestate tra Milano, Lodi, Pescara e Foggia, mentre due provvedimenti sono stati eseguiti in Albania grazie alla collaborazione del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia e del Dipartimento della polizia criminale e Interpol di Tirana. Eseguite anche numerose perquisizioni a carico degli indagati e delle persone a loro legate.

Tra i due gruppi criminali, i pusher cittadini italiani e i fornitori di nazionalità albanese, sono stati documentati diversi scambi di droga, e, nel corso dell’indagine, i poliziotti hanno eseguito ulteriori sette arresti in flagranza di reato e sequestrato oltre dieci chili di cocaina.

Gli investigatori hanno, in particolare, fatto piena luce sull’organizzazione degli spacciatori, strutturata come una vera azienda, con regolari turni di servizio per pusher, custodi, confezionatori delle dosi e vedette.

È inoltre emerso che gli ingenti guadagni generati dall’attività illecita, circa 10mila euro netti al giorno, hanno nel tempo determinato diversi attriti tra i vertici dell’organizzazione, in merito alla distribuzione dei compensi e alla suddivisione del potere; dissidi, a volte, sfociati in aggressioni a mano armata.

Nuoto di fondo: riparte la Coppa del mondo con il bronzo di Paltrinieri

Paltrinieri fondoNella prima tappa delle World series 2021 di nuoto di fondo c’erano quasi tutti i più forti specialisti del nuoto in acque libere, e tra di loro c’era anche il nostro Gregorio Paltrinieri che si è preso subito un’ottima medaglia di bronzo.

Dopo un anno di interruzione forzata, causata dalla pandemia, la Coppa del mondo è ricominciata proprio da Doha (Qatar) dove, il 15 febbraio 2020, si era svolta l’ultima gara.

Per il campione olimpico dei 1.500 stile libero è stato un ottimo riscontro del lavoro svolto al Sestriere nei mesi invernali, in preparazione della stagione che culminerà con i Giochi olimpici di Tokyo, dove il campione delle Fiamme oro sarà impegnato nelle discipline in piscina e in acque libere.

Paltrinieri Assoluti nuoto acque libereNella 10 chilometri maschile Paltrinieri ha dato dimostrazione di una forma già a buon livello, rimanendo sempre nel gruppo di testa. Al sesto chilometro è passato in testa, conducendo la gara per oltre due chilometri. Poi il francese Olivier ha piazzato l’affondo decisivo, guadagnando il comando della gara e qualche secondo di vantaggio che ha mantenuto fino al traguardo, chiudendo con il tempo di 1h52’02”04, davanti all’ungherese Rasovszky (1h52’05”5) e a Paltrinieri, che ha concluso con il crono di 1h52’07”09.

Buona la prestazione dell’altro portacolori delle Fiamme oro Mario Sanzullo, anche lui già qualificato per Tokyo, che si è piazzato al quarto posto.

Gregorio Paltrinieri“Sono contento del terzo posto, proprio perché  – ha detto il campione cremisi – una medaglia in Coppa del mondo è sempre bella da conquistare. È stata una gara difficile perché c’era un vento pazzesco che sfiorava i 50 chilometri orari, corrente forte e condizioni non ottimali anche per le mie caratteristiche. Sono riuscito a stare davanti abbastanza, poi verso la fine c’è stata bagarre generale, sono rimasto indietro e sono riemerso in rimonta negli ultimi 500 metri. Quelli che mi sono arrivati davanti sono Olivier e Rasovszky, tra i più forti e che hanno vinto molto nelle acque libere internazionali. Chiudere al terzo posto questa gara ci può stare”.

Fiamme oro in gara anche tra le donne, con Giulia Gabbrielleschi e Barbara Pozzobon, arrivate rispettivamente ottava e decima.

Latina: preso “Varenne” il latitante fuggito in Brasile

Questura di LatinaNei giorni scorsi, la Squadra mobile di Latina e la Polizia federale brasiliana hanno arrestato un latitante legato al clan Zizzo che deve scontare 9 anni di reclusione per reati legati agli stupefacenti e alle armi.

Latitante da 4 anni, il 44enne è stato localizzato e identificato attraverso le indagini della sezione antidroga della Squadra mobile di Latina, dei poliziotti del commissariato di Fondi con la collaborazione del Servizio centrale operativo (Sco).

Intercettazioni telefoniche e ambientali intraprese già dal 2019 lo avevano tradito e, nonostante il periodo segnato dall’emergenza sanitaria, gli investigatori sono riusciti a identificarlo e arrestarlo; attualmente è detenuto in Brasile in attesa di estradizione per l’Italia.

Negli ambienti criminali da cui proviene, l’uomo era conosciuto per la sua abilità di correre a bordo delle auto per sfuggire ai controlli delle Forze dell’ordine o durante l’attività di pusher e per questo aveva guadagnato il soprannome di “Varenne”, dal nome del famoso cavallo campione del mondo di trotto.

Covid19: attenzione alle fake news sui vaccini

fake newsSta circolando sulla Rete un falso comunicato dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) nel quale viene fatto divieto di utilizzo di diversi lotti di vaccino AstraZeneca contro il Covid19.

L’AIFA ha smentito la notizia ribadendo che l’unico lotto di vaccino AstraZeneca oggetto del divieto d’uso a fini precauzionali, sul territorio nazionale, è quello con il numero ABV2856.

Si ricorda che informazioni e comunicazioni attendibili, riguardanti la campagna vaccinale in atto contro il Covid19, sono quelle pubblicate sul sito ufficiale dell’Agenzia italiana del farmaco www.aifa.gov.it.

Invitiamo tutti a non contribuire alla diffusione di queste false notizie, creando ulteriori preoccupazioni nei cittadini.

Si raccomanda, sempre, di non condividere notizie ricevute attraverso la messaggistica istantanea di cui non si abbia certezza della provenienza ma di segnalarle al commissariato di ps online della Polizia postale e delle comunicazioni www.commissariatodips.it.

’Ndrangheta: arrestato in Spagna pericoloso latitante

https://www.poliziadistato.it/articolo/23274Localizzato e catturato a Barcellona, dalla Guardia Civil spagnola, il pericoloso latitante di San Luca (Reggio Calabria) Giuseppe Romeo.

La localizzazione del ricercato, inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi, è stata possibile grazie alle indagini degli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria, del Servizio centrale operativo (Sco) della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato e del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia (Scip) della Direzione centrale della polizia criminale, nell’ambito del più ampio progetto I-Can (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) promosso dall’Italia insieme al Segretariato generale dell’OIPC-Interpol di Lione. 

Giuseppe Romeo era sfuggito all’arresto nell’operazione internazionale “European ’Ndrangheta Connection” eseguita il 5 dicembre 2018 da una squadra investigativa composta da diverse Forze di polizia italiane (Polizia di Stato e Guardia di finanza) ed europee (Bka tedesco, Fiod olandese e Polizia belga), con il coordinamento di Eurojust e di Europol.

Il suo ruolo all’interno del gruppo “Pelle-Costadura-Romeo” era quello di promotore, organizzatore e finanziatore dei traffici di cocaina in Europa. L’Uomo aveva stabilito la propria dimora in Germania, ma faceva la spola fra la Calabria, la Lombardia e l’Europa nord-occidentale al fine di stringere accordi con i fornitori dello stupefacente e con alcuni intermediari in Belgio, Olanda e Germania.

Tali accordi prevedevano trasporti di 40 chili di cocaina a settimana dall’Olanda a Milano. 

Colpito da due ordinanze di custodia cautelare in carcere e destinatario di un decreto di sequestro preventivo nell’ambito dell’inchiesta “European ’Ndrangheta Connection”, il 13 novembre 2020 è stato condannato dal G.U.P. di Reggio Calabria a 20 anni di reclusione per partecipazione, con ruolo di rilievo, ad un’associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale, detenzione di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori ed auto-riciclaggio.

L’arresto di Romeo rappresenta un duro colpo al narcotraffico internazionale gestito dalla ’Ndrangheta ed è stato effettuato in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso nel 2018 dal G.I.P. di Reggio Calabria su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.