Inaugurata la nuova questura di Barletta Andria Trani

È stata inaugurata stamattina a Andria la questura di Barletta-Andria-Trani alla presenza del ministero dell’Interno Luciana Lamorgese e del capo della Polizia Lamberto Giannini.

La cerimonia è stata aperta dalla deposizione di una corona di alloro, in ricordo dei caduti della Polizia di Stato, da parte del ministro dell’Interno, accompagnata dal capo della Polizia e dal questore di Barletta-Andria-Trani Roberto Pellicone.

deposizione coronaIl questore Pellicone ha fatto gli onori di casa illustrando alle autorità presenti l’iter che ha portato alla creazione della nuova questura. A tal proposito è stato trasmesso un video che ha ripercosso le fasi di costruzione dello stabile. Durante il suo intervento ha sottolineato come “Dopo un lungo percorso abbiamo raggiunto un rilevante obiettivo grazie al costante impegno di una compagine affiatata. Da oggi abbiamo un nuovo presidio della legalità pronto a operare in stretto rapporto con tutte le altre istituzioni”. Il Questore ha quindi continuato “Questo immobile all’avanguardia, studiato nell’ottica della modernizzazione e dell’innovazione, è stato costruito facendo particolare attenzione alle fasce più deboli. In questa giornata è importante ricordare chi ci ha preceduto sacrificando la propria vita e indicandoci la strada da percorrere.”

Il Questore, infine, ha consegnato, anche a nome del personale, una targa ricordo al Ministro Lamorgese e al capo della Polizia Giannini.

inaugurazione questura batDopo la benedizione del vescovo, mons. Luigi Mansi, il ministro Lamorgese, accompagnata dal prefetto Giannini, ha tagliato il nastro inaugurale, facendo poi visita agli uffici della nuova questura.

La cerimonia è stata trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della Questura.

Nel corso della mattinata il Ministro e il Capo della Polizia hanno preso parte anche alle cerimonie di inaugurazione dei Comandi provinciali di Arma dei carabinieri e Guardia di finanza.

Tokyo2020: argento 4×100 sl con Miressi, Ceccon e Frigo, bronzo Longo Borghini nel ciclismo

longo borghini - 4x100 stile liberoArrivano le prime medaglie italiane dai Giochi olimpici di Tokyo 2020, e due di queste sono di marca Fiamme oro: il bronzo di Elisa Longo Borghini nella prova in linea di ciclismo femminile e l’argento della 4×100 stile libero maschile con i nostri Alessandro Miressi, Thomas Ceccon e Manuel Frigo. Per tutti gli atleti cremisi sul podio di Tokyo 2020 sono arrivate le congratulazioni del capo della Polizia Lamberto Giannini.

Elisa Longo BorghiniLa prima a salire sul podio a cinque cerchi è stata Elisa Longo Borghini, che è stata capace di ripete l’impresa già compiuta a Rio2016, mettendosi al collo una splendida medaglia di bronzo. È stato emozionante guardare la ciclista delle Fiamme oro tagliare il traguardo in solitaria con il suo sorriso smagliante e la mano destra sul cuore. Una medaglia meritata, frutto di una condotta di gara tatticamente perfetta.

Subito dopo la partenza cinque atlete hanno iniziato la fuga che ha caratterizzato la corsa. Quando il gruppo si è accorto che lo strappo poteva essere decisivo era oramai troppo tardi; a 17 chilometri dalla conclusione le inseguitrici hanno iniziato a spingere per ricucire lo strappo, ma quando le fuggitive sono state raggiunte, l’austriaca Anna Kiesenhofer se n’era andata da sola verso la medaglia d’oro.

Alessandro MiressiA quel punto l’olandese Van Vleuten è scattata, andandosi a prendere l’argento, e l’unica che ha avuto la forza di starle dietro è stata la nostra Elisa.

Ottimo piazzamento per l’altra ciclista delle Fiamme oro, Marta Cavalli, che dopo aver contribuito al recupero del gruppo, si è piazzata ottava nello sprint finale.

“Al via della corsa non mi aspettavo niente – ha detto Elisa dopo la gara –  mi sono ripromessa solo di lasciare sulla strada tutto quello che avevo e così ho fatto, tanto è vero che nel finale ho corso più di cuore che di gambe”.

Thomas CecconStorica la medaglia d’argento conquistata dalla staffetta 4×100 stile libero maschile, con i nostri Alessandro Miressi, Thomas Ceccon e Manuel Frigo che, insieme all’azzurro Lorenzo Zazzeri, hanno portato l’Italia sul podio olimpico per la prima volta nella storia.

È stata una medaglia ottenuta con una grande prestazione collettiva che ha portato gli azzurri a fermare il cronometro sul nuovo record italiano di 3’10”11, secondi solo agli Stati Uniti, oro in 3’08”97. Bronzo per il team australiano che ha chiuso in 3’10”82.

Manuel Frigo“Abbiamo scritto una pagina di storia, siamo stati veramente bravi, siamo felicissimi”, ha sottolineato Alessandro Miressi commentando con orgoglio l’impresa della sua staffetta.

“Siamo veramente contenti e felici di questo argento. Sapevamo di avere una buona possibilità di medaglia” – ha ribadito Thomas Ceccon, che si è qualificato anche per la finale dei 100 dorso – “Ho fatto la scelta di fare entrambe le gare, dato che ero andato bene nel dorso non potevo che fare altrettanto in staffetta. L’argento olimpico non è una cosa da tutti i giorni”.

“Sono felicissimo – ha commentato Manuel Frigo – Per me era impensabile soltanto tre anni fa essere qui e ora arriva addirittura una medaglia”.

Sergio Foffo

Formazione: firmato accordo con la Luiss

convenzione luissÈ stato firmato stamattina a Roma, un accordo tra il ministero dell’Interno, Dipartimento della pubblica sicurezza, e la Luiss per realizzare l’attività di alta formazione e ricerca e per attivare tirocini curriculari all’interno del Dipartimento.

Il Protocollo è stato firmato dal capo della Polizia Lamberto Giannini, dalla vice presidente della Luiss Paola Severino e dal direttore generale Giovanni Lo Storto. All’evento era presente anche il vice capo della Polizia Maria Teresa Sempreviva.

convenzione luissL’obiettivo dell’intesa, in linea con il nuovo modello educativo dell’Università, è quello di creare occasioni concrete in cui gli studenti possano confrontarsi, attraverso esperienze reali, con le istituzioni impegnate quotidianamente nella tutela della sicurezza pubblica.

“Siamo entusiasti dell’idea che, anche grazie all’attivazione di questi tirocini, i giovani possano avere una visione piena del mondo della pubblica amministrazione. Un’esperienza che permetterà agli studenti di sviluppare un forte senso di sinergia lavorando con persone provenienti da ambiti e background diversi”, ha affermato il capo della Polizia Lamberto Giannini.

“Grazie alla collaborazione tra Luiss e il ministero dell’Interno, gli studenti avranno l’opportunità di rafforzare il proprio senso dello Stato e l’amore per il nostro Paese. Inoltre, questa intesa è una grande tappa nell’interazione tra settore pubblico e privato”, ha affermato la vice presidente Luiss Paola Severino.

Sicurezza e legalità: firmato accordo con l’Università degli Studi Roma Tre

firma accordoÈ stato siglato oggi a Roma un protocollo d’intesa tra il Dipartimento della pubblica sicurezza e l’Università degli Studi Roma Tre-Dipartimento di Giurisprudenza finalizzato allo sviluppo di progetti di formazione avanzata e di ricerca, con lo scopo di potenziare le conoscenze degli studenti nelle materie legate alla cultura amministrativa e alla sicurezza.

L’accordo è stato firmato nella sede del nuovo Rettorato dell’Ateneo in via Ostiense dal capo della Polizia Lamberto Giannini, dal rettore Luca Pietromarchi e dal direttore del Dipartimento di giurisprudenza Giovanni Serges. Presenti alla cerimonia anche il vice capo della Polizia preposto all’attività di coordinamento e pianificazione delle Forze di Polizia Maria Teresa Sempreviva e il prorettore Marco Ruotolo che hanno contribuito alla definizione del progetto.

firma accordoL’intesa mira a rafforzare la connessione tra il mondo della formazione e le istituzioni, promuovendo forme di collaborazione anche con riferimento a nuovi paradigmi formativi, con finalità di informazione sulle attività e sulle carriere dell’Amministrazione della pubblica sicurezza e di orientamento nelle scelte professionali a beneficio degli studenti di Giurisprudenza.

Inoltre è intenzioni delle Parti favorire la promozione della legalità nelle diverse forme di espressione, anche mediante attività di ricerca in materia, che potranno essere poi oggetto di pubblicazioni scientifiche.

Attraverso iniziative di formazione (lezioni, seminari, stage, workshop), le nuove generazioni avranno la possibilità di approfondire l’organizzazione e il funzionamento dell’Amministrazione della pubblica sicurezza, sviluppando conoscenze e competenze tramite l’analisi di casi pratici riguardanti i principi generali dell’azione amministrativa e le attività della polizia giudiziaria.

Il Capo della Polizia ed il Rettore hanno espresso grande soddisfazione per questa intesa, che potrà costituire un prezioso modello di partenariato da replicare anche in altri settori.

Lotta alla Mafia: il ricordo di Boris Giuliano

commemorazioneQuesta mattina a Palermo è stato ricordato Boris Giuliano, il funzionario di Polizia a capo della Squadra mobile palermitana ucciso 42 anni fa con 7 colpi alla schiena in un agguato compiuto da Leoluca Bagarella, mentre stava prendendo un caffè in un bar di Palermo.

commemorazioneIn via Francesco Paolo Di Blasi, luogo dove fu assassinato Boris Giuliano, il questore Leopoldo Laricchia, alla presenza dei familiari e delle autorità civili e militari, ha deposto una corona d’alloro. A seguire è stata celebrata una Santa Messa presso la chiesa di San Giuseppe Capasso di via Benedettini.

commemorazioneAnche a Messina sono state intraprese diverse iniziative per ricordare la figura e il sacrificio del loro cittadino onorario, tra cui la scopertura di una targa in suo onore nel piazzale della Questura.

Giuliano che rappresenta ancora oggi un esempio di professionalità, sacrificio e dedizione, per primo aveva capito che bisognava seguire il denaro per attaccare le organizzazioni criminali. Il funzionario aveva anche compreso il cambiamento criminale di Palermo negli anni 70 e i rapporti tra Cosa Nostra e la politica; fu il primo a indagare su Totò Riina negli anni in cui prendeva il potere e preparava la mattanza che avrebbe insanguinato Palermo dal 1978 al 1983.

Inoltre da poliziotto perspicace e innovativo che era, intuì fin da subito la dimensione internazionale della mafia e fu tra i primi a credere nella cooperazione internazionale di polizia.