Li seguiamo e facciamo il tifo per loro nelle varie competizioni nazionali e internazionali, in particolar modo alle Paralimpiadi, dove gli atleti delle Fiamme oro vincono sempre medaglie di ogni colore.
Si tratta di atleti che hanno diverse disabilità, alcune più gravi e invalidanti, altre meno, quindi per poterli far gareggiare è stato necessario creare delle categorie, il più possibile omogenee, all’interno delle quali potersi confrontare fisicamente in modo equo con atleti nelle stesse condizioni.
Questa suddivisione in categorie, che è alla base dello sport paralimpico, è rappresentata da alcune sigle, che a molti sembrano incomprensibili, semplicemente perché non le conoscono.
Sono determinate dal Comitato Paralimpico Internazionale e sono basate su tre criteri:
1) la patologia/disabilità della persona;
2) il grado di disabilità;
3) le funzionalità fisiche residue.
Analizziamo le categorie degli sport paralimpici in cui sono presenti atleti delle Fiamme oro: nuoto e scherma in carrozzina.
Le categorie del nuoto
Agli atleti con disabilità fisica viene assegnato un numero da 1 a 10 dove il numero 1 è la tipologia più grave.
Gli atleti con disabilità visive gareggiano nelle categorie 11, 12 e 13, mentre la categoria 14 appartiene ai nuotatori con disabilità intellettive.
Ogni categoria è poi abbinata al tipo di specialità nella quale si gareggia, identificata tramite delle lettere:
S (Stroke) per stile libero, dorso e farfalla;
SB (Breaststroke) per la rana;
SM (Medley) per il misto.
Ad ogni atleta viene attribuito un punteggio corrispondente alle funzioni che può ancora esprimere, e, successivamente viene inserito in una delle dieci classi previste (minore è la classe, minori sono le capacità residue del nuotatore).
S1 – SB1 – SM1
Nuotatori con gravi problemi di coordinazione nei quattro arti o mancanza dell’uso delle gambe del tronco e delle mani. Hanno un minimo uso delle spalle. Di norma nuotano il solo dorso. I nuotatori in questa classe nella vita quotidiana necessitano della carrozzina e di assistenza.
S2 – SB1 – SM2
Nuotatori capaci di usare solo le braccia. Non le mani, le gambe ed il tronco; nuotatori con grossi problemi di coordinazione nei quattro arti.
S3 – SB2 – SM3
I nuotatori hanno una ragionevole bracciata, mancano di una buona presa e non utilizzano le gambe, il controllo del tronco è assente, oppure hanno gravi problemi o amputazioni in tutti gli arti.
S4 – SB3 – SM4
Nuotatori che, nonostante utilizzino le braccia, hanno le mani deboli e non usano il tronco o le gambe; nuotatori con problemi di coordinazione nei quattro arti con predominanza nelle gambe; nuotatori con amputazioni in tre arti.
S5 – SB4 – SM5
Nuotatori con normale utilizzo delle braccia e delle mani ma non hanno la funzionalità del tronco e delle gambe; nuotatori con problemi di coordinazione nei quattro arti (minore rispetto alla precedente categoria).
S6 – SB5 – SM6
Nuotatori che utilizzano perfettamente le braccia e le mani, hanno uno scarso controllo del tronco, non usano le gambe; nuotatori con problemi di coordinazione nei quattro arti (normalmente riescono a camminare); nuotatori con amputazioni gravi in due arti dello stesso lato; nuotatori nani (solo per la classe S).
S7 – SB6 – SM7
Nuotatori con completo uso delle braccia, del tronco e qualche funzione delle gambe; nuotatori con problemi di coordinazione o debolezza in un emicorpo; nuotatori con una significativa amputazione di due arti; nuotatori nani (solo per la rana).
S8 – SB7 – SM8
Nuotatori che presentano in maniera più lieve i problemi della precedente categoria; nuotatori impossibilitati ad usare un braccio.
S9 – SB8 – SM9
Nuotatori con grave debolezza in una gamba; nuotatori con lievissimi problemi di coordinazione; nuotatori amputati ad una gamba.
S10 – SB9 – SM10
Nuotatori con lievissimi problemi di debolezza delle gambe, con problemi all’anca che portano ad una riduzione dei movimenti, con entrambi i piedi deformati o con una amputazione minima.
Le categorie della scherma
La scherma paralimpica si pratica in carrozzina e si distingue tra:
Classe A: atleti con pieno movimento del tronco e buon equilibrio (Atleti con paraplegie lievi o incomplete, deambulanti, amputati, emiplegici, etc.)
Classe B: atleti che non muovono le gambe, hanno una ridotta funzionalità del tronco e scarso equilibrio (Atleti paraplegici non deambulanti).
Classe C: atleti con disabilità in tutti e quattro gli arti, che non è però inclusa nei Giochi Paralimpici estivi (Atleti tetraplegici).
Durante le competizioni le carrozzine sono sempre ancorate al suolo.