Stradale: “Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada”

Polizia stradaleProclamata per la prima volta dall’Onu nel 2005 nella terza domenica di novembre, domani, viene celebrata la “Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada”, un momento di ricordo e riflessione che viene dedicato, ogni anno, alle vittime di incidenti stradali ed ai loro familiari.

Tra gli obiettivi dei Paesi europei c’è anche quello della sicurezza stradale con la prospettiva di azzerare il numero delle vittime della strada entro il 2050, nonché nel 2030 di ridurre del 50% il numero sia delle vittime che dei feriti gravi.

Incidente stradaleGli incidenti stradali sono spesso causati dai comportamenti sbagliati dei conducenti e dal mancato rispetto del codice della strada, ed è per questo che la Polizia di Stato, dall’inizio di quest’anno, ha messo in campo oltre 397 mila pattuglie della polizia Stradale sul territorio nazionale, che hanno accertato più di 1.500 mila infrazioni, ritirato 21.255 patenti di guida e decurtato 2.477.333 punti patenti.

Campagna polizia stradaleC’è da sottolineare che la responsabilità personale di chi si mette alla guida rimane sempre la precauzione più efficace per prevenire gli incidenti stradali. A tal proposito la Polizia di Stato organizza da anni le Campagne di sensibilizzazione ed informazione sui rischi derivanti da comportamenti errati alla guida; iniziative che riflettono l’impegno sotto il profilo comunicativo, informativo e degli accordi con enti ed Istituzioni per ridurre la mortalità sulle strade.

L’educazione stradale non è rivolta solo agli automobilisti, ma anche ai giovani, attraverso la diffusione nelle scuole, negli incontri con i poliziotti della Stradale, della cultura della legalità, della prevenzione e la promozione dei corretti stili di vita, per stimolare in loro, futuri conducenti, una maggiore responsabilità nei comportamenti alla guida.

Diritti dell’infanzia: l’analisi dei reati con i minori come vittime

bambiniCon la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989, sono stati stabiliti alcuni diritti inalienabili dei minori come quello alla vita, alla salute, all’istruzione, al gioco, così come il diritto alla famiglia, alla protezione dalla violenza, alla non discriminazione e all’ascolto delle loro opinioni.

Oggi, in occasione della giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, in cui si puntano i riflettori sullo stato dei diritti dei bambini, che spesso sono vittime di violenze e soprusi, la Polizia di Stato, da sempre attenta ai fenomeni criminali che riguardano le persone più indifese, ha reso pubblica una brochure in cui sono riportate le analisi dei dati raccolti su tutto il territorio nazionale riguardanti i reati sui minori.

Il lavoro svolto dal Servizio analisi criminale, una struttura a composizione interforze, incardinata nell’ambito della Direzione centrale della Polizia criminale, consente di avere una visione d’insieme sulle condizioni di vita dei minori anche al fine di realizzare il principio secondo il quale “l’umanità ha il dovere di dare al fanciullo il meglio di sé stessa”. Principio essenziale, considerato che si tratta di giovani e giovanissimi che costituiscono il futuro del genere umano, il cui sviluppo pieno ed equilibrato costituisce il presupposto indefettibile per una società più giusta ed equa.

Nel documento sono state analizzate alcune forme di delittuosità particolarmente sensibili, quali l’adescamento di minorenni, gli atti sessuali con minorenne, i maltrattamenti contro familiari e conviventi, la pornografia minorile e le violenze sessuali, prendendo come riferimento tali reati nel biennio 2019-2020 e confrontando il periodo 1 gennaio – 30 settembre 2021 con analogo periodo del 2020, con un approfondimento sul profilo delle vittime e degli autori.

Il risultato che ne è emerso evidenzia come i minori continuano a veder minacciato il loro sviluppo psico-fisico dagli abusi, fisici e psicologici, patiti a causa dei reati in questione, che seguitano a manifestarsi con numeri elevati e certamente sottostimati a causa della frequente omissione di denunce.

Tali crimini determineranno certamente gravi conseguenze negative non solo sulla personalità degli abusati che potrebbero diventare loro stessi in età più matura dei carnefici, ma anche sull’intero sistema relazionale e sociale con il quale i soggetti si troveranno ad interagire.

La denuncia in questi casi è fondamentale sia per far emergere e contrastare l’universo celato degli abusi sui minori e sia per poter intervenire in modo adeguato in loro favore.