Oscad: convegno a Torino “Le vittime dell’odio”

Questa mattina a Torino, presso l’Auditorium del Grattacielo Intesa Sanpaolo, si è svolto il convegno “Le vittime dell’odio” organizzato dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) e dedicato ai crimini dell’odio e alla prevenzione di ogni forma di discriminazione etnico/razziale, religiosa, omotransfobica e legata alla disabilità.

Le tematiche affrontate durante il convegno, moderato da Elisabetta Mancini, primo dirigente della Polizia di Stato e dallo scrittore Fabio Geda, hanno riguardato le modalità per affrontare episodi d’intolleranza, di come supportare le vittime nel percorso di denuncia e di come dedicare una formazione continua e specialistica alle Forze di polizia affinché maturino la sensibilità necessaria per riconoscere la componente discriminatoria di questi reati.

Il convegno si è aperto con la proiezione di un video della senatrice Liliana Segre, vittima sopravvissuta alla Shoah mentre l’inizio lavori è stato introdotto dal vice capo della Polizia Vittorio Rizzi in qualità anche di presidente dell’Oscad.

Vittorio Rizzi al convegno dell'Oscad a TorinoIl prefetto Rizzi ha introdotto l’attività dell’Oscad, quale osservatorio di monitoraggio del fenomeno dicendo “Rappresenta il sensore di tutto quello che accade sul territorio e trasforma queste informazioni in report per organizzazioni internazionali che operano per i diritti umani”  inoltre ha sottolineato la funzione di formazione che l’Oscad ha avuto, in questi 11 anni dalla sua costituzione, nei confronti di 12 mila operatori tra poliziotti e carabinieri su questa tematica.

Il vice capo della Polizia ha poi definito le finalità del convegno di oggi, e prima di dare la parola ai partecipanti e agli ospiti tra cui anche giovani studenti ha sottolineato che “Noi oggi con questo convegno facciamo cultura, facciamo cultura della non discriminazione, cerchiamo con il nostro lavoro quotidiano di dare sicurezza e dare sicurezza si deve tradurre per ciascuno di voi in più cultura, più tranquillità nella vita quotidiana, meno discriminazione e meno odio”.

Oscad TorinoMolti gli ospiti che si sono alternati per parlare della propria esperienza personale, tra questi Vladimir Luxuria, direttrice del Lovers Film Festival; Alessandro Battaglia del coordinamento Torino Pride LGBT; Ernesto Oliviero, fondatore del Sermig.

Sono intervenuti inoltre Ornella Obert, rappresentante associazioni del Gruppo Abele; Yael Rosemblum, che ha raccontato la sua storia quale vittima di antisemitismo; Giampiero Leo, vice presidente del Comitato regionale diritti umani e portavoce coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”; Dario Disegni, presidente Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara, della fondazione per i beni culturali ebraici in Italia e della comunità ebraica di Torino; Giada Morandi, educatrice e coordinatrice progetto del Prisma e del servizio antiviolenza disabili del comune di Torino; Carlotta Gilli, atleta paralimpica delle fiamme Oro, vincitrice di 5 medaglie a Tokyo 2021.

Convegno Oscad a TorinoAccanto a queste testimonianze ci sono state anche quelle di appartenenti alle Forze dell’ordine come Mariantonia Secconi, comandante della sezione atti persecutori- reparto analisi criminologiche dei Carabinieri; Francesca Romana Capaldo, direttore della segreteria dell’Oscad; Raffaella Fontana, dirigente del commissariato Barriera Nizza di Torino; Andrea Corinaldesi, comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Torino; Paola Fuggetta, responsabile della sezione minori e vittime vulnerabili della questura di Torino.

Il convegno si è concluso con un brano interpretato dal cantante Eugenio Cesaro, dal titolo “Umano”.

Torino è stata solo la prima data di una serie di appuntamenti che si replicheranno a livello provinciale e che seguono un evento nazionale già realizzato a gennaio del 2020.

Olivia Petillo

Reggio Calabria: la Postale arresta 18 persone nell’operazione “Nassa3.0”

Proponevano in vendita, su piattaforme online dedicate, oggetti che in realtà non esistevano, come autovetture, trattori, scooter ed altro riuscendo, tra l’altro, a “coprire” la loro identità con degli stratagemmi.

Con l’operazione “Nassa 3.0” la Polizia postale di Reggio Calabria, questa mattina, ha eseguito 18 arresti nei confronti di un’associazione specializzata nella truffa, riciclaggio e sostituzione di persona.

Oltre ai poliziotti della Postale di Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, hanno partecipato all’operazione anche quelli dei commissariati di Siderno, Gioia Tauro, Polistena e dei Reparti prevenzione crimine di Vibo Valentia e Siderno.

Dieci persone sono state condotte in carcere mentre 8 ai domiciliari.

Dalle indagini è emerso che le vittime, ignare della truffa che si celava dietro i falsi annunci, versavano l’importo pattuito su carte ricaricabili o conti bancari risultati intestati ad alcuni degli indagati, senza però poi ricevere i beni acquistati; dall’analisi del periodo che va dall’anno 2016 sino a gennaio 2018, gli agenti hanno individuato oltre 85 truffe per un profitto di circa 220 mila euro.

Per incassare le somme versate dalle vittime, gli indagati, utilizzavano conti correnti, carte di credito/debito e prepagate, inoltre, per le trattative con i potenziali clienti e per lo scambio d’informazioni tra gli organizzatori della truffa, venivano utilizzati numerosi apparecchi telefonici, utenze e Sim fittizi.

Nel corso delle perquisizioni è stato sequestrato diverso materiale informatico da sottoporre ad ulteriori indagini per gli approfondimenti di ulteriori sviluppi investigativi.

Terrorismo internazionale: arrestato appartenente al Daesh

digosSi era allontanato dalla Tunisia per raggiungere, attraverso l’Italia, il nord Europa, il cittadino tunisino fermato dalle Digos delle questure di Venezia e Gorizia.

L’uomo, un 25enne, era entrato con un falso nome in Italia da Lampedusa il 16 settembre scorso.

A seguito di una segnalazione Interpol che lo individuava come un membro dell’Isis in viaggio dalla Tunisia al nord Europa attraverso l’Italia, la Direzione centrale della polizia di prevenzione ha accertato che, effettivamente, l’uomo si trovava in Italia sotto falso nome nella provincia di Venezia.

Fermato e condotto nel Centro di permanenza e rimpatrio di Gradisca d’Isonzo, vicino Gorizia è stato verificata la sua appartenenza ad una cellula di Daesh attiva in Tunisia, impegnata in progettualità ostili da compiere con ordigni esplosivi.

L’arrestato è ora in attesa di essere estradato a seguito del mandato di cattura internazionale emesso dal Tribunale di Tunisi per “partecipazione ad associazione terroristica e atti di terrorismo”.

Postale: frodi online, operazione “Emma”

La Polizia postale italiana e 26 Forze di polizia di altrettante Nazioni hanno concluso l’operazione denominata “Emma” contro il cyber riciclaggio di denaro attraverso i money mule.

I “money mule” rappresentano senz’altro una delle figure sempre presenti nelle frodi online perché costituiscono l’ultimo anello della catena attraverso il quale i malviventi monetizzano i proventi della frode.
Un money mule è una persona che consapevolmente o inconsapevolmente (se ad esempio attratto da false proposte di lavoro pubblicate sul web), offre la propria identità per l’apertura di conti correnti, carte di credito ed altri strumenti di pagamento, sui cui vengono poi accreditate somme di denaro provento di attacchi informatici e finanziari ai danni di ignari imprenditori e cittadini.

L’operazione “Emma” si avvale principalmente di due fasi: quella operativa di un periodo di 3 mesi e quella appena iniziata che ha per oggetto campagne di sensibilizzazione e prevenzione nei Paesi che hanno aderito all’iniziativa.
Nella prima fase sono stati 19 i Paesi dell’Unione europea a partecipare, coordinati da Europol e con il supporto di Interpol, della Federazione Bancaria Europea (EBF) e dei partners privati Microsoft, Western Union, Fintrail, Coinbase e Fourthline, oltre a Moldavia, Svizzera, Regno Unito, Australia, Singapore, Hong Kong, Colombia e Stati Uniti.
Nella seconda fase le Campagne di sensibilizzazione sono finalizzate a creare consapevolezza in chi favorisce, con la propria opera, il riciclaggio dei proventi di attività illecite, come le frodi online o il phishing.

Il bilancio dell’operazione in Italia rivela un aumento delle transazioni fraudolente rispetto allo scorso anno pari a 922 ma l’azione di contrasto della Polizia postale ha permesso di identificare 356 money mule e recuperare 11,5 milioni di euro.

Nell’ambito di tutta l’operazione, attraverso il supporto di oltre 400 istituti bancari e altre istituzioni finanziarie, 7mila transazioni bancarie fraudolente sono state individuate e 2.500 indagini sono state avviate. Grazie a tali attività sono state sventate frodi per un danno stimato in 67,5 milioni di euro. Più di 18mila sono stati i “muli” individuati, mentre sono 324 gli organizzatori e i coordinatori identificati.

Ferroviaria: furti sui treni, 3 arresti

controlli ferroviariaAl termine di un’indagine condotta dalla Squadra di Polizia giudiziaria del Compartimento polizia ferroviaria della Liguria, in collaborazione con gli Uffici della Polizia ferroviaria sul territorio, sono stati arrestati 3 ladri seriali, autori di una ventina di furti ai danni di viaggiatori, sia a bordo dei treni che nelle stazioni liguri. Si tratta di tre cittadini stranieri di 29, 20 e 19 anni.

I provvedimenti sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Genova. 

Attraverso un modus operandi ben collaudato, utilizzavano una tecnica basata sulla distrazione della vittima: il primo uomo chiedeva un’informazione ad un passeggero cercando di attirarne l’attenzione mentre il complice, agendo alle spalle del malcapitato, si impossessava del suo bagaglio o di altri oggetti. La refurtiva veniva quindi consegnata al terzo soggetto, che si allontanava velocemente in direzione diversa dagli altri due.

La maggior parte dei furti sono stati compiuti durante le fermate del treno, dove uno dei tre bussava al finestrino per distrarre il viaggiatore e i complici a bordo, saliti nella stazione precedente, eseguivano il furto.

Stesse modalità sono state utilizzate anche nei parcheggi delle stazioni e nelle sale d’aspetto dove in alcuni casi, per distogliere l’attenzione della vittima, uno dei ladri ha simulato un malore lasciandosi cadere al suolo.

Gli indagati sono stati trovati in possesso di diversi oggetti di provenienza illecita, per lo più tablet e telefoni cellulari, molti dei quali sono stati già riconsegnati ai legittimi proprietari.

Le attività di contrasto del fenomeno dei furti in ambito ferroviario hanno portato negli ultimi mesi anche alla denuncia di altri 11 stranieri che agivano con tecniche analoghe e in piccoli gruppi di due o tre persone.