Bullismo e cyberbullismo: le norme per tutelare i nostri figli

immagine simbolica di lotta al bullismoDi violenza in Rete si sente parlare, purtroppo, ogni giorno. Noi operatori della Polizia di Stato non ci stanchiamo mai di ripeterlo: gli adolescenti hanno bisogno di essere educati e guidati alla sicurezza, in Rete come per strada. Anche quegli atti di prevaricazione definiti come “bullismo”, tipici dell’età scolare, si sono spostati sui social e su quelle applicazioni di cui nessun adolescente, ormai, può fare a meno se non vuole sentirsi escluso dal gruppo, ma che spesso danno vita al cyberbullismo.

La legge del 2017 ha definito il fenomeno come qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, trattamento illecito di dati personali, realizzata per via telematica allo scopo di isolare un minore o un gruppo di minori, ponendo in atto un serio abuso o la loro messa in ridicolo.

Per prevenire importante è l’azione educativa nelle scuole, che vede da sempre, costantemente, impegnata la Polizia di Stato, insieme agli insegnanti ed ai dirigenti scolastici.

Altrettanto importante è che la vittima sappia come tutelarsi e che per farlo non deve, necessariamente, sporgere una denuncia.

Esiste, infatti, come per gli atti persecutori, o stalking, la possibilità di chiedere al Questore l’ammonimento, misura che può essere disposta nei confronti dei minorenni che hanno più di 14 anni, responsabili di cyberbullismo, se non è stato commesso un reato perseguibile d’ufficio.

L’ammonimento è uno strumento di tutela che, oltre ad essere rapido, non coinvolge il cyberbullo nel circuito penale. Gli effetti del provvedimento stesso cessano con la maggiore età dell’ammonito.

Lo strumento non manca, comunque, del carattere educativo proprio di ogni misura dedicata ai minorenni in situazioni di devianza: il cyberbullo ammonito sarà sempre invitato ad un percorso che gli faccia comprendere il disvalore dei propri comportamenti.

Milano: 3 minori arrestati per rapina, furto e lesioni

Tre minorenni su disposizione del tribunale dei Minorenni di Milano sono stati arrestati dalla Squadra mobile della Questura in quanto ritenuti responsabili di rapina, furto e lesioni gravissime.

Le azioni criminali sono state commesse lo scorso ottobre durante una festa studentesca del liceo scientifico Vittorio Veneto di Milano: un gruppo di ragazzi si è introdotto abusivamente nella festa e aveva iniziato a provocare tafferugli con lo scopo di rubare telefoni, catenine e braccialetti ai loro coetanei.

Inoltre i minorenni avevano cominciato a lanciare bottiglie di vetro verso alcuni studenti e una di queste aveva colpito un giovane ferendolo gravemente sul volto; un altro ragazzo, invece, era ricorso alle cure mediche a causa delle percosse ricevute.

L’identificazione degli autori è stata possibile attraverso le video-riprese delle telecamere di videosorveglianza e grazie alla collaborazione delle vittime e di altri studenti presenti alla festa che hanno riconosciuto alcuni aggressori appartenenti al gruppo.  

Nel corso delle perquisizioni a casa degli arrestati sono stati trovati orologi e collanine probabilmente oggetto di altre rapine per le quali sono in corso ulteriori indagini. Gli investigatori stanno prendendo in esame anche alcuni filmati pubblicati dai ragazzi sui social in cui sono riprese alcune vittime dopo le aggressioni.

Festival di Sanremo: denunciato uomo con pass falso e bloccati attivisti “Greenpeace”

Polizia a SanremoÈ stato fermato dagli agenti del commissariato di Sanremo mentre tentava di entrare nelle aree d’accesso del Festival con un pass falso che riportava le generalità e la foto del titolare e il logo della trasmissione televisiva di “Rai1” ed il QR-code.

Il pass, dopo gli opportuni accertamenti, risultava stampato artigianalmente e non valido. L’uomo ha dichiarato di essere arrivato a Sanremo con un suo amico indicandolo, tra l’altro, come l’autore materiale del falso badge; quest’ultimo rintracciato dagli agenti in un hotel poco distante, ha dichiarato che i pass li aveva stampati poco prima di raggiungere la città. Entrambi sono stati denunciati per truffa.

Sempre nell’ambito dei servizi di prevenzione predisposti per la manifestazione canora, ieri sera, 10 attivisti di Greenpeace sono stati fermati dai poliziotti della questura di Imperia mentre tentavano un’azione di protesta davanti al teatro Ariston di Sanremo. Gli attivisti, 4 uomini e 6 donne sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per danneggiamento, getto pericoloso di cosa, resistenza passiva.

Olimpiadi invernali: a Pechino2022 in gara 21 Fiamme oro

pechino 2022Nemmeno sei mesi fa stavamo celebrando le storiche imprese degli atleti azzurri e delle Fiamme oro ai Giochi olimpici di Tokyo2020, ed è già tempo di Olimpiadi.

Con la tradizionale cerimonia di apertura oggi alle13 ora italiana nello stadio Nazionale di Pechino, prende ufficialmente il via la XXIV edizione dei Giochi olimpici invernali, che si concluderà il 20 febbraio. Subito dopo, dal 4 al 13 marzo, si svolgeranno i XIII Giochi paralimpici invernali.

Le sedi delle competizioni saranno tre: oltre a Pechino, che ospiterà le gare sul ghiaccio, i Giochi si svolgeranno a Zhangjiakou e Yanqing, dove i 2.874 atleti, in rappresentanza di 91 Paesi, si daranno battaglia per conquistare le medaglie a disposizione nelle 109 gare in programma.

Tra i 118 atleti azzurri ci saranno i 21 portacolori delle Fiamme oro, che rappresenteranno l’Italia in dieci discipline.

Dalle passate edizioni dei Giochi invernali, sono arrivate undici medaglie di marca cremisi, 5 d’oro, 2 d’argento e 4 di bronzo, e gli ultimi atleti della Polizia di Stato a salire sul podio sono stati Federico Pellegrino e Nicola Tumolero, che a PyeongChang2018 conquistarono rispettivamente l’argento nello sci di fondo e il bronzo nel pattinaggio velocità.

Seguiremo ogni giorno gli azzurri in gara, sulla pagina dedicata all’evento, con un occhio di riguardo ai portacolori delle Fiamme oro, sperando di vederli incrementare il nostro medagliere olimpico.

Perugia e Crotone: sequestrati beni per 8 milioni di euro

Il Servizio centrale anticrimine e le Divisioni anticrimine di Perugia e Crotone hanno eseguito 2 distinti provvedimenti di sequestro di beni, per un valore complessivo di 8 milioni di euro, agli eredi di un esponente di vertice della cosca “Trapasso” di San Leonardo di Cutro (Crotone), deceduto nel 2020 e ad un imprenditore calabrese, entrambi punti di riferimento in territorio umbro della ’Ndrangheta.

Il gruppo criminale si era infiltrato nel tessuto economico e imprenditoriale della Regione, evidenziando una notevole dimestichezza nel manipolare istituti societari, contabili e finanziari.

Il primo provvedimento ha colpito il vertice della propaggine mafiosa calabrese in Umbria, un personaggio che rappresentava il principale promotore ed organizzatore, insieme al figlio e al cognato, del traffico di stupefacenti introdotti in quella regione dalla Calabria, intrattenendo rapporti con organizzazioni criminali albanesi.

Il secondo invece ha avuto come destinataria una persona che aveva assunto la gestione di un sistema dedicato alla realizzazione di reati di natura finanziaria e tributaria ai danni di istituti di credito.

In sostanza mostrava una parvenza di vitalità e dinamicità finanziaria in modo da ottenere accesso a linee di credito bancarie per poi dichiarare fallimento e non ottemperare alla restituzione delle somme ricevute.

Dagli approfondimenti patrimoniali effettuati è emerso che, a fronte di una modesta o addirittura inadeguata anche al semplice soddisfacimento delle primarie esigenze quotidiane, situazione reddituale dei nuclei familiari degli individui menzionati, gli stessi invece avevano acquisito la disponibilità di 9 società, 42 immobili tra terreni e fabbricati, 41 automezzi ed altri beni tra cui titoli e depositi.