Messina: atti violenti su coetanea, tre minori denunciati

Postale e Save the children

Indagati dalla Polizia postale e delle comunicazioni di Messina due ragazze e un ragazzo responsabili in concorso di lesioni personali, minacce e diffamazione aggravati nei confronti di una coetanea.

In particolare, nei mesi scorsi una delle indagate, ritendendo che la vittima le avesse nascosto di sentirsi con un ragazzo, riusciva ingannevolmente ad incontrarla in una strada del centro di Messina, per poi aggredirla violentemente con schiaffi, pugni e tirate di capelli, facendola cadere al suolo e causandole varie lesioni. Il tutto alla presenza degli altri due indagati, uno dei quali riprendeva con lo smartphone la scena di violenza.

Il video veniva successivamente diffuso su un canale social e su servizi di messaggistica con didascalie in sovrimpressione che riportavano commenti denigratori e diffamatori.

L’indagine che ha permesso di scoprire l’aggressione ha avuto inizio a seguito della denuncia da parte dei genitori della vittima.

La Polizia Postale dopo avere verificato la presenza in rete del video della violenza ha richiesto alla Procura dei Minorenni un decreto di perquisizione e sequestro dei dispositivi elettronici nella disponibilità della ragazza autrice dell’aggressione.

L’analisi dei dispositivi e le attività dei poliziotti della Postale hanno consentito poi di identificare anche gli altri due minorenni che avevano concorso materialmente e moralmente nei reati.

Stradale: a Como arrestate 9 persone per riciclaggio di auto rubate

Riciclavano veicoli rubati, smontavano le parti vendibili e le spedivano all’estero: 9 persone sono state arrestate dalla Polizia stradale di Milano nell’ambito di un’operazione coordinata dalla procura della Repubblica di Como.

Tredici le perquisizioni effettuate ai vari immobili, tra abitazione e capannoni industriali in uso degli indagati; tra questi sono stati sequestrati 4 depositi e 14 veicoli utilizzati dal gruppo.

Le indagini del compartimento Polizia stradale di Milano hanno preso spunto da una serie di furti di una particolare marca di veicoli, commessi nel territorio di Milano. Secondo i primi accertamenti era da subito chiaro che gli ultimi segnali di “vita” si fermavano nel territorio di Como.

Dopo una serie di verifiche e una raccolta di informazioni attraverso servizi di osservazione, gli agenti hanno individuato un sito riconducibile a due fratelli originari del posto che, con la collaborazione di un terzo uomo, avevano trasformato un terreno agricolo in un autodemolitore clandestino di auto rubate, diventando, di fatto, la destinazione finale di buona parte dei veicoli rubati a Milano.

Le parti smembrate venivano selezionate da 4 persone che di fatto si occupavano di rifornire il cliente titolare di un’officina della zona. Quest’ultimo, con l’aiuto di un altro uomo, trasferiva ciò che era destinato alla vendita in magazzini affittati dove la merce veniva preparata per la spedizione all’estero.

Gli investigatori sono riusciti a documentare il riciclaggio di circa 80 veicoli, 31 dei quali sono stati recuperati, sequestrati e restituiti ai proprietari.

Il giro d’affari del gruppo criminale ammonta a circa due milioni e mezzo annui.

Operazione “Rear Window” della Polizia postale di Milano

Spiavano le persone direttamente nelle loro case, nelle stanze d’albergo, negli studi medici e negli spogliatoi delle palestre introducendosi attraverso il wifi nelle telecamere installate per la videosorveglianza. La Polizia postale di Milano ha denunciato 10 persone ed eseguito altrettante perquisizioni in diverse città italiane su disposizione della procura di Milano, a conclusione di un’indagine chiamata “Rear Window”.

Gli investigatori sono riusciti ad individuare i componenti di due gruppi criminali, per uno dei quali si configura l’associazione per delinquere; gli indagati riuscivano ad “introdursi” illegalmente violando la privacy di ignare persone con sofisticati sistemi informatici che permettevano loro di scandagliare la Rete alla ricerca di impianti di videosorveglianza connessi ad Internet. Una volta trovata la linea giusta, gli indagati effettuavano un attacco informatico che consentiva di scoprire le password degli Nvr (videoregistratori digitali a cui vengono collegate le telecamere).

Il principale scopo degli indagati era quello di vendere i filmati e le immagini captate nei momenti di intimità delle persone, su delle “vetrine” online create ad hoc.

I luoghi virtuali scelti dagli indagati nella speranza di rimanere anonimi erano il social network “ВКонтакте” (“VKontakte”, abbreviato VK, conosciuto come la versione russa di Facebook) e Telegram.

Al termine delle perquisizioni, gli investigatori della Postale di Milano, Napoli e Catania hanno sequestrato 10 smartphone, 3 workstation, 5 PC portatili, 12 hard disk e svariati spazi cloud, per una capacità di archiviazione complessiva di oltre 50 Terabyte. Sono stati inoltre sequestrati tutti gli account social usati dagli indagati e diverse migliaia di euro, anche in criptovaluta.

I consigli degli specialisti

Consigliamo sempre di affidarsi a professionisti affidabili nell’installazione di impianti di videosorveglianza ed evitare soluzioni “fai da te”. Ricordiamo che gli attuali sistemi di videosorveglianza sono a tutti gli effetti sistemi informatici connessi ad Internet e, come tali, sono esposti alle insidie della Rete e necessitano, quindi di costanti aggiornamenti software per eliminare vulnerabilità di sistema e, naturalmente, vanno configurati in maniera adeguata.

Ad esempio, è preferibile inibire l’accesso tramite Web per il controllo remoto delle telecamere e optare per sistemi “peer to peer” tramite cloud a patto però che ci si orienti verso dispositivi realizzati da primarie aziende del settore, evitando assolutamente prodotti acquistabili online a basso costo.

Inoltre, anche se può apparire scontato e banale, si raccomanda sempre di cambiare la password di default per l’accesso all’interfaccia di configurazione scegliendone una che contenga almeno otto caratteri, con lettere minuscole, maiuscole (possibilmente non all’inizio), numeri e caratteri speciali e orientare le telecamere in modo da non inquadrare bagni, camere da letto e altri ambienti “sensibili” per l’intimità delle persone.

“Il mio diario” arriva anche ai piccoli pazienti del Policlinico Umberto I

consegna diario scuola ospedaleQuesta mattina la Polizia di Stato ha consegnato l’agenda scolastica “Il mio diario” ai piccoli studenti ricoverati presso la clinica pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma, all’interno del quale ci sono alcune sezioni di scuola dell’infanzia e di scuola primaria dell’istituto comprensivo “Via Tiburtina Antica 25”.

consegna diario scuola ospedaleLa consegna è stata effettuata da alcuni poliziotti, dal direttore del Dipartimento del Policlinico, Bruno Marino, e dalla coordinatrice scolastica dell’Istituto, Olimpia Guggino, insieme ad alcuni insegnanti che curano il progetto scuola in corsia.

L’Agenda, realizzata in collaborazione con il ministero dell’Economia e delle Finanze, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e con il contributo del ministero dell’Istruzione, si presenta come valido strumento di supporto alla didattica nella formazione dei cittadini di domani, attraverso le avventure dei protagonisti Vis e Musa, gli amici a quattro zampe Lampo e Saetta, il pappagallino Gea, affrontando i temi della salute, dello sport, della cura dell’ambiente, dell’inclusione sociale, dell’educazione stradale, del corretto utilizzo di Internet e dei social network, del bullismo e del cyberbullismo, nonché quello dell’educazione civica e la cittadinanza digitale.

consegna diario scuola ospedaleNel diario il topo giornalista Geronimo Stilton accompagna i bimbi nel percorso di educazione alla legalità, condividendo l’importanza di trasmettere con umorismo e semplicità, i valori fondamentali di questo tema.

L’agenda dell’anno scolastico 2022/2023 ha raggiunto la tiratura di 100mila copie, la più alta produzione annuale tra tutte le edizioni del diario pubblicate fino ad oggi, raggiungendo in totale oltre 500mila studenti in tutta Italia.

Sofia Raffaeli continua a stupire e vince la Coppa del mondo di ritmica

sofia raffaeliSofia Raffaeli cresce a colpi di record, e dopo essere diventata la prima italiana a vincere una medaglia d’oro nell’all around in una tappa di Coppa del mondo, la giovane ginnasta delle Fiamme oro ci ha preso gusto e di tappe ne ha vinte tre.

Dopo Atene e Baku, Sofia si è aggiudicata anche l’ultima prova stagionale della World Cup 2022 di ginnastica ritmica, che si è svolta alla Vitifrigo Arena di Pesaro.

sofia raffaeliGrazie a questi risultati, ai quali bisogna aggiungere il secondo posto ottenuto nella prova bulgara di Sofia, la portacolori del Gruppo sportivo della Polizia di Stato ha conquistato anche la Coppa di cristallo della ginnastica ritmica, essendo risultata in testa alla classifica generale conclusiva dell’all around di Coppa del mondo.

E anche questo è un record per la nostra atleta perché mai nessuna italiana prima di lei era riuscita in questa impresa.

sofia raffaeliA Pesaro la nostra Sofia ha trionfato con il punteggio totale di 126.800, realizzando 33.600 al cerchio, 31.850 alla palla, 32.750 alle clavette e 28.600 al nastro.

Questi risultati non hanno fatto perdere la concentrazione alla campionessa cremisi che il giorno seguente ha continuato a stupire anche nelle prove dedicate alle singole specialità.

Per sofia ancora medaglia d’oro nel cerchio con 32.800 punti, e nella palla con l’incredibile punteggio di 33.650 (la seconda è arrivata a 31.150), mentre nel nastro si è dovuta “accontentare” dell’argento.

Sergio Foffo