Sono appena iniziati a Parigi i Campionati del mondo di ciclismo su pista e nella bacheca delle Fiamme oro ci sono già tre fantastiche medaglie conquistate dalle pistard cremisi.
La prima a far suonare l’inno di Mameli nel velodromo di Saint Quentin en Yveline è stata la nostra Martina Fidanza che, con un’incredibile dimostrazione di forza, si è confermata regina mondiale dello scratch, proprio come a Roubaix nella passata edizione. Martina è stata nel gruppo per quasi tutti i 10 chilometri della gara e poi, poco prima dell’ultimo giro, ha piazzato lo scatto vincente, lasciando alle spalle le avversarie, incapaci di reggere il suo incredibile ritmo e andando a conquistare l’oro in solitaria.
Una grande soddisfazione per la nostra giovane campionessa che, a quasi 23 anni, ha già un palmares invidiabile: “All’inizio ero abbastanza rilassata, desideravo tanto ripetermi – ha detto Martina dopo la gara con le lacrime agli occhi – ma sapevo che non sarebbe stato semplice, perché partivo da campionessa. È stato un anno difficile, ne ho passate di tutti i colori: prima sono stata fermata da un’ablazione al cuore, poi dal Covid, infine mi sono fratturata due vertebre. Avevo raggiunto l’apice, poi era andato tutto male, diciamo che questo oro vale il doppio. Ho creduto tanto in me stessa e ringrazio chi mi è stato vicino: Le Fiamme oro, la Nazionale, la squadra, la mia famiglia e il mio ragazzo”.
Nella seconda giornata di gare sono arrivate altre due medaglie grazie al quartetto d’oro dell’inseguimento femminile, con ancora la nostra Martina Fidanza protagonista assoluta insieme all’altra grande pistard cremisi Vittoria Guazzini, e l’argento di Rachele Barbieri nell’eliminazione.
L’oro della squadra femminile ha una portata storica perché mai l’Italia aveva conquistato il titolo mondiale in questa specialità, e questa volta lo ha fatto in maniera perentoria, battendo in finale la Gran Bretagna. Il quartetto azzurro, completato da Elisa Balsamo, Chiara Consonni e Martina Alzini, che aveva dato il suo contributo nelle fasi eliminatorie.
Le azzurre hanno chiuso la gara in 4’09”760, con 1”609 di vantaggio sulle avversarie, facendo anche registrare il nuovo record italiano della specialità.
La seconda medaglia di giornata è arrivata dalla pluricampionessa Rachele Barbieri, che si è messa al collo un bellissimo argento nella specialità eliminazione.
Grazie ad una condotta di gara eccellente l’azzurra delle Fiamme oro ha prima controllato le prime eliminazioni, e poi, una volta rimaste in tre, ha fatto la scelta di assicurarsi l’argento con lunga volata che ha lasciato alle spalle la temibile statunitense Jennifer Valente, per poi andarsi a giocare l’oro con la fortissima belga Lotte Kopecky con le batterie un po’ scariche.
“È stata la mia eliminazione più bella di sempre – è stato il commento post gara di Rachele – La tensione era tanta, perché sono venuta qua per correre il quartetto e invece mi sono trovata a fare questa corsa. Quando siamo rimaste in tre, l’stinto mi ha detto di attaccare e l’ho fatto, così ho messo in difficoltà la Valente. Oggi Lotte Kopecky era di un’altra categoria”.
Infatti Rachele si era allenata con il quartetto dell’inseguimento e poi, a causa del forfait di Letizia Paternoster, non ancora in perfette condizioni per i postumi della brutta caduta agli Europei, lo staff tecnico ha deciso di iscriverla alla gara, che le ha portato la sua seconda medaglia iridata dopo l’oro vinto a Hong Kong 2017 nello scratch.
Sergio Foffo