Il capo della Polizia Lamberto Giannini, accompagnato del questore della provincia di Verona Ivana Petricca e dal direttore dell’Ispettorato delle Scuole della Polizia di Stato Tiziana Terribile, ha partecipato questa mattina, alla Scuola allievi agenti di Peschiera del Garda (Verona), a due cerimonie legate dal valore della memoria: il quarantennale del IV corso agenti ausiliari e l’intitolazione di spazi della scuola a poliziotti caduti in servizio.
Per i frequentatori del IV corso è stato un ritorno alle origini, nel luogo dove, nel 1982, ebbe inizio la loro vita da poliziotti al servizio dei cittadini. Qui oggi si sono ritrovati per suggellare lo spirito di corpo e i valori che accomunano tutti gli appartenenti della Polizia di Stato e che, con orgoglio, hanno condiviso con i 171 allievi agenti del 218° corso.
Le cerimonie di intitolazione hanno riguardato l’agente della Polizia di Stato Emanuela Loi, Medaglia d’Oro al Valor Civile, a cui è stato dedicato il piazzale dell’alzabandiera e il vice sovrintendente della Polizia di Stato Giuseppe Randazzo e l’assistente della Polizia di Stato Luigi Vescovi, Medaglie d’Oro al Valor Civile ai quali è stata dedicata la palestra della scuola.
Dopo l’indirizzo di saluto del direttore della Scuola Gianpaolo Trevisi e del questore di Verona Ivana Petricca, il capo della Polizia Lamberto Giannini nel suo intervento ha sottolineato come sia “Bellissima la scelta di ritrovarsi nella scuola dove si fa formazione; formazione che è un po’ la pietra angolare su cui deve reggersi ogni amministrazione. Qui vengono insegnati dei valori a dei ragazzi che vengono dalla vita civile, che devono avere chiara una cosa: ci sono dei valori non negoziabili come il senso del dovere, dell’onore, dell’onestà, della rettitudine morale”.
“Giornate come queste – ha proseguito il prefetto Giannini – ci fanno capire che nel momento in cui si varca la soglia di una scuola di Polizia si entra in una grande famiglia che chiede molto. Qualche volta sacrifici estremi. Ci sono momenti della vita in cui dovremo prendere decisioni in pochi istanti, con grandi pressioni. In quegli attimi non sbagliamo mai se pensiamo all’esempio dei nostri caduti, che hanno servito il Paese fino all’ultimo e che sono la carne viva della Polizia di Stato. Sono degli esempi che devono rimanere in modo indelebile. Come estremo e definito è stato il sacrificio, così estremo e definitivo deve essere il ricordo che si tramanderà a generazioni di poliziotti”.
Un momento importante, quindi, per la formazione dei futuri poliziotti che hanno avuto la possibilità di ascoltare i ricordi dei loro colleghi più anziani e di fare memoria di quanto accadde a Emanuela Loi, il 19 luglio del 1992, nella strage di via D’Amelio e a Giuseppe Randazzo e Luigi Vescovi, appartenenti alla Sezione Polizia Stradale di Verona, quando, il 22 giugno del 1993, persero la vita a causa di un incidente stradale, durante un servizio di scorta.
Alle cerimonie hanno preso parte anche Claudia Loi, sorella di Emanuela, e Valentina Vescovi e Monica Baratto, rispettivamente figlia e moglie di Luigi che hanno ricevuto dalle mani del prefetto Giannini le pergamene di intitolazione. Erano inoltre presenti i familiari delle vittime del dovere della provincia di Verona.
La Scuola, come in questa occasione, continua a portare avanti un significativo percorso della memoria, avendo dedicato nel tempo luoghi, aule e monumenti a tutti i caduti della Polizia.