Trieste, denunciato hacker no vax

Denunciato hacker no-vaxGli agenti della Polizia postale del Friuli Venezia Giulia e della Puglia, insieme a quelli delle Digos di Trieste e Lecce hanno denunciato e sottoposto a perquisizione domiciliare e informatica un uomo di 33 anni per l’attacco al Consiglio comunale di Trieste del 15 febbraio scorso, in cui, durante la seduta online, vennero bombardate di messaggi le chat dei consiglieri ed alterate le immagini delle webcam allo scopo di interrompere i lavori.

Nonostante fosse convinto di aver utilizzato tutte le precauzioni tecniche possibili per rimanere anonimo gli investigatori, grazie alla loro abilità, sono riusciti a ricostruire le tracce digitali della connessione utilizzata dall’uomo e a rintracciarlo.

Il denunciato ha numerosi precedenti per violazione delle norme di contenimento pandemico ed infatti il contenuto dei messaggi era dal tenore fortemente no vax.

Durante la perquisizione sono stati trovati nell’abitazione del 33enne, alcune maschere antigas, magliette ed adesivi col logo V_V (il nome del gruppo responsabile dell’attacco hacker), un ricevitore in radiofrequenza e bombolette spray.

Alla vista degli agenti di Polizia, l’uomo ha anche provato a lanciare il reset del telefonino, evidentemente avendo pianificato in anticipo un’eventualità del genere ma l’analisi del dispositivo ha comunque portato alla luce circa 8mila chat dell’indagato che confermavano non soltanto la partecipazione all’attacco al Consiglio comunale ma anche il fatto che l’uomo fosse particolarmente attivo nel reclutamento di seguaci per il suo movimento.

Brescia: Arrestato Foreign Fighter italiano

Cagliari: operazione contro gruppo ultràArrestato a Brescia un 28enne foreign fighter italiano per sequestro di persona e lesioni personali, aggravati dall’avere adoperato sevizie e agito con crudeltà e con finalità di terrorismo e dell’odio razziale.

Nel giugno del 2019 l’uomo, attualmente detenuto, era stato prelevato a Kobane (Siria) dove si trovava in stato di cattura da parte delle Unità di protezione popolare curde, da funzionari della Digos di Brescia e della Direzione centrale della polizia di prevenzione a seguito di un’operazione condotta in stretto raccordo con l’AISE, il FBI e le autorità siriane. Venne arrestato per partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo, in quanto, dopo una radicale adesione ideologica alla Jihad islamica iniziata in Italia e completata in Germania, lo stesso era partito per la Siria dove era divenuto un operativo del sedicente Stato Islamico.

Nel luglio del 2020, il Tribunale di Brescia lo ha condannato a 4 anni di reclusione, sentenza poi confermata in Appello.

I successivi approfondimenti investigativi sulla vicenda, condotti anche in ambito di collaborazione internazionale, hanno trovato un punto di svolta nello scambio informativo tra le autorità italiane e tedesche che ha fatto emergere come lo stesso foreign fighter era responsabile anche di torture e sevizie nei confronti di almeno due persone, tra cui un adolescente, che si erano rifiutate di combattere per l’ISIS ed attualmente rifugiate in Germania.

Pesaro Urbino, 19 arresti per spaccio di droga

Pesaro Urbino, 19 arresti per spaccio di drogaI poliziotti della Squadra mobile di Pesaro Urbino hanno arrestato 19 persone per spaccio di droga.

Gli agenti hanno documentato negli ultimi due anni almeno 500 episodi di cessione di stupefacenti. Gli arrestati svolgevano le loro azioni criminali all’interno del parco Miralfiore di Pesaro, agevolati dalla protezione della vegetazione e sfruttando la vicinanza della stazione ferroviaria e degli autobus.

Pesaro Urbino, 19 arresti per spaccio di drogaAd agosto poi, la Questura ha disposto numerosi servizi straordinari di controllo, eseguiti in maniera coordinata con le altre Forze di polizia. I controlli straordinari hanno portato a 6 arresti, 26 denunce a piede libero e a 37 misure di prevenzione.