Presentata a Roma la fiction “Resta con me”

Francesco Arca nella fiction "Resta con me"Alla presenza del capo della Polizia Lamberto Giannini, questo pomeriggio, a Roma, presso la Scuola superiore di Polizia, è stata presentata l’anteprima della nuova serie Tv “Resta con me” che andrà in onda su Rai 1 in prima serata da domenica 19 febbraio.
La presentazione, nell’aula Parisi dell’istituto, è stata moderata da Valerio Iafrate, capo servizio ufficio stampa Rai, che ha introdotto gli interventi dell’attore protagonista Francesco Arca, presente in sala insieme agli altri attori del cast, del capo struttura Rai Fiction, Anouk Andaloro, del produttore Nicola Serra, della regista Monica Vullo.

Anteprima "Resta con me"Il capo della Polizia Giannini ha evidenziato come “Noi facciamo un lavoro impegnativo che necessita di appoggio da parte dei cittadini e consapevolezza, e dare questo tipo di messaggio, questo tipo d’immagine è qualcosa che contribuisce a far venire la voglia di legalità e giustizia e l’apprezzamento per tutte quelle persone che indossano la divisa e ci credono” ha proseguito affermando che “I poliziotti sono uomini e donne che non fanno un lavoro come gli altri, perché questo non è solo un lavoro, è un modo di essere e questo modo di raccontare contribuisce ad avvicinare i ragazzi”.

Anteprima "Resta con me"In platea, gli ospiti e i commissari frequentatori del 111° corso hanno poi assistito alla proiezione in anteprima della prima puntata. Nella fiction il vice questore della Polizia di Stato Alessandro Scudieri, interpretato da Francesco Arca, in servizio alla Squadra mobile di Napoli, si ritrova coinvolto in una sparatoria insieme a sua moglie Paola (Laura Adriani) incinta del loro primo figlio, che lavora come giudice presso il tribunale dei minori.
Le indagini per individuare una banda pericolosa e l’attentato in cui rimangono vittime i due coniugi, metteranno a dura prova il loro rapporto.
Ad Alessandro servirà tutta la sua abilità d’investigatore per riuscire a far luce sui tanti misteri e per recuperare l’amore di sua moglie Paola.

Anteprima "Resta con me"Nella fiction la Polizia di Stato ha contributo affinché le scene rappresentate in Tv siano il più possibile verosimili alla realtà, cosi da ritrarre nel modo migliore i vari aspetti dell’attività di Polizia e dei poliziotti, sempre al servizio del cittadino.

Monza, operazione antidroga “Icaro”

I poliziotti della Squadra mobile della questura di Monza, hanno eseguito 13 misure cautelari di cui 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 5 divieti di dimora nel comune di Monza, nei confronti di un altrettante persone durante l’operazione antidroga chiamata “Icaro”.

Grazie ad un’attività di indagine durata più di un anno, i poliziotti hanno scoperto una vasta organizzazione specializzata nello spaccio di droga che aveva come base operativa un giardino pubblico nel centro di Monza.

I criminali avevano praticamente sottratto alla cittadinanza il parco e infatti sono stati numerosi gli esposti presentati dai residenti della zona per segnalare la problematica.

Nonostante l’area fosse vigilata dagli spacciatori, gli investigatori sono riusciti a filmare oltre 2.500 tra cessioni e detenzioni di droga, per un valore stimato di mezzo milione di euro.

Le conseguenti perquisizioni nei confronti dei sottoposti ai provvedimenti hanno portato anche al sequestro di diversi chili di hashish, cocaina, marijuana, alcune migliaia di euro e una pistola taser.

All’operazione hanno partecipato anche gli agenti della Squadra mobile di Sondrio, gli equipaggi dei Reparti prevenzione crimine di Milano, Torino, Firenze e Perugia e  unità cinofile antidroga

Inaugurata a Nettuno la nuova sezione giovanile delle Fiamme oro

inaugurazione piscina nettunoÈ stata inaugurata stamattina a Nettuno, in provincia di Roma, la nuova sezione giovanile di nuoto delle Fiamme oro, il Gruppo sportivo della Polizia di Stato.

La cerimonia si è svolta nell’Istituto per ispettori della Polizia di Stato, alla presenza del vicecapo vicario della Polizia Maria Luisa Pellizzari, all’interno del quale è stata riattivata la piscina, da poco ristrutturata, che sarà la sede della sezione.

inaugurazione piscina nettunoAll’evento, moderato da Stefano Pantano, ex atleta e direttore tecnico di scherma della Fiamme oro, erano inoltre presenti il direttore dell’Ispettorato delle Scuole della Polizia di Stato Tiziana Terribile, il presidente della Fiamme oro Francesco Montini e il direttore dell’Istituto Vincenzo Avallone.

Dopo la benedizione della struttura, a cura del cappellano dell’Istituto, don Antonio Raaidy, il prefetto Pellizzari ha provveduto al tradizionale taglio del nastro inaugurale.

inaugurazione piscina nettunoNel suo intervento, il Vicecapo della Polizia ha sottolineato come “Questa è un’iniziativa di inclusione. Riteniamo che le strutture giovanili delle Fiamme oro, al di là che possano rappresentare un bacino di piccoli grandi atleti, forniscono ai nostri dipendenti, alle loro famiglie, agli allevi e frequentatori di corso della Scuola, e soprattutto al territorio, una struttura bellissima. Inclusione perché riteniamo che i valori propri dello sport, siano sovrapponibili ai valori della Polizia di Stato, cioè la legalità, lo spirito di squadra, il senso di appartenenza, l’accoglienza, il rispetto delle regole, tutti valori che la Polizia di Stato fa propri e pratica. Quindi praticare uno sport all’interno di una struttura della Polizia di Stato magari in territori più complicati di questo, rende un servizio alla cittadinanza, fa capire ai ragazzi che i valori che noi pratichiamo sono importanti, che li faranno vivere bene e li faranno andare avanti nel mondo. I giovani sono il nostro presente, ce ne dobbiamo occupare adesso, perché più in là potrebbe essere troppo tardi”.

Ad animare la mattinata è stata, infine, una breve esibizione in piscina, dove tre coppie di atleti del nuoto artistico delle Fiamme oro, hanno presentato i loro esercizi.  Particolarmente apprezzata l’esibizione dei campioni del mondo Giorgio Minisini e Lucrezia Ruggiero.

Roma: i commissari della Polizia di Stato al Museo della Shoah

museo della ShoahÈ stato un pomeriggio di riflessione e apprendimento quello trascorso da quaranta commissari della Polizia di Stato presso il Museo della Shoah di Roma per ricordare Giovanni Palatucci il poliziotto “Giusto tra le nazioni”, morto nel campo di concentramento di Dachau il 10 febbraio 1945.

I giovani funzionari, frequentatori del 111° corso di formazione presso la Scuola superiore di Polizia di Roma, hanno avuto il privilegio di conoscere da vicino il prezioso lavoro di costruzione e divulgazione della memoria storica portata avanti dalla Fondazione museo della Shoah.

L’iniziativa si è svolta alla presenza del capo della Polizia Lamberto Giannini, della presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, della presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, del coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo Giuseppe Pecoraro, del Presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia e del prefetto e questore di Roma Bruno Frattasi e Carmine Belfiore.

il museo della ShoahA ricordare la figura di Giovanni Palatucci, portatore di quei valori di giustizia e di servizio in favore dei cittadini, è stata Renata Conforty Orvieto i cui genitori furono salvati dalla deportazione proprio dall’allora questore reggente di Fiume. Nella sua toccante testimonianza Renata ha detto di essere nata grazie a Giovanni. “I suoi genitori furono portati al confine: a Fiume e quando arrivarono i tedeschi, Palatucci gli fece avere i permessi per andare a Modena, dove altri funzionari di polizia li aiutarono”.

il capo della Polizia al museo della ShoahLa Fondazione museo della Shoah di Roma, infatti, ha come mission quella di tramandare alle giovani generazioni le testimonianze di coloro che sono sopravvissuti alla follia nazifascista. La Polizia di Stato, anche attraverso l’incontro odierno, vuol contribuire a mantenere viva questa memoria e, come ha sottolineato il capo della Polizia Giannini, “La Polizia di Stato sta cercando di far emergere le storie come quelle di Palatucci in modo di onorarle e fare in modo che venga pienamente compreso quanto è accaduto in quel periodo difficilissimo. Ritengo che questa conoscenza diretta dei fatti sia fondamentale nella crescita di funzionari di polizia”.

il museo della ShoahAl termine dell’incontro i commissari e le autorità presenti hanno visitato la mostra “L’Inferno nazista”, presente all’interno del Museo, che racconta le persecuzioni razziali nei campi di concentramento polacchi di Belzec, Sobibor e Treblinka.

La mostra è stata illustrata dalla Signora Isabella Insolvibile storica della Fondazione del Museo della Shoah.

Siracusa: prostituzione e riti voodoo, “Madame” arrestata

Una volante della PoliziaAttraverso riti voodoo reclutava giovani donne in Nigeria da destinare alla prostituzione in Italia.

I poliziotti delle Squadre mobili di Siracusa e Foggia hanno arrestato una donna di nazionalità nigeriana, accusata dei reati di tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù, aggravati dall’aver agito anche in danno di minori, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione nonché autoriciclaggio dei proventi dell’attività illecita.

Le ragazze subivano minacce di morte per sé e per i loro familiari e contraevano un debito di circa 30mila euro. Grazie al forte potere di intimidazione derivante dalla sottoposizione al rito “Ju-Ju”, una variante del rito voodoo, l’indagata riusciva a convincere le giovani donne a scappare dai centri di accoglienza, dove erano collocate dopo l’arrivo in Italia.

L’indagine ha avuto inizio dopo la denuncia di una giovane migrante appena giunta nel nostro Paese che, ignara circa le sorti che l’attendevano, e soltanto dopo esser stata sottoposta a violenze fisiche e psichiche ad opera dei “sorveglianti” durante il soggiorno libico, aveva deciso di chiedere aiuto alla Polizia.

Gli investigatori hanno accertato che l’indagata era stata in grado di “gestire”, nell’arco di pochi mesi, il viaggio dalla Nigeria di almeno otto ragazze, nonché la prostituzione di due sul territorio nazionale.

La donna si avvaleva della collaborazione di due complici che in Nigeria e in Libia gestivano le ragazze nei vari passaggi fino al nostro Paese: in Nigeria un addetto al reclutamento e alla sottoposizione dello ju-ju delle vittime, e un addetto alla cura dei viaggi, che si occupava di ricevere le somme necessarie dall’indagata per pagare gli “smugglers” (intermediari) per le prestazioni da essi erogate, come l’acquisto di cibo o la gestione dei rapporti con le persone giuste in grado di soddisfare meglio e più in fretta le richieste d’imbarco.

Tra l’altro, gli investigatori hanno fatto luce anche sulle numerose transazioni di denaro, provento della prostituzione, dall’Italia verso la Nigeria, che la donna, apparentemente priva di fonti di reddito, sarebbe riuscita a inviare, nel tempo, avvalendosi dei servizi bancari di altri connazionali o attraverso un sistema non tracciabile di informal banking.

I soldi trasferiti arrivavano ai complici e servivano per essere rinvestiti in nuovi viaggi e per acquisti immobiliari in Nigeria.