Progetto I CAN: catturati altri 2 latitanti di ‘ndrangheta

RizziColpito dalla “Red Notice” Interpol (l’avviso di cattura internazionale per i soggetti ricercati in tutto il mondo), Antonio Strangio, 32enne legato alla omonima ‘ndrina di San Luca (Reggio Calabria), è stato fermato a Bali il 2 febbraio scorso. Era ricercato per produzione e traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante del metodo mafioso.

Un’operazione che segue di poche ore la cattura avvenuta a Saint Etienne in Francia di Edgardo Greco, latitante da 17 anni, noto come “chef della ‘ndrangheta” e condannato all’ergastolo per duplice omicidio.

RizziIl direttore centrale della Polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza Vittorio Rizzi dopo gli arresti ha sottolineato che “Sono 43 i latitanti di ‘ndrangheta catturati in tutto il mondo in meno di 3 anni: la ‘ndrangheta non ha scampo, né in Italia né all’estero, e tutti i criminali che, partendo dalla Calabria, hanno inquinato le economie di oltre 40 Paesi europei ed extraeuropei con corruzione e traffici illegali, verranno presto arrestati”.

Gli arresti, come ha evidenziato il vice capo della polizia Rizzi, sono il frutto di una strategia disegnata dal Dipartimento della pubblica sicurezza insieme ad Interpol con il progetto ICAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta). Grazie anche all’impegno del segretario generale di Interpol Jurgen Stock, tre anni fa ci si è resi conto che la ‘ndrangheta era una minaccia sostanzialmente sconosciuta alle forze di polizia di tutto il mondo, percepita quasi come un fenomeno folcloristico locale. Da allora, ha proseguito Rizzi “Abbiamo lavorato ogni giorno, con videoconferenze in tempo di pandemia, con incontri operativi appena possibili, con corsi di formazione e il coinvolgimento di magistrati e accademici, per spiegare quanto si trattasse invece di una potente organizzazione criminale, che in modo silente infiltra e strozza l’economia, svolge un ruolo di primo piano nel narcotraffico a livello internazionale, ha abbandonato i pizzini per comunicare su piattaforme criptate e paga con criptovalute. Le informazioni in possesso dell’Italia sono state incrociate con quelle dei tredici Paesi aderenti ad I CAN e le catture sono state la naturale conseguenza di una nuova consapevolezza globale sulla pericolosità della ‘ndrangheta.”

Rizzi“Non abbiamo un punto di arrivo – ha concluso il direttore Centrale Rizzi – siamo consapevoli che la ‘ndrangheta si trasforma continuamente, sfruttando le opportunità di business offerte dal mercato globale e cercando di aggirare gli sbarramenti che i sistemi giuridici e l’attività di magistrati e forze di polizia frappongono all’attività criminale. La nostra sfida è quella di essere sempre un passo avanti, di cogliere per tempo i segnali, saper leggere la realtà in continua trasformazione e adeguare velocemente la nostra risposta a tutela della sicurezza”.

Nella rete silenziosa ed invisibile di I CAN, grazie al lavoro delle forze di polizia italiana e quelle dei Paesi aderenti al progetto, sono rimasti impigliati latitanti di primissimo piano che si erano nascosti in vari Paesi del mondo.

Latitante dal 2016, Strangio è stato arrestato presso il Bali Ngurah Rai International Airport di Bali (Indonesia), dopo aver lasciato l’Australia da dove, essendo stato naturalizzato cittadino australiano, non poteva essere estradato. I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, supportati dall’Unità I-CAN e dall’Esperto per la Sicurezza italiana a Canberra, non hanno mai mollato la presa sul ricercato e al primo passo falso l’hanno catturato in collaborazione con Interpol Indonesia.

Bologna: 12 misure cautelari per reati durante una manifestazione e occupazione

polizia a BolognaVilipendio, minaccia aggravata, violenza privata aggravata, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento e accensione di fumogeni, sono le accuse di cui dovranno rispondere le 12 persone alle quali questa mattina i poliziotti della questura di Bologna hanno notificato le misure cautelari emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale bolognese.

I provvedimenti cautelari, due divieti di dimora e dieci obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, sono stati emessi al termine dell’indagine svolta dagli investigatori della Digos sui reati commessi in occasione dell’occupazione dello studentato di via Serlio il 19 ottobre 2022, e durante la manifestazione non preavvisata “Parade per una vita bella vol.2” organizzata il 10 novembre 2022 dagli stessi indagati, appartenenti al Collettivo universitario autonomo e laboratorio Cybilla.

In particolare, durante la manifestazione, alcuni manifestanti, con il volto coperto, si erano arrampicati su un’impalcatura istallata sulle Due torri di Bologna, e avevano appeso a testa in giù un manichino raffigurante il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, mentre altri allontanavano il personale della Digos intervenuto sul posto.

Nella stessa occasione alcuni manifestanti avevano danneggiato un palazzo storico del centro cittadino, imbrattando con la vernice l’ingresso di un negozio e l’intera facciata dell’edificio, mentre altri attivisti costringevano con violenza i clienti dell’esercizio commerciale a non entrare o uscire dal negozio.

Grazie all’analisi dei numerosi filmati registrati durante gli eventi, gli investigatori sono riusciti a ricostruire i fatti e ad individuare gli attivisti coinvolti.

Per undici di loro l’indagine ha riguardato anche l’occupazione dello studentato di via Serlio che ha portato alla contestazione del reato di invasione arbitraria di terreni o edifici e violenza privata in concorso. 

Siracusa: vendevano “concessioni” al cimitero comunale, due arresti

Vendevano finte concessioni per l’uso di cappelle al cimitero comunale di Siracusa. Arrestati il direttore del cimitero e un operaio che svolgeva mansioni all’interno dello stesso. Dovranno rispondere dei reati di induzione indebita, abuso d’ufficio, falsità documentale e sottrazione di cadavere. I due sono stati posti agli arresti domiciliari mentre altri 4 impiegati comunali sono stati indagati.

L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla procura di Siracusa, è stata eseguita a conclusione delle indagini condotte dai poliziotti della Squadra mobile di Siracusa che si sono attivati in seguito alla denuncia di una vittima. Quest’ultima, tornando dopo molto tempo nella sua città di origine, si era accorta che la cappella di famiglia del cimitero comunale, in cui erano state tumulate le salme dei propri congiunti, era ormai occupata da altri defunti.

L’attività d’indagine ha rilevato un sistema ben consolidato. I due principali indagati, abusando della funzione svolta, inducevano i privati, spinti dal bisogno di dare sepoltura ai loro cari, a pagare cospicue somme di denaro per non attendere le procedure, anche lunghe, dell’assegnazione legale dei loculi e delle cappelle cimiteriali.

Gli indagati aggiravano le procedure necessarie per ottenere i permessi, intascavano i soldi, e rilasciavano i falsi titoli concessori. Inoltre, dai loculi in stato di abbandono e con l’aiuto di altri quattro impiegati comunali, rimuovevano i defunti all’interno per fare posto a quelli nuovi.
Dagli approfondimenti d’indagine è emersa anche una certa cooperazione attiva anche da parte dei “nuovi beneficiari” dei loculi.
Il profitto ricavato dall’attività illecita è stato quantificato in oltre 60mila euro dei quali è stato disposto il sequestro preventivo; agli indagati sono stati sequestrati 35mila euro in contanti.

Droga nel sottotetto del furgone, 2 arrestati

Droga nel sottotetto del furgone, 2 arrestatiI poliziotti dalla Stradale di Bari, durante un posto di controllo sull’A14 nei pressi del casello autostradale Bari nord, hanno fermato un furgone con targa straniera con due persone a bordo. Insospettiti dal nervosismo manifestato dai due durante gli accertamenti, hanno deciso di controllare più accuratamente il veicolo. All’interno del vano posteriore c’erano borse e borsoni contenenti generi alimentari come olio e frutta ma soprattutto buste di carne in avanzato stato di decomposizione che emanavano un fortissimo odore, tipico escamotage utilizzato dai corrieri di droga per coprire eventuali tracce della sostanza stupefacente trasportata. E infatti, nascosti nel sottotetto del furgone, c’erano 5 pacchetti pieni di cocaina ed eroina, per un peso di oltre 5 chili e mezzo e circa 73.000 euro in contanti avvolti in vari pacchetti di cellophane. Le persone sono state quindi arrestate e la droga e il denaro sequestrati.

Silvia Semeraro vince l’argento nella Karate Premier League

Silvia Semeraro in azioneSi è svolta sui tatami di Il Cairo (Egitto) la prima tappa della Premier League di karate 2023, al termine della quale l’olimpionica delle Fiamme oro Silvia Semeraro si è messa al collo una splendida medaglia d’argento nella categoria 68 chilogrammi di kumite.

La portacolori della Polizia di Stato, seguita dal tecnico della nazionale e delle Fiamme oro Cristian Verrecchia, ha condotto una bellissima gara, superando atlete di altro profilo come la padrona di casa, l’egiziana campionessa olimpica in carica Feryal Abdelaziz.

Silvia Semeraro VerrecchiaNella finale per la medaglia d’oro la nostra Silvia è stata fermata dalla svizzera Elena Quirici, che ha conquistato il primo gradino del podio.

“Felice di iniziare sul podio questo nuovo anno ricco di competizioni – ha detto la karateka delle Fiamme oro – un risultato un po’ stretto ma pieno di lavoro e dedizione. È solo un punto di partenza, l’arrivo sarà ancora più bello”.

Questo piazzamento consolida la terza posizione di Silvia nel ranking mondiale della World karate federation nella categoria 68 chili di kumite.

Sergio Foffo