In occasione del 120° anniversario della Polizia scientifica, Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il capo della Polizia Lamberto Giannini hanno inaugurato 3 nuovi laboratori (foto), allestiti a Roma nella Direzione centrale anticrimine, all’interno del Polo tuscolano della Polizia di Stato.
Era infatti il 2 aprile del 1903 quando il professor Salvatore Ottolenghi, creatore della disciplina della criminologia scientifica, teneva i primi corsi sperimentali in questa materia.
L’evento si è svolto nella sala “Giovanni Palatucci” ed è stato introdotto da un breve intervento di saluto del direttore centrale anticrimine Francesco Messina.
Il capo della Polizia, dopo aver rimarcato l’apprezzamento per la realizzazione dei progetti finanziati dal Fondo sicurezza interna, ha detto: “Mi ha molto colpito vedere il potenziale di queste strumentazioni e soprattutto le capacità degli uomini e delle donne della Polizia scientifica che le utilizzano con grande padronanza e sapienza. È bellissimo immaginare come queste tecnologie possano aiutare con sicurezza, velocità e facilità le attività di investigazione”.
Lamberto Giannini, nel rimarcare l’apprezzamento per la realizzazione dei progetti finanziati dal Fondo Sicurezza Interna ha voluto sottolineare il valore della professionalità degli operatori di polizia scientifica
La cerimonia è stata conclusa dal ministro Piantedosi che ha tenuto ad evidenziare: “Sono molto felice di essere qui oggi perché iniziative come questa sono proiettate verso la modernità, la ricerca scientifica, lo studio, il raggiungimento quindi di un’eccellenza scientifica che posa qualificare sempre di più e meglio le attività di tutte quelle articolazioni centrali e territoriali che si nutrono di quelle che sono le capacità che la Polizia scientifica mette a disposizione”.
La prima delle strutture è il laboratorio di analisi dei residui dello sparo, con cui, grazie a due nuovi microscopi elettronici a scansione di ultima generazione, sarà possibile ricercare minime tracce, su qualsiasi superfice, qualora si sospetti l’utilizzo di armi da fuoco.
Oltre a questo laboratorio è stata allestita una Sala armi, con una collezione di oltre 400 esemplari di armi da fuoco, alcune risalenti alla Prima guerra mondiale, che serviranno a illustrare l’evoluzione delle tecniche e dei materiali nel corso dei decenni.
Ancora, il laboratorio di balistica forense, che permetterà di incrementare la performance e creare una moderna banca dati derivante dalle indagini sui reati commessi con l’utilizzo delle armi da fuoco. Questo consentirà l’individuazione di collegamenti tra crimini seriali avvenuti in luoghi diversi ma riconducibili alle stesse persone, e di tracciare eventuali movimenti di armi.
Nel laboratorio è stata anche allestita una nuova galleria di tiro, per le prove di fuoco e lo studio delle traiettorie balistiche.
Infine, il laboratorio di stampa 3d, rinnovato e potenziato grazie all’acquisizione di nuovi dispositivi di stampa, in grado di offrire prestazioni elevate e di produrre manufatti per il supporto delle indagini di Polizia giudiziaria con un grado di dettaglio estremamente alto.
È stato visitato dalle autorità anche il laboratorio di analisi dei dati multimediali dove gli investigatori operano grazie ai più moderni software e all’intelligenza artificiale.