Questa mattina il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il capo della Polizia Lamberto Giannini hanno visitato la sezione giovanile delle Fiamme oro realizzata a Napoli, all’interno del Complesso “Cristallini 73”.
Presenti all’evento il capo di gabinetto del ministro dell’Interno Maria Teresa Sempreviva, il prefetto di Napoli Claudio Palomba e il questore Alessandro Giuliano. Insieme a loro anche il presidente dei Gruppi sportivi della Polizia di Stato Francesco Montini e don Antonio Lofreddo della Fondazione San Gennaro.
Dopo l’indirizzo di saluto del Questore, gli interventi di don Antonio Loffredo e del Presidente delle Fiamme oro, ha preso la parola il capo della Polizia Lamberto Giannini, il quale ha sottolineato come: “Due anni fa abbiamo inaugurato questo luogo, avevamo la certezza di una continua crescita, del proliferare di arrivi di ragazzi, entusiasmo, e tutto questo si è realizzato e continua. Con iniziative come questa – ha proseguito il Prefetto – si fanno dei progetti veramente importanti di legalità e di sistema, perché di fronte a momenti di particolare difficoltà, di fronte a criticità grandi, non bastano le Forze di polizia, la magistratura, il sociale, ma bisogna essere tutti insieme per cercare di creare delle alternative a delle situazioni difficili, creare entusiasmo ed empatia. Per questo c’è il grande investimento, anche con i campioni delle Fiamme oro e con i ragazzi, perché riteniamo giusto – ha concluso il Capo della Polizia – mettere a disposizione di una città che lo merita e dei ragazzi che lo meritano e che ogni giorno ci danno tante prove, insieme alle istituzioni, di voler andare avanti e di avere sempre la testa alta”.
Il ministro Piantedosi, a cui sono state affidate le conclusioni, ha ringraziato don Antonio Loffredo “perché senza di lui tutto questo non ci sarebbe” ed ha aggiunto “Noi oggi qui facciamo un’operazione di sicurezza, anche attraverso il Gruppo delle Fiamme oro, perché sicurezza significa anche promuovere la legalità e i valori principali della socialità. Lo sport è innanzitutto autodisciplina, e qui viene insegnato ai ragazzi. Capire cosa vuol dire autocontrollarsi, autodisciplinarsi, rispettare il prossimo. Le arti marziali sono bellissime per questo perché hanno come obiettivo quello di insegnare ad autodisciplinarsi, controllarsi e rispettare il prossimo. E questo – ha poi aggiunto il Ministro – è ciò che si vuole fare qui. Si vuole fare anche un’operazione di sicurezza, e a noi piace farlo con il Gruppo sportivo delle Fiamme oro, che partecipa ad alti livelli al medagliere olimpico. E questa è una prospettiva che dobbiamo dare ai giovani, perché i giovani devono fare lo sport per i valori di cui abbiamo parlato, ma ci può anche essere la prospettiva di trovarne qualcuno, come quelli che operano in questa struttura come maestri, che tra qualche anno aggiungerà il suo contributo al medagliere olimpico. Queste iniziative – ha concluso Piantedosi – le stiamo portando avanti anche in altri posti, anche in contesti in cui recuperiamo immobili degradati, abbandonati, talvolta confiscati o sequestrati alla criminalità organizzata”.
Tutte le autorità presenti hanno poi visitato la palestra e assistito ad un’esibizione di judo, diretta dal direttore tecnico Pino Maddaloni, che ricordiamo con la medaglia d’oro al collo ai Giochi olimpici di Sydney 2000. Poi l’esibizione dei ragazzi del pugilato, coordinata dal direttore tecnico Vincenzo Picardi, bronzo olimpico a Pechino 2008.
La palestra, allestita al primo piano della struttura riqualificato grazie alla sinergia tra il Dipartimento della pubblica sicurezza, la questura di Napoli, il comune di Napoli, la Terza Municipalità e la Fondazione di Comunità “San Gennaro Onlus”, è uno dei tanti esempi di come, per la Polizia di Stato, la promozione dello sport giovanile sia soprattutto un investimento per il futuro.
Lo sport è un mezzo fondamentale per diffondere quei valori di legalità e rispetto delle regole, importanti per gli uomini e le donne di domani. Inoltre, le regole di partecipazione a una competizione sportiva abituano i giovani a perdere o vincere ma sempre rispettando sé stessi e gli avversari, senza prevaricare o scegliere scorciatoie illegali.
Al termine della visita, il Ministro dell’Interno e il Capo della Polizia si sono diretti verso il secondo forum espositivo dei beni confiscati, dove hanno partecipato al convegno “La legalità come chiave dello sviluppo”.
Sergio Foffo