Torna anche quest’anno la collaborazione tra la Polizia di Stato e Vinitaly per diffondere insieme la cultura del “bere responsabilmente”.
I poliziotti della questura e della sezione Polizia stradale di Verona sono presenti nello spazio espositivo allestito a Piazza dei Signori, nel cuore della città, e all’interno di Verona Fiere, dove dal 2 al 5 aprile si svolgerà la rassegna enologica giunta alla 55esima edizione.
I visitatori potranno ammirare da vicino la Lamborghini Huracan della Polizia di Stato e condividere con i poliziotti iniziative di legalità volte a promuovere l’uso moderato, consapevole e responsabile di bevande alcoliche. Per chi vorrà, gli agenti della Stradale metteranno a disposizione gli alcol test così da poter comprendere se si è in condizione di mettersi alla guida.
All’interno della Fiera sarà inoltre possibile provare uno speciale simulatore, gentilmente concesso dalla Wave Italy, per cimentarsi nella simulazione di guida su una strada bagnata e con ostacoli, immaginando di essere a bordo di una Lamborghini.
Quest’anno inoltre, la questura di Verona e l’associazione Arcobaleno promuovono la campagna “Un brindisi alla salute mentale, patrimonio dell’umanità” per sensibilizzare la collettività sulle problematiche del disagio psichico, attraverso la vendita di bottiglie di vino su cui sono presenti pensieri solidali, alcuni dei quali scritti dal questore Ivana Petricca e dal dirigente della Polizia stradale veronese, Girolamo Lacquaniti.
Infine, gli appassionati di distillati potranno acquistare il liquore “Polizia guappa Petrone” realizzato dalla Polizia di Stato in collaborazione con l’Antica Distilleria Petrone. Si tratta di una edizione limitata, che veste i colori della Polizia e che porta con sé il messaggio del “bere responsabile”: su ogni bottiglia, infatti, è presente lo slogan “Se guido non bevo, se bevo non guido”.
Saranno giorni dedicati alla sensibilizzazione di una platea internazionale di consumatori appassionati e alla diffusione di informazioni sui pericoli, spesso sottovalutati, connessi all’assunzione eccessiva di sostanze alcoliche. L’intento è quello di incoraggiare una svolta nell’approccio al consumo di alcol attraverso la promozione del concetto di “moderazione” come un’esigenza non solo di stretta legalità, ma anche di cultura nazionale.