A carte si può vincere o perdere, molto dipende dalla fortuna. Ma loro vincevano spesso, troppo spesso, perché baravano.
Un gruppo di truffatori è stato individuato dagli investigatori della Squadra mobile di Imperia che questa mattina hanno eseguito l’ordinanza del Tribunale imperiese nei confronti delle dieci persone, accusate di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata a commettere i reati di truffa, peculato e corruzione.
In carcere sono finiti due degli indagati, altri quattro sono stati condotti agli arresti domiciliari e altrettanti hanno ricevuto la notifica dell’obbligo di dimora.
A subire la truffa è stato il casinò di Sanremo, dove uno dei truffatori era impiegato come cartaio o addetto alla roulette. Proprio lui era la figura chiave per la realizzazione delle vincite illecite.
L’uomo sottraeva al casinò i mazzi di carte da gioco che sarebbero stati poi utilizzati dai croupier. Gli altri membri dell’organizzazione segnavano le carte in modo percepibile solo a coloro che conoscevano il tipo di alterazione, e poi li riconsegnavano al complice che riponeva i mazzi truccati negli armadi da cui i suoi colleghi li avrebbero prelevati per utilizzarli ai tavoli verdi.
A quel punto i giocatori del gruppo di truffatori si sedevano ai tavoli di “Punto e banco” e, riconoscendo le carte più importanti per quel tipo di gioco, riuscivano a vincere molto spesso, realizzando notevoli profitti.
Gli investigatori hanno accertato l’operatività dell’organizzazione sin dall’estate dello scorso anno, verificando che l’utilizzo del “sistema sicuro” ha permesso agli indagati di accumulare notevoli vincite illecite ai danni del casinò.
All’esecuzione dei provvedimenti hanno collaborato oltre cinquanta agenti del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato nelle province di Imperia e Torino.
Sergio Foffo