Catturato dai Nocs latitante anarco-insurrezionalista

Catturato dai poliziotti del Nocs nei pressi di Bordighera, in provincia di Imperia, un latitante anarchico triestino.

Le indagini, condotte dagli investigatori della Direzione centrale della Polizia di Prevenzione della Polizia di Stato in sinergia con i poliziotti delle Digos di Trento, Genova, Brescia, Trieste e Treviso, hanno accertato la presenza in Trentino di una radicata organizzazione anarco-insurrezionalista votata alla realizzazione di attentati, danneggiamenti, attività di contestazione di piazza e di proselitismo e propaganda ideologica oltre al sostegno, economico e logistico, agli appartenenti latitanti tra cui l’arrestato.

L’arrestato, figura di spicco nel panorama anarco-insurrezionalista italiano, era fortemente impegnato nella propaganda insurrezionalista improntata nell’azione diretta.

Già detenuto per reati analoghi e scarcerato nel 2019 era latitante dal 2021, aveva rapporti con noti appartenenti alle Brigate rosse ed era stato protagonista di episodi di violenza durante manifestazioni pubbliche, imbrattamento, resistenza a pubblico ufficiale, radunata sediziosa e porto di oggetti atti ad offendere.

Milano: violenza e prostituzione, arrestato

Violenza donneLa costringeva a prostituirsi vessandola con violenze fisiche e umiliazioni. Per questi motivi un 37enne è stato arrestato dai poliziotti della Squadra mobile di Milano.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, a partire dall’ottobre 2021, l’uomo avrebbe ripetutamente maltrattato la compagna, insultandola e percuotendola con schiaffi e pugni, talvolta anche stringendole al collo una cintura, causandole delle lesioni per cui nel corso del tempo è ricorsa per sette volte alle cure sanitarie in pronto soccorso.

Dopo l’ennesima violenza, la donna si è decisa a denunciare gli abusi subiti nel corso della convivenza durante la quale, oltre ai maltrattamenti e alle lesioni, era stata costretta in più occasioni ad avere rapporti sessuali non solo con il compagno, ma anche con estranei in quanto obbligata a prostituirsi in cambio di somme di denaro o di sostanza stupefacente.

L’indagine ha consentito di ricostruire i numerosi episodi denunciati dalla vittima alla luce delle sue dichiarazioni e dalla numerosa documentazione sanitaria attestante le lesioni subite nel corso degli anni e dai vari interventi delle Forze dell’ordine nell’abitazione della coppia.

Cyber crime: colpito uno dei maggiori gruppi hacker

operazioneUno dei gruppi hacker più noti al mondo, Ragnar Locker, è stato colpito da un’operazione di polizia internazionale condotta per l’Italia dalla Polizia di Stato.

L’indagine svolta dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica (COSC) della Lombardia, con il coordinamento del CNAIPIC del Servizio Polizia postale, ha consentito di individuare e fermare in Francia un informatico trentacinquenne considerato figura di spicco all’interno della gang criminale per il suo ruolo di sviluppatore dei software malevoli utilizzati per la cifratura dei dati delle aziende attaccate.

Ragnar Locker è uno dei maggiori gruppi criminali specializzati in attacchi informatici di tipo ransomware: attacchi distruttivi, in grado di cifrare, e quindi paralizzare, i sistemi colpiti, pregiudicando così l’erogazione di servizi pubblici essenziali in vari settori.

L’ospedale israeliano “Mayanei Hayeshua” di Tel Aviv e la principale compagnia aerea portoghese sono solo due tra le recenti e più importanti vittime del gruppo, che in Italia ha colpito, dal 2020, l’Azienda Ospedaliera di Alessandria, la Campari s.p.a., multinazionale leader nel settore food & beverage e la Dollmar s.p.a., importante distributore di prodotti chimico-industriali.

Per ottenere il ripristino dei dati i criminali richiedevano riscatti da 5 a 70 milioni di dollari, ma a fronte del pagamento la restituzione non aveva luogo; seguiva piuttosto l’ulteriore ricatto della pubblicazione sul darkweb dei dati esfiltrati (tecnica della “doppia estorsione”).

Inoltre il gruppo criminale dissuadeva le vittime dal rivolgersi alla polizia, minacciando, in caso contrario, di pubblicare i dati sulla propria pagina nel darkweb, chiamata Wall of Shame (il “Muro della Vergogna”), ora sotto sequestro.

Le indagini della Polizia Postale, coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, si sono unite alle indagini della Gendarmeria Francese, del FBI americano e di altri 7 Paesi. L’attività investigativa è poi confluita in una settimana di azione operativa congiunta, supportata da Eurojust ed Europol e condotta in quattro diversi Paesi, che ha portato al fermo del trentacinquenne presso l’aeroporto di Parigi. Gli investigatori hanno eseguito anche la perquisizione informatica dei device nella sua residenza a Praga, e il sequestro dei computer su cui poggiava l’infrastruttura criminale in vari Paesi europei, tra cui Germania, Lettonia, Svezia e Olanda.

L’attività investigativa, condotta dagli specialisti della Polizia postale anche mediante intercettazioni telematiche transnazionali dei server in mano al gruppo criminale, è partita dall’analisi forense dei sistemi informatici attaccati da Ragnar Locker nell’ottobre del 2020; i poliziotti sono riusciti a identificare, ricostruire e localizzare l’intera infrastruttura criminale, protetta da un complesso sistema di anonimizzazione multilivello, che sfruttava server dislocati in tutto il mondo.

L’operazione denominata “TALPA”, che ha visto coinvolti gli organi investigativi di ben 12 Paesi, costituisce un salto di qualità nelle indagini in materia di ransomware, che sono molto complesse a causa della distribuzione internazionale delle infrastrutture criminali, all’utilizzo di sistemi di cifratura e del ricorso a criptovalute per i pagamenti.

Le Fiamme oro della Polizia in raduno a Roma

raduno ffoo 23Rappresentano la grande bellezza dello sport italiano, con atleti capaci di conquistare titoli olimpici e mondiali; non esiste manifestazione sportiva di rilievo nazionale o internazionale in cui non siano sul podio. Sono le Fiamme oro, il Gruppo sportivo della Polizia di Stato, che oggi si sono riunite per celebrare non soltanto i propri campioni, ma anche tutti coloro che li supportano tecnicamente e logisticamente.

Il quarto raduno dei Gruppi sportivi della Polizia di Stato Fiamme oro si è svolto a Roma, nella sede che accoglie le più importanti cerimonie sportive, il Salone d’Onore del Coni.

L’evento è stato celebrato alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del capo della Polizia Vittorio Pisani e dei vertici dello sport italiano, il presidente del Coni Giovanni Malagò e quello del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli. Presenti anche il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli e il ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi.

raduno ffoo 23L’incontro, durante il quale una formazione ridotta della Fanfara della Polizia di Stato ha suonato l’Inno d’Italia, è stato moderato dall’ex direttore tecnico e atleta della scherma cremisi, Stefano Pantano.

Filo conduttore della serata, il valore dell’appartenenza al Gruppo sportivo, tema sul quale, dopo l’intervento del presidente Fiamme oro Francesco Montini, si sono confrontati in un breve dibattito sul palco i “poliziotti atleti” Marcell Jacobs, Gregorio Paltrinieri, Sofia Raffaeli, Irma Testa e Antonio Fantin.

Poi ha preso la parola il capo della Polizia Vittorio Pisani, che nell’occasione ha sottolineato l’importanza e il valore che da molti anni ha il progetto del Gruppo sportivo Fiamme oro, portato avanti anche dai suoi predecessori. Nel suo intervento il Prefetto, parlando dell’evento, ha poi aggiunto: “Una cerimonia che abbiamo voluto realizzare sia per ringraziarvi dei vostri successi di quest’anno ma anche per un invito, ad un anno dalle olimpiadi, affinché gli stessi successi possano essere conseguiti l’anno prossimo, e magari rivederci qui, a settembre 2024, per festeggiare”.

raduno ffoo 23Le Fiamme oro nascono nel 1954 per la preparazione di atleti di alto profilo, con lo scopo di mantenere e promuovere, anche tra i giovani, l’attività sportiva a livello agonistico, per accrescere il patrimonio sportivo nazionale.

Il Gruppo sportivo della Polizia di Stato non è solo il fiore all’occhiello dello sport agonistico, ma rappresenta un importante baluardo della legalità, applicazione concreta del concetto esteso della sicurezza, che si realizza anche diffondendo la cultura del rispetto delle regole.

Le palestre delle Fiamme oro sono, infatti, luoghi di aggregazione che tolgono i bambini dalle strade dei quartieri difficili e li avviano allo sport, insegnano loro quanto sia importante seguire le regole, nello sport come nella società, e a saper riconoscere che l’avversario può anche essere più forte, utilizzando la sconfitta come stimolo per migliorarsi.

L’intervento conclusivo è stato affidato al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha evidenziato come lo sport sia una delle cose più belle che ci possa essere, sia per chi lo pratica direttamente, che impara i valori che possono poi ritrovarsi nella vita di tutti i giorni, sia per chi lo segue e che, tramite gli atleti, lo coltiva come passione e ai quali vengono trasmessi i valori.

Il Ministro ha inoltre rimarcato come il Gruppo sportivo Fiamme oro sia un veicolo importantissimo della Polizia di Stato e del ministero dell’Interno per trasmettere i valori propri dell’Istituzione, che giungono in territori difficili anche grazie alle palestre della legalità, che sono un punto di riferimento strategico in alcuni contesti.

Infine, il prefetto Piantedosi ha ricordato l’orgoglio rappresentato dalla recente assunzione degli atleti paralimpici nella Polizia di Stato, simbolo di come anche le difficoltà si possono trasformare in grandi opportunità.

Lo Polizia di Stato per la campagna di Natale “Dono ricerca. RiDono la vita”

Associazione italiana per la lotta al neuroblastomaLa Polizia di Stato anche quest’anno rinnova la sua vicinanza all’Associazione italiana per la lotta al neuroblastoma con il patrocinio alla campagna “Dono ricerca. Ridono la vita” per la raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica per la cura del neuroblastoma e dei tumori cerebrali pediatrici.

Una campagna promossa dall’Associazione per sostenere progetti finalizzati a individuare percorsi terapeutici più efficaci e personalizzati per contrastare sempre meglio questo tumore; si tratta di una malattia che generalmente colpisce in età prescolare; è la prima causa di morte per malattia in età prescolare ed è il terzo tumore pediatrico per frequenza, dopo le leucemie e i tumori cerebrali.

IMMUNNB, studio così chiamato pensando alle nuove frontiere dell’immunoterapia, è uno dei progetti portati avanti dall’ospedale “Gaslini” di Genova ed è oggi in fase preclinica; obiettivo: colpire in modo mirato le cellule del neuroblastoma.

Un modo per aderire all’iniziativa e sostenere i diversi filoni di ricerca è quello di scegliere i doni di Natale suggeriti sul sito dell’associazione www.neuroblastoma.org, su ANB STORE alla specifica sezione “Per il tuo magico Natale”, oppure scrivendo all’indirizzo di posta elettronica natale@neuroblastoma.org o telefonando al numero 010-9868319 o al numero 010-9868320.

L’Associazione è nata il 23 luglio del 1993 dalla volontà di madri e padri che hanno vissuto l’esperienza della malattia dei propri figli, ma anche su impulso di oncologi frustrati dagli scarsi successi terapeutici ottenibili in quegli anni.

Ancora oggi è centrale l’impegno di genitori e di volontari attivi in diverse parti d’Italia a cui si sono aggiunte nel tempo anche diverse realtà istituzionali e molte altre persone desiderose di fare la propria parte per sostenere la ricerca.

L’Associazione italiana per la lotta al neuroblastoma ha inoltre il marchio “Donare con fiducia” conferito dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) secondo percorsi di verifica attestanti trasparenza, efficacia e correttezza delle attività.