Firenze: rapina l’orologio a un 91enne, arrestato il responsabile

rapiana firenze questoreOggi pomeriggio il questore di Firenze Maurizio Auriemma ha incontrato il 91enne che qualche giorno fa era stato rapinato di un prezioso orologio, dopo essere stato malmenato.

Al termine dell’indagine della Squadra mobile il presunto responsabile della rapina, un giovane di 26 anni, è stato arrestato, mentre l’orologio è stato recuperato e restituito al legittimo proprietario.

L’anziana vittima ha ringraziato tutta la Polizia di Stato fiorentina, congratulandosi in particolare con i Falchi della Squadra mobile.

rapiana firenze questoreCon l’occasione, il Questore ha donato al protagonista della vicenda una spilla raffigurante l’aquila d’oro, simbolo della Polizia di Stato.

“Questi ragazzi mi hanno regalato un’emozione unica e inaspettata: quella di poter riavere tra le mani un ricordo a me tanto prezioso quanto caro” ha detto il 91enne ringraziando tutti i poliziotti.

L’energico signore aveva anche tentato di reagire all’aggressione del rapinatore, ricevendo schiaffi e pugni.

Subito dopo sono arrivati i poliziotti che, dopo averlo soccorso, hanno iniziato ad indagare.

Partendo dalle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, gli investigatori hanno dato un volto al rapinatore.

Poi è iniziata la ricerca in tutta la città, fino a che, nella zona di Lungarno Santa Rosa, l’uomo è stato rintracciato e arrestato.

Genova: arrestato grazie ad una segnalazione su YouPol

Genova sequestro drogaI poliziotti della Squadra volante di Genova hanno dato seguito alla segnalazione arrivata tramite YouPol nella sala operativa della Questura. Nel messaggio inviata in forma anonima veniva indicata un’attività di spaccio all’interno di un palazzo e, dalle descrizioni fornite del possibile responsabile e l’incrocio dei dati anagrafici, è stato possibile individuare un ventenne che spacciava all’interno del portone.

Attraverso l’ausilio delle unità cinofile e dell’infallibile fiuto di Leone e Nagut, gli agenti hanno effettuato una perquisizione all’interno dell’appartamento del giovane dove sono stati trovati 43 grammi di derivati di cannabis e 3 coltelli con tracce della stessa sostanza, presumibilmente utilizzati per il taglio dello stupefacente. In tasca il ragazzo aveva 600 euro e due telefoni cellulari.

La perquisizione si è estesa alla cantina dove i poliziotti hanno trovato, dentro un borsone, oltre 2 chili di stupefacenti tipo cannabis, bilancino, macchina del sottovuoto e materiale per il confezionamento, inoltre, sono stati trovati due martelletti tipo frangivetro in dotazione agli autobus di linea.

Il giovane è stato denunciato anche per ricettazione e condotto in carcere.

Potenza: 33 arresti con l’operazione antidroga “All’ombra della Torre”

I poliziotti della Squadra mobile di Potenza hanno concluso l’indagine “All’ombra della Torre” contro lo spaccio di droga, che ha portato all’esecuzione di 42 provvedimenti cautelari emessi dal giudice per le indagini preliminari del capoluogo lucano. In particolare, 20 custodie cautelari in carcere, 13 arresti domiciliari e 9 obblighi di dimora nel comune di residenza.

Gli indagati sono accusati di appartenere a due distinte associazioni per delinquere finalizzate al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del numero dei partecipanti e per aver commesso i fatti in luoghi frequentati da minorenni; per alcuni di loro anche l’accusa di usura e riciclaggio.

Eseguite anche nove perquisizioni domiciliari e personali nei confronti di altri indagati, nei comuni di Potenza e zone limitrofe, Lecco e Matera.

potenza drogaDall’indagine risulta che le organizzazioni criminali operavano sul territorio di Potenza e provincia, in particolare nei comuni di Tito, Avigliano e Pietragalla, con diramazioni nei territori di Foggia, Salerno e Roma.

Si tratta di due distinti gruppi criminali, il primo con base logistica sul territorio di Tito e Potenza, che si approvvigionava continuamente di cocaina, marijuana e hashish da fornitori di Cerignola (Foggia) ed Eboli (Salerno); il secondo, con base nei comuni di Avigliano, Pietragalla e Potenza, che effettuava continui approvvigionamenti di marijuana e hashish da un fornitore della provincia di Roma.

Grazie a intercettazioni telefoniche e telematiche, pedinamenti tradizionali e a distanza, utilizzo di videocamere e tracciamenti Gps, acquisizioni documentali, gli investigatori hanno ricostruito numerosi viaggi di approvvigionamento presso i fornitori di residenti a Cerignola ed Eboli. Documentata anche la gestione di alcune piazze di spaccio vicine a scuole e luoghi di incontro giovanili.

Nel corso dell’indagine è emerso anche un ulteriore metodo di rifornimento delle sostanze stupefacenti con ordini su internet, pagamenti in bitcoin, con recapito della merce direttamente a casa degli indagati o di loro parenti deceduti.

In alcuni casi le consegne venivano effettuate alle stazioni ferroviarie, durante le soste dei treni sui quali viaggiavano i corrieri con la droga.

Alla fase esecutiva dell’operazione hanno partecipato anche gli agenti delle Squadre mobili di 22 capoluoghi di provincia, dei Reparti prevenzione crimine di Basilicata, Puglia, Calabria e Toscana, un’aliquota della Polizia di Stato in servizio presso la Sezione operativa della Dia di Potenza, e alcune Unità cinofile.

Sergio Foffo
 

Genova, festini a base di sesso e droga, 2 arrestati

Genova, festini a base di sesso e droga, 2 arrestatiI poliziotti della Squadra mobile di Genova hanno arrestato due persone, un architetto e un imprenditore, per detenzione ai fini di spaccio, l’architetto anche per favoreggiamento della prostituzione.

Gli arrestati, frequentatori della movida, erano soliti organizzare degli after a base di sesso e droga nelle proprie ville, invitando giovani donne assuntrici di cocaina che contraccambiavano la disponibilità gratuita della droga concedendosi sessualmente ai partecipanti.

L’architetto, oltre a cedere cocaina alle ragazze, spesso distribuiva dosi di stupefacente, definendole “bocce di vino”, anche ad altre persone di fiducia, in particolar modo a un’amica, insegnante di liceo alla quale, almeno in un’occasione, aveva effettuato la consegna direttamente nel cortile della scuola durante l’intervallo.

Ai festini, a cui partecipavano spesso uomini influenti e facoltosi, l’architetto usava le ragazze come agganci per conseguire utili sinergie in campo lavorativo. Spesso i partecipanti non erano al corrente che esse fossero remunerate.

Durante le perquisizioni effettuate nelle abitazioni degli arrestati, ville di lusso con piscina, gli investigatori hanno rinvenuto modiche quantità di cocaina.

Una terza persona, che svolgeva attività di mediazione per l’acquisto della droga, ha subìto la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Genova e l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. 

Truffa ad anziani per 15mila euro, presi i responsabili

Truffa ad anziani per 15mila euro, presi i responsabiliGli agenti della Squadra mobile di Viterbo hanno catturato i due autori di una truffa ad una coppia di anziani di Acquapendente (Viterbo) che gli aveva fruttato 15mila euro in contanti.

I poliziotti erano di pattuglia e avevano avuto notizia che la cittadina viterbese sarebbe potuta diventare teatro di possibili truffe a persone anziane.

Durante il servizio infatti gli investigatori hanno notato un’auto sospetta, con a bordo due persone, transitare in un tratto isolato della località Torre Alfina, una piccola frazione del comune di Acquapendente.

Dopo aver fermato il veicolo il passeggero ha provato a disfarsi di un borsellino ma gli agenti, notata la manovra, hanno recuperato l’oggetto trovando all’interno 15mila euro in contanti.

I poliziotti poi, facendo a ritroso la strada da cui proveniva la vettura, sono riusciti a risalire alle persone a cui era stata sottratta la somma.

Si trattava di una coppia di coniugi anziani che erano stati convinti a consegnare il denaro ai due criminali dopo che uno di loro, spacciandosi per un maresciallo dei Carabinieri, gli aveva dato la notizia che il figlio era stato arrestato perché responsabile di un incidente in cui erano stati coinvolti una mamma e il suo piccolo bambino, che versava in condizioni critiche.

Solo dando fondo ai loro risparmi avrebbero salvato il figlio dalla galera ed è per questo che le vittime si erano convinte a consegnare i contanti.

Per uno dei truffatori è scattato l’arresto e la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di resistenza, mentre l’altro, minorenne, ha subito la misura dell’accompagnamento a seguito di flagranza con affidamento alla madre.

Dopo le formalità il denaro è stato restituito dai poliziotti alla coppia di anziani.