“… i poliziotti non vogliono che ci facciano del male”, oppure “so che posso rivolgermi a loro in qualsiasi momento di bisogno”, sono solo alcune delle frasi che gli studenti dell’Istituto professionale statale per i servizi commerciali Luigi Einaudi di Rimini, hanno dedicato agli agenti della Polizia ferroviaria al termine degli incontri programmati nell’ambito del progetto “Train… to be cool”.
La campagna informativa, avviata nel 2014 dalla Polizia di Stato in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca (Miur), si prefigge di stimolare nei giovani la consapevolezza dei rischi presenti nello scenario ferroviario e diffondere tra di loro la cultura della legalità e della sicurezza, sensibilizzandoli ad adottare comportamenti responsabili per la propria e altrui incolumità.
Durante le quattro giornate di incontri, gli operatori della Polizia ferroviaria riminese hanno dialogato con 250 studenti di 12 classi, con grande simpatia ed empatia, attirando la loro attenzione sui temi della sicurezza; particolare interesse hanno destato la proiezione di slide e filmati relativi a fatti di cronaca accaduti in alcune città italiane che hanno avuto come protagonisti i giovani, rimasti vittime di incidenti ferroviari derivati dall’inosservanza di semplici norme comportamentali.
Tra le condotte più a rischio il pericolosissimo fenomeno del “Daredevil selfie”, reso famoso dal free climber russo Alexander Remnev, che consiste nel farsi fotografare in situazioni estreme e pericolose. Molti scelgono il selfie sui binari, scattato con l’imminente arrivo del treno, mentre si fa a gara a chi si sposta per ultimo.
In generale molti sono i comportamenti “a rischio”, irresponsabili e imprudenti, dei quali si è sottolineata la pericolosità: l’attraversamento dei binari, la distrazione derivante dall’utilizzo delle cuffiette per ascoltare la musica durante la permanenza in stazione, il tentativo di salita a bordo con treno in movimento, il lancio di oggetti in direzione dei convogli in transito, la posa di ostacoli sui binari, l’introduzione abusiva in aree interdette.
Insieme ai ragazzi sono stati analizzati anche i comportamenti contrari alle norme che tutelano la salvaguardia dei patrimoni pubblici, come l’imbrattamento di sale d’attesa, carrozze ferroviarie, gli atti vandalici e il danneggiamento di materiale ferroviario, illustrando le conseguenze cui vanno incontro gli autori di questi gesti, quali denuncia penale e risarcimento danni e le conseguenze per la collettività, che patisce ritardi dovuti alla messa in sicurezza o cancellazione del treno danneggiato.
Sergio Foffo