La Polizia ha sequestrato beni per oltre due milioni di euro a un pluripregiudicato specializzato nel settore delle truffe rip-deal ovvero di cambio fraudolento.
L’indagine, svolta dalla divisione anticrimine di Milano, ha evidenziato la sua ingiustificata ricchezza rispetto alle capacità reddituali del suo nucleo familiare.
L’uomo, che fin da minorenne si era reso responsabile di reati contro il patrimonio, si era poi specializzato nelle truffe soprattutto nei confronti di vittime facoltose.
Diverse sono le truffe messe a segno dal malvivente con tecniche collaudate che gli hanno permesso di avere un tenore di vita elevato.
Il truffatore si presentava con abiti griffati, gioielli e autovetture di grossa cilindrata e si faceva passare talvolta come facoltoso commerciante d’arte, altre volte come un importante immobiliarista o addirittura come diplomatico. Poi, con sofisticati raggiri, conquistava la fiducia delle vittime per realizzare operazioni fraudolente nelle quali, promettendo un favorevole cambio di valuta, riusciva ad impossessarsi di considerevoli somme di denaro o di beni mobili di elevato valore.
L’ultima truffa in ordine di tempo l’ha commessa lo scorso dicembre in un albergo di Milano: spacciandosi per un facoltoso acquirente, si è appropriato di un grosso diamante del valore di oltre tre milioni di euro pagandolo in contanti con banconote da 200 euro false.
Nel 2002, invece, fingendosi un professionista italiano e utilizzando un fax intestato a una società di investimenti, ha raggirato un cittadino austriaco. Simulando di essere interessato ad acquistare un immobile in Austria, ha dato al venditore una caparra di 500.000 franchi svizzeri, risultati poi tutti contraffatti, e si è fatto consegnare dalla vittima 90 mila euro in contanti che non sono stati mai recuperati.
Nel 2007 è stato segnalato dall’Interpol per quattro truffe rip-deal commesse in Germania, Svizzera e in Austria, utilizzando l’identità di “Claudio Moro”.
Nel 2018 è stato arrestato per furto aggravato e sostituzione di persona per essersi impossessato di due importantissime opere d’arte (olio su tavola raffigurante la “Sacra famiglia” di Peter Paul Rubens e olio su tela raffigurante “La Fanciulla Sul Prato” di Pierre Auguste Renoir), valutate 26 milioni di euro. In quell’occasione, spacciandosi per un rabbino israeliano rappresentante della comunità ebraica milanese, ha incontrato i venditori in alcuni locali adiacenti a un Consolato Generale e, facendo credere loro di essere all’interno dell’ente diplomatico, ha fatto depositare i quadri in una stanza; mentre erano in un’altra stanza si è allontanato con una scusa ed è sparito con le opere d’arte, in seguito recuperate in un campo nomadi del Nord Italia.
All’uomo sono stati sequestrati due appartamenti con annessi box, un’auto di grossa cilindrata, numerosi gioielli e diversi rapporti bancari.