Questa mattina a Palermo è stato ricordato Boris Giuliano, il funzionario di Polizia a capo della Squadra mobile palermitana ucciso 42 anni fa con 7 colpi alla schiena in un agguato compiuto da Leoluca Bagarella, mentre stava prendendo un caffè in un bar di Palermo.
In via Francesco Paolo Di Blasi, luogo dove fu assassinato Boris Giuliano, il questore Leopoldo Laricchia, alla presenza dei familiari e delle autorità civili e militari, ha deposto una corona d’alloro. A seguire è stata celebrata una Santa Messa presso la chiesa di San Giuseppe Capasso di via Benedettini.
Anche a Messina sono state intraprese diverse iniziative per ricordare la figura e il sacrificio del loro cittadino onorario, tra cui la scopertura di una targa in suo onore nel piazzale della Questura.
Giuliano che rappresenta ancora oggi un esempio di professionalità, sacrificio e dedizione, per primo aveva capito che bisognava seguire il denaro per attaccare le organizzazioni criminali. Il funzionario aveva anche compreso il cambiamento criminale di Palermo negli anni 70 e i rapporti tra Cosa Nostra e la politica; fu il primo a indagare su Totò Riina negli anni in cui prendeva il potere e preparava la mattanza che avrebbe insanguinato Palermo dal 1978 al 1983.
Inoltre da poliziotto perspicace e innovativo che era, intuì fin da subito la dimensione internazionale della mafia e fu tra i primi a credere nella cooperazione internazionale di polizia.