Sono trascorsi 42 anni da quando la Mafia, il 25 settembre 1979, a Palermo, uccise il giudice Cesare Terranova ed il maresciallo di pubblica sicurezza Lenin Mancuso.
La città e la Polizia di Stato, però, non dimenticano il sacrificio di questi due servitori dello Stato, che in quegli anni bui, in una Sicilia scossa dagli omicidi mafiosi, decisero con convinzione da che parte stare.
Il maresciallo Mancuso era il poliziotto assegnato alla scorta del giudice Terranova e insieme avevano lavorato per molti anni conducendo indagini serrate contro le famiglie mafiose palermitane.
L’omicidio avvenne durante un agguato al mattino presto, mentre il giudice ed il maresciallo stavano andando a lavoro. Furono travolti da una scarica di colpi sparati da una carabina e da alcune pistole da parte di appartenenti a Cosa nostra.
Il giudice Terranova morì sul colpo. Il maresciallo Mancuso fu portato in ospedale dove morì dopo alcune ore di agonia.
Per non dimenticare questi due uomini dello Stato, stamattina, a Palermo, è stata deposta una corona di fiori in loro ricordo in via De Amicis, luogo dell’eccidio, alla presenza dei familiari delle due vittime, del Prefetto, del Sindaco della città e del vicario del questore.
In loro memoria è stata poi celebrata una messa nella Chiesa presente all’interno della caserma Pietro Lungaro, sede del reparto scorte della questura palermitana.
Infine, nel chiostro della questura, il maestro palermitano Alberto Chines ha eseguito un concerto per pianoforte suonando la sonata in Si bemolle maggiore di Franz Schubert.