Dal soccorso di una giovane prostituta vittima di un tentativo di sequestro, avvenuta nella notte del 2 ottobre 2020 a Bologna, la Squadra mobile ha scoperto una banda che reclutava giovanissime donne in Albania per avviarle allo sfruttamento sessuale.
In quell’occasione i poliziotti fermarono uno dei responsabili dell’episodio criminale mentre, in fuga, era seduto a bordo di un volo di linea diretto a Tirana (Albania).
Il proseguimento dell’attività investigativa alla ricerca degli ulteriori responsabili, consentiva di identificare quattro ragazze sfruttate, nonché i complici del tentato sequestro di persona. Per questi fatti erano finiti in carcere un altro albanese e un italiano mentre un altro italiano veniva sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, quale titolare del contratto di locazione di un appartamento adibito a luogo di appuntamenti.
Inoltre la Squadra mobile, dalle intercettazioni telefoniche degli indagati, scopriva anche un giro di matrimoni simulati tra ragazze albanesi e italiani. Da questa nuova indagine che si è conclusa questa mattina, è emersa in particolare l’attività di due fratelli albanesi che costringevano alla prostituzione, in strada o all’interno di alcuni appartamenti in zona San Felice, giovani connazionali.
Nella vicenda sono finiti agli arresti oltre ai due fratelli albanesi anche tre italiani, mentre altri due sono stati destinatari del divieto di dimora. Gli italiani sono responsabili del favoreggiamento della prostituzione in quanto si sono prestati a matrimoni simulati con le giovani albanesi, in modo di far loro ottenere il permesso di soggiorno, stipulavano contratti di locazione di appartamenti dove le ragazze si prostituivano e provvedevano ad accompagnarle ogni giorno sulle strade.