Nonostante la giovane età avevano creato intorno a loro un clima di terrore per atti di violenza, bullismo e intimidazione nei confronti di compagni di scuola, genitori e persone indifese; il branco si accaniva anche nei confronti di coetanei presi di mira casualmente.
La Squadra mobile di Campobasso, questa mattina, ha denunciato alla procura della Repubblica presso il tribunale dei Minorenni, 11 ragazzi che ai tempi a cui si riferiscono i fatti, avevano un’età compresa tra i 13 e i 17 anni.
Un gruppo ben consolidato che in poco tempo aveva riprodotto dinamiche tipiche della criminalità organizzata; 4 dei suoi componenti, considerati i capi, oltre ad esser indagati per furto, violenza, minacce, atti persecutori, percosse e lesioni personali sono accusati anche di associazione per delinquere.
Secondo le indagini gli altri 7 avrebbero avuto un ruolo più marginale pur facendo parte del gruppo e nonostante avessero partecipato alle gravi azioni di violenza.
Nei mesi scorsi, la Squadra mobile di Campobasso era stata interessata da una serie di fatti che riguardavano l’atteggiamento violento in città di alcuni ragazzi, anche molto giovani; determinante al fine delle indagini la collaborazione dei cittadini e delle istituzioni scolastiche.
Una giovane vittima aveva denunciato che era stata raggiunta dal “branco” mentre passeggiava lungo una delle strade principali della città, e dopo esser stata provocata verbalmente era stata colpita al volto, con una testata.
Tra gli eventi più gravi l’aggressione nei confronti del padre di una giovane vittima intervenuto per aiutare il figlio fuori dalla scuola mentre il branco lo stava malmenando. In quella occasione anche il genitore era stato aggredito con calci e pugni.
Le minacce e le ritorsioni venivano riservate, perlopiù alle ragazze, qualora si fossero rifiutate di cedere la merenda o piccole somme quotidiane di denaro.
È noto anche un episodio di violenza nei confronti di un uomo senza fissa dimora colpito con calci, di una rissa scatenata per futili motivi e di una violenta aggressione ai danni di un altro minore che ha provocato nella vittima 30 giorni di prognosi.