I poliziotti della Divisione anticrimine della questura di Padova, in collaborazione con gli uomini del Comando provinciale della Guardia di finanza hanno eseguito un decreto di confisca, su proposta del questore di Padova, ai danni di una persona legata ad un clan catanese di Cosa nostra.
Grazie agli accertamenti patrimoniali effettuati dai poliziotti e dai finanzieri è emerso che l’indagato, aveva una disponibilità di beni decisamente sproporzionata rispetto ai redditi dichiarati.
Il provvedimento ha consentito di confiscare 17 società di capitali, 13 immobili, tre terreni e tre autovetture, per un valore stimato di quasi 11 milioni di euro.
L’uomo è stato ritenuto socialmente pericoloso perché già con precedenti penali come associazione di tipo mafioso e associazione per delinquere e truffa e anche perché riconosciuto come il titolare di una serie piramidale di imprese utilizzate per fare truffe nel nord Italia.
Le truffe venivano fatte a ignari fornitori che, rassicurati da falsi dati di bilancio e da insospettabili prestanome, cedevano merci per diversi milioni di euro senza poi ricevere un euro in cambio.
Il centro nevralgico delle attività criminali era Padova, nonostante la sede legale fosse distribuita anche in altre città come Brescia, Catania, Siracusa, Roma, Torino per rendere più difficoltosa la ricostruzione delle stesse.