Sono accusate dei reati di truffa nel commercio di auto d’importazione, intestazione fittizia di un autosalone, evasione fiscale e falsità in atti pubblici le sei persone indagate dagli investigatori della Polizia stradale e del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza nell’indagine “Operazione supercar”.
L’attività investigativa si è conclusa con una serie di perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Venezia nei confronti degli appartenenti al gruppo criminale, residenti nelle province di Venezia, Padova e Pordenone.
Numerose le truffe messe a segno dagli indagati che inserivano annunci sui principali portali di vendita online di automobili, grazie ai quali entravano in contatto con le potenziali vittime.
Ai primi approcci preliminari seguivano gli accordi contrattuali con i clienti, i quali, dopo aver versato gli acconti per l’acquisto delle auto, non riuscivano più ad avere contatti con i venditori, che si rendevano irreperibili.
Oltre a truffare persone che volevano acquistare auto, gli indagati avevano escogitato un sistema per evadere totalmente le imposte su effettive vendite di auto.
Grazie alla complicità dei gestori di un autosalone della provincia di Venezia, i truffatori importavano dalla Germania auto di grossa cilindrata, prevalentemente Audi e Bmw, che poi vendevano a prezzi molto inferiori al valore effettivo di mercato.
Questo era possibile grazie ad uno stratagemma che consentiva loro di aggirare la normativa fiscale; infatti, le auto venivano intestate a persone fisiche che fungevano da prestanome, evitando così l’immediata riconducibilità all’autosalone al quale i veicoli erano effettivamente destinati per la vendita.