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Insieme a difesa della pace. Questo il claim che ha accompagnato le celebrazioni per il 76° anniversario della Repubblica italiana. Ed è anche lo spirito che ha animato la Rassegna di via dei Fori Imperiali, a Roma, in occasione di questo importante appuntamento per il Paese.Chi ha sfilato si prepara da settimane alla parata per rappresentare al meglio tutti i propri colleghi.
A dare il via alla giornata commemorativa è stato, all’Altare della Patria, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, alla presenza delle alte cariche dello Stato, ha deposto una corona al sacrario del Milite ignoto.
Alla cerimonia erano presenti il capo della Polizia Lamberto Giannini e i vertici delle Forze armate e di polizia.
Lungo il tragitto che il presidente della Repubblica ha effettuato dal palazzo del Quirinale all’Altare della Patria è stato organizzato un “punteggiamento”: tutte le componenti che hanno sfilato poi in parata, hanno fornito un numero di persone che, ferme in piedi, hanno creato un cordone d’onore per l’auto presidenziale; tra questi anche poliziotti in uniforme.
A rendere gli onori al capo dello Stato all’Altare della Patria un reparto misto delle Forze armate e di polizia con una rappresentanza di agenti della Polizia di Stato.
Subito dopo, lungo via dei Fori Imperiali hanno sfilato le Forze armate, le Forze di polizia e tutte le risorse dello Stato impegnate a vario titolo al servizio della Nazione: Protezione civile, soccorso pubblico, atleti delle discipline sportive olimpiche e paralimpiche; tutti insieme per difendere i valori fondanti del nostro Paese che da 76 anni hanno assicurato il bene più prezioso, la pace.
La Polizia di Stato, che quest’anno ha celebrato il 170° anniversario della fondazione, è stata presente in diversi settori.
L’apertura è stata affidata alle associazioni combattentistiche e d’Arma; tra i medaglieri e i labari delle Associazioni sfilerà anche il medagliere dell’Anps, l’Associazione nazionale della Polizia di Stato.
Nel primo blocco hanno sfilato gli atleti delle Forze armate e di polizia olimpici e paralimpici. Tra questi presenti undici appartenenti al gruppo sportivo Fiamme oro della Polizia di Stato. Gli atleti portano lustro e prestigio all’Italia nel mondo e sono ambasciatori dei valori come il rispetto delle regole, lo spirito di sacrificio, l’impegno e la passione nel perseguire i propri obiettivi che veicolano con il loro esempio soprattutto tra i giovani.
L’8° settore, quello dedicato a tutte le componenti, armate e non dello Stato, impegnate nell’area della sicurezza, delle emergenze e della cooperazione, rappresenta tutti gli elementi del Paese che giornalmente sono impegnati, a vario titolo, a garantire la sicurezza della comunità e gli interventi di soccorso e assistenza.
Al comando del settore il dirigente superiore della Polizia di Stato Filiberto Mastrapasqua che precederà la Banda musicale della Polizia di Stato: una “Orchestra di fiati” così come è stata definita dal maestro Ennio Morricone che, dal 1928, attraverso un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero, ha trasmesso i valori di vicinanza di istituzione ai cittadini.
È seguito poi lo schieramento vero e proprio dei reparti della Polizia. Al comando il primo dirigente della Polizia di Stato Alessandra Pacifico seguita dalla Bandiera, che quest’anno è stata insignita della Medaglia d’oro al valore per l’impegno profuso, anche in occasione dell’emergenza pandemica da COVID- 19, nella tutela della salute di tutti i cittadini.
Ha sfilato poi una compagnia di commissari in abiti civili con la sciarpa tricolore ad armacollo simbolo delle esclusive funzioni di Autorità di pubblica sicurezza riconosciute ai funzionari della Polizia di Stato.
A seguire ha marciato una compagnia di agenti della Polizia, che nei reparti hanno compiti operativi, mentre a chiudere lo schieramento è stata una compagnia mista composta da personale delle specialità e dagli specialisti della Polizia di Stato.
Hanno sorvolato lo schieramento della Polizia 3 elicotteri dei nostri Reparti volo, un Agusta-Bell 212 e due Leonardo AW139.
In coda al settore alcuni mezzi rappresentativi delle principali attività della Polizia di Stato. Una Lamborghini Huracan della Polizia stradale; un Fiat Fullback in uso alla Polizia scientifica: un pickup attrezzato come un laboratorio mobile per i sopralluoghi; un’Alfa Romeo Giulietta per il controllo del territorio e 12 moto Bmw 1.2 rt della Polizia stradale.
Nel nono settore infine presenti i reparti equestri, tra i quali non poteva mancare il Reparto a cavallo della Polizia di Stato, con lo stendardo, il trombettiere e il plotone a cavallo. Impiegati soprattutto nei servizi di vigilanza nelle aree verdi cittadine i reparti a cavallo vengono anche utilizzati nei servizi di ordine pubblico.
A conclusione della giornata, alle 16 in piazza Montecitorio a Roma, si terrà il concerto della Fanfara della Polizia di Stato diretta dal maestro Secondino De Palma; gli orchestrali eseguiranno alcuni brani famosi di repertorio.
Mentre nei giardini del Quirinale dalle 15,30 alle 19 due bande composte da musicisti delle diverse forze armate e di polizia si alterneranno in un concerto che celebrerà la ricorrenza. Ai gruppi musicali interforze parteciperanno anche 18 elementi della Banda musicale della Polizia di Stato.
È stato siglato oggi a Roma, un protocollo d’intesa tra il capo della Polizia Lamberto Giannini, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, e il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi.
Scopo del documento è la tutela dei minori dal rischio di “vittimizzazione secondaria”, soprattutto quando già provati da un vissuto, anche familiare, che ne pregiudica la crescita e l’incolumità.
L’allontanamento dal nucleo familiare è un momento estremamente difficile e doloroso, che, quando si rende assolutamente necessario nel superiore interesse del minore, deve avvenire secondo modalità che siano rispettose della sua vulnerabilità e non ne turbino l’equilibrio psicofisico.
Si tratta di una di quelle tematiche che vede la Polizia di Stato particolarmente sensibile e impegnata, soprattutto quando è chiamata ad intervenire in contesti spesso critici a causa della vulnerabilità dei soggetti coinvolti.
In particolare, l’intesa ha l’obiettivo di definire univoche modalità operative per rendere chiari e uniformi gli interventi delle Forze di polizia in relazione alle attività in cui sia previsto l’intervento della Forza pubblica nella esecuzione di provvedimenti che tutelano i figli dai genitori, adottati dall’Autorità giudiziaria; promuovere iniziative di formazione multidisciplinare; individuare eventuali problematiche e criticità nella normativa di settore.
La promozione e tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti, nei casi in cui entrano in contatto con le Forze di polizia, ha portato già negli anni scorsi alla diffusione del “Vademecum per le Forze di polizia” del 2014, frutto di un accordo tra il Dipartimento della pubblica sicurezza e l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, e alla collaborazione, nel 2015, degli esperti della Direzione centrale anticrimine, alla stesura delle “Linee guida per i processi di sostegno e tutela dei minorenni e delle loro famiglie” del Consiglio nazionale dell’ordine degli assistenti sociali.
In diverse città italiane, Polizia di Stato e Carabinieri hanno eseguito numerose perquisizioni disposte dalla Procura Distrettuale di Roma per associazione con finalità di terrorismo internazionale, nell’ambito di un’operazione che ha coinvolto complessivamente 29 persone.
Nel corso delle perquisizioni – che hanno interessato le città di Roma, Milano, Torino, Ancona, Bergamo, Padova, Verona, Rovigo, Vercelli, Bologna, Cesena, Rimini, Latina, Arezzo, Foggia, Reggio Calabria, Ragusa, Trapani e Caltanissetta – sono stati sequestrati numerosi dispositivi elettronici oltre a materiale informatico, su cui verranno effettuati approfondimenti investigativi.
Tra il materiale individuato vi sono video e immagini di propaganda dell’organizzazione terroristica Isis raccolte della rivista Al Naba, organismo ufficiale del Daesh, comunicati dell’agenzia di stampa Amaq, organo di diffusione delle principali operazioni dell’Isis nel mondo, audio della casa mediatica Al Furqan e della radioemittente ufficiale di IS Al Bayan, manuali di tecniche di combattimento e auto-addestramento, oltre a file multimediali contenenti la storiografia del Califfato.
L’attività investigativa, ha avuto inizio oltre un anno fa a seguito alla segnalazione, da parte della Federal Bureau Investigation statunitense, dell’esistenza di un sito di propaganda dell’organizzazione terroristica Isis presente nel dark web a cui potevano aver fatto accesso persone presenti in Italia.
In particolare gli investigatori hanno monitorato circa 2mila indirizzi informatici di visitatori che oltre ad aver frequentato in più occasioni gli spazi virtuali nascosti, avevano scaricato materiale di propaganda dell’organizzazione terroristica.
L’analisi della corposa mole di dati tecnici acquisiti dalle compagnie telefoniche italiane ha consentito di individuare utenti reali localizzati in Italia nei confronti dei quali sono stati avviati ulteriori accertamenti sul posto a cura degli uffici Digos della Polizia di Stato e del Ros dei Carabinieri.
Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di individuare 29 persone, già coinvolte in precedenti attività di indagine, le quali, durante tutto l’arco temporale esaminato, svolgevano una costante consultazione dei contenuti e non una semplice visione casuale o estemporanea.
Il 17 maggio di 50 anni fa in via Cherubini a Milano un commando armato, appartenente all’organizzazione di estrema sinistra “Lotta Continua”, assassinò il commissario capo Luigi Calabresi.
Questa mattina, a Milano, è stata ricordata la figura del giovane commissario di Pubblica Sicurezza alla presenza del capo della Polizia Lamberto Giannini e dei familiari di Calabresi.
Nella chiesa di San Marco è stata celebrata una messa in suffragio officiata dall’arcivescovo di Milano Monsignor Delpini e, successivamente, presso la questura di Milano si è tenuta la cerimonia commemorativa, nella quale il prefetto Giannini, intervenuto dopo la signora Gemma Capra, moglie di Calabresi, ha sottolineato
“Finalmente è stata restituita al Paese la figura che era, grazie al suo onore ed alla sua professionalità. Ma c’è stata una storia che mai, mai per un momento, è stata incrinata all’interno della Polizia e delle Forze dell’ordine, soprattutto per i funzionari, come lo sono stato io per 28 anni, dell’antiterrorismo, per i quali il commissario Calabresi è stato sempre un mito, una stella polare. Un esempio, grazie al suo acume investigativo, alla sua capacità di mediazione, sempre pronto a comprendere le ragioni dell’altro. Questa celebrazione, oltre ad essere un doveroso ricordo, deve anche essere un monito affinchè non possa accadere mai più quello che accadde in passato”
L’assassinio del commissario Calabresi fu deciso da una parte di militanti di alcune organizzazioni politiche della sinistra extra-parlamentare che lo ritenevano responsabile della morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli. Quest’ultimo era stato fermato nel corso delle indagini per la strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 ed era morto precipitando da una finestra della questura di Milano.
Prima di lasciare il luogo della cerimonia, il prefetto Giannini ha deposto una corona all’esterno della Questura, presso la lapide in memoria delle 4 vittime della strage del 17 maggio 1973, in cui rimasero ferite anche 52 persone.
In quella occasione, proprio nel giorno in cui veniva inaugurato il busto dedicato a Calabresi ad un anno dalla sua morte, il terrorista Gianfranco Bertoli lanciò una bomba a mano tra la folla causando la morte di Gabriella Bortolon, Felicia Bartolozzi, Giuseppe Panzino e della guardia di Pubblica sicurezza Federico Masarin, in servizio all’Ufficio politico della questura di Milano.