‘Ndrangheta in Lombardia, due arresti

'Ndrangheta in Lombardia, due arrestiI poliziotti della Squadra mobile di Milano e i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Como hanno arrestato 2 persone, colpevoli di associazione mafiosa, favoreggiamento, frode fiscale, bancarotta, intestazione fittizia e possesso illegale di armi, aggravati dal metodo mafioso.

Il primo è un uomo di sessantaquattro anni, già in carcere per associazione mafiosa e per essere stato il mandante di un omicidio.

Nonostante la reclusione ha gestito i suoi affari impartendo disposizioni ai suoi uomini, tra cui l’ordine di un violento pestaggio nei confronti di una persona che gli doveva del denaro. Il criminale, inoltre, è accusato di essere amministratore, tramite uomini di
fiducia, di numerosi esercizi commerciali intestati a terzi e di aver praticato prestiti a usura.

Il secondo uomo, un 44enne originario del catanese ma residente nel comasco, è stato arrestato per aver fornito un supporto logistico all’associazione mafiosa e per aver partecipato a degli scavi, mettendo inoltre a disposizione la strumentazione per eseguirli, per recuperare 55mila euro, proventi di attività illecite, nascosti all’interno di un maneggio nel comasco, poi sequestrato dai poliziotti.

Le indagini, che già nel novembre del 2021 avevano portato all’arresto di 54 persone indagate per i medesimi reati, hanno fatto luce sull’operatività di famiglie di
‘Ndrangheta operanti nelle province di Milano, Como, Varese e in Svizzera; quest’ultima divenuta terreno fertile per il traffico di stupefacenti e dimora di alcuni dei criminali precedentemente indagati che vi si erano stabilmente insediati.

Gli investigatori hanno documentato anni di storia criminale del territorio lombardo per cui sono stati fotografati tre periodi storici:

Il periodo 2007/2010, caratterizzato da numerosi episodi di estorsione ai danni di imprenditori locali.

Il periodo 2010/2019 in cui, alle estorsioni, si è aggiunto il controllo e la gestione economica di appalti relativi al servizio di pulizia di grandi imprese ottenuti dall’organizzazione grazie alla collusione di un imprenditore locale, titolare formale di cooperative operanti nel settore, tramite le quali veniva ideato e attuato un articolato sistema di frode finalizzato all’evasione fiscale.

Il periodo 2018 sino ad oggi in cui, dopo esser stato duramente colpito, grazie a diversi arresti, il sistema di frode fiscale del precedente periodo, sono ripresi su larga scala gli episodi di estorsione a piccoli e medi imprenditori e a semplici cittadini.

Pillole di sicurezza al Giro d’italia

Al 105° Giro d’Italia che si corre sino al 29 maggio prossimo la Polizia di Stato, con gli specialisti della Stradale, assicura la sicurezza della carovana lungo tutte le tappe.

Vista la risonanza che la competizione ha sull’opinione pubblica, gli agenti al seguito del Giro abbinano alla sicurezza una serie di iniziative collaterali indirizzate a sensibilizzare gli utenti della strada sulla prevenzione. 

Oltre al Pullman Azzurro, presente in ogni tappa, e al concorso Biciscuola che coinvolge gli utenti più giovani, i poliziotti che scortano il Giro hanno realizzato anche alcune pillole di sicurezza che ricordano alcune regole, semplici ma fondamentali per garantire l’incolumità propria e quella degli altri.

Cagliari: smascherati i truffatori del reddito di cittadinanza, 140 indagati

Truffa InpsSono stati denunciati a conclusione di un’indagine della Squadra mobile di Cagliari per aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza: 140 persone sono accusate di aver ottenuto il sussidio utilizzando false dichiarazioni.

Gli indagati percepivano in media 600 euro al mese e secondo una stima approssimativa fatta finora dagli investigatori, l’importo complessivo della truffa è di oltre 4 milioni di euro.

Molti di loro avevano dichiarato di essere in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo o di avere la residenza in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due continuativi.

Gli approfondimenti investigativi fatti in collaborazione con la Direzione regionale dell’INPS, con alcuni Centri di assistenza fiscale e Poste Italiane, hanno consentito di smascherare i criminali per cui è stata disposta la restituzione delle somme percepite.

Sono al vaglio degli investigatori le posizioni di altre 478 persone che risultano beneficiari del reddito di cittadinanza.

Furti in casa di anziani, due arresti a Genova

Truffa anzianiSi presentavano a casa di persone anziane sole, anche invalide, dicendo di essere incaricati dalle società che gestiscono i servizi di gas e luce a Genova, per risolvere problemi relativi alla fornitura, che rischiava di essere sospesa. Chiaramente, con il loro intervento, tutti i problemi si sarebbero risolti sottoscrivendo un nuovo contratto con una diversa società.

In questo modo due truffatori, di 29 e 31 anni, carpivano la fiducia delle vittime prescelte, e riuscivano ad introdursi nelle loro abitazioni per razziare tutto ciò che trovavano.

I due criminali sono stati arrestati dagli agenti del commissariato Prè di Genova, al termine di un’indagine iniziata dopo numerose denunce. I due sono accusati di furti in abitazione, truffe aggravate, sostituzione di persona, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito. A loro vengono contestati 13 colpi messi a segno con lo stesso modus operandi.

Mentre la vittima era distratta dalla descrizione dei benefici relativi al nuovo contratto, uno dei due si allontanava con la scusa di fare una telefonata o per andare in bagno; in realtà setacciava il resto della casa a caccia di denaro, oggetti d’oro, preziosi, orologi, assegni, bancomat e carte di credito.

Quando i malcapitati si accorgevano di quanto accaduto, era ormai troppo tardi.

Gli investigatori del commissariato Prè hanno mostrato alle vittime dei furti il loro archivio fotografico, nel quale sono stati riconosciuti i due ladri. A quel punto è scattata l’analisi dei tabulati telefonici che ha confermato la presenza dei due sui luoghi dei furti, proprio nei giorni e negli orari in cui questi si erano svolti.

Dall’indagine è inoltre emerso che una delle utenze telefoniche utilizzate nei finti contratti per la nuova fornitura, anche se intestata ad un’altra persona, era stata attivata tramite una email che appartiene a uno dei due arrestati.

Ulteriore elemento a carico dei due criminali è stato l’ostentazione, sulle loro pagine social, di banconote di grosso taglio, vestiti firmati e, in generale, di un elevato tenore di vita, non in linea con le loro possibilità. Si stima, inoltre, che durante i furti i due ladri abbiano sottratto più di 20mila euro in contanti.

Intitolate ad Assisi due piazze ad agenti caduti

Oggi, ad Assisi (Perugia) Il capo della Polizia Lamberto Giannini ha partecipato a due distinte cerimonie in cui sono state intitolate due piazze; una presso la frazione di Santa Maria degli Angeli, dedicata a Luca Benincasa, assistente di Polizia ucciso durante il servizio il 22 marzo 2002 da una banda di rapinatori in fuga mentre si trovava sul raccordo Perugia-Bettolle; l’altra in frazione Palazzo, dedicata agli agenti delle scorte dei magistrati Falcone e Borsellino: Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina.

Capo AssisiLa giornata commemorativa è cominciata nella sede  del comune di Assisi, qui erano presenti il capo della Polizia, il prefetto di Perugia Armando Gradone, il questore Giuseppe Bellassai, il sindaco di Assisi Stefania Proietti, il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, alcuni parenti delle vittime delle stragi di via D’Amelio e di Capaci, i parenti dell’assistente della Polizia di Stato, Luca Benincasa e le autorità civili, militari e religiose.

Il sindaco ha consegnato al prefetto Giannini un fermacarte d’argento con lo stemma araldico della città serafica e lo ha invitato ad apporre la propria firma nel libro d’onore della città.

Le autorità hanno poi preso posto nella sala della Conciliazione del comune dove è stato proiettato un toccante video in ricordo dei caduti della Polizia di Stato.

Si sono poi alternati gli interventi del Sindaco della città, del questore di Perugia, di Tommaso Catalano (fratello di Agostino) e di Brizio Montinaro (fratello di Antonio), in rappresentanza dei familiari dei caduti nelle stragi di mafia e del prefetto di Perugia.

Sala della Conciliazione al comune di AssisiA chiusura dell’evento il Capo della Polizia nel suo intervento ha detto: “Sono colpito ed emozionato dalle parole di chi ha sentito sulla propria carne queste tragedie. Le mie parole sono di gratitudine, verso chi ha perso la vita nell’adempimento del proprio dovere ed alla città di Assisi che è ospite di questa importante commemorazione. I nostri caduti – ha continuato il prefetto Giannini- camminano sempre al nostro fianco, nei momenti di difficoltà come questo, a causa della guerra, della pandemia, ma anche quando siamo chiamati a prendere decisioni difficili o ad affrontare servizi particolarmente impegnativi, sono la nostra stella polare e il loro esempio ci aiuta ad operare con coraggio e a prendere le decisioni giuste. Momenti come questi – ha concluso di direttore generale della Pubblica Sicurezza -servono a mantenere viva la fiamma del ricordo, fiamma che non deve mai cessare di ardere.”

Dopo la cerimonia in Comune, le celebrazioni sono proseguite nelle frazioni di Santa Maria degli Angeli e di Palazzo con l’intitolazione delle due piazze agli agenti assassinati.