Pedofilia e pedopornografia: presentato a Roma il libro “Rompiamo il silenzio”

Presentazione libro pedofiliaIn occasione della giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, nella sala “Cocola” della questura di Roma, alla presenza del direttore Centrale anticrimine della Polizia di Stato Francesco Messina, del questore di Roma Mario Della Cioppa e del direttore centrale di sanità Fabrizio Ciprani, è stato presentato il libro “Rompiamo il silenzio. Dal maltrattamento all’abuso sessuale sui minori. Un modo per prevenire e scoprire gli abusi” (Foto).

Presenti all’incontro, oltre ai delegati del Rotaract Xenia Paolelli e Donato Maria Dell’Aquila, anche l’autore del libro Giovanni Ippolito, primo dirigente tecnico psicologo della Polizia di Stato.

Presentazione libro pedofiliaIl manuale nasce dall’intensa esperienza di prevenzione della questura di Foggia, svolta insieme agli autori Maria Michela Gambatesa, psicologa e docente, e da Giovanni Ippolito, nelle scuole locali, d’intesa con l’Ufficio scolastico provinciale.

La pubblicazione era stata presentata ufficialmente lo scorso marzo al capo della Polizia Lamberto Giannini che a Palazzo Viminale aveva ricevuto una delegazione del Rotaract 2120 di Foggia. 

Presentazione libro pedofiliaAl prefetto Francesco Messina, a cui è stato donato il libro, è stato riservato l’intervento conclusivo in cui ha sottolineato “La Polizia di Stato sperimenta nuove prassi per garantire la prevenzione degli abusi sessuali in danno di minori e il loro recupero nei casi in cui, purtroppo, questi si siano già verificati. Occorre investire costantemente sulla formazione dei poliziotti e delle poliziotte, che devono poter disporre degli strumenti più incisivi ed innovativi, idonei ad implementare l’azione operativa degli Uffici di Polizia. Grazie a quest’iniziativa, gli Uffici minori delle questure italiane potranno avvalersi di una progettualità che ha già conseguito ottimi risultati nei contesti in cui è stata sperimentata, anche in termini preventivi, poiché attraverso la Viepi (verbalizzazione involontaria evocata per immagini) anche i minori che non siano stati vittime di abuso possono essere messi in guardia – in modo delicato e calibrato – sulle situazioni a rischio abuso, onde evitarle e/o segnalarle agli adulti. La partita contro la violenza, rivolta alle vittime cosiddette vulnerabili, si gioca esclusivamente sul campo della prevenzione”.

La positiva esperienza è stata estesa in ambito nazionale e per questo il testo, corredato dai disegni di Mariella Dipaola, pedagogista e insegnate, verrà distribuito agli Uffici minori di tutte le questure d’Italia.

I proventi derivanti dai diritti d’autore sulla pubblicazione sono stati devoluti al Piano Marco Valerio del Fondo assistenza della Polizia di Stato, rivolto ai figli dei dipendenti ed ex dipendenti della Polizia di Stato, minori di 18 anni, affetti da patologie ad andamento cronico.

Polizia e Save the children insieme contro la pedopornografia

Postale e Save the childrenIn occasione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia che ricorre domani 5 maggio, Polizia postaleSave the children hanno diffuso i dati del 2021 sull’adescamento online e una guida per i genitori.

Nel corso del 2021 i casi di pedopornografia trattati dalla Polizia Postale sono aumentati del 47% rispetto all’anno precedente. In crescita anche il numero dei minori approcciati sul web dagli adulti abusanti. La fascia più a rischio è quella tra i 10 e i 13 anni.

Le cause di questo aumento vanno ricercate nei cambiamenti di abitudine a cui il periodo pandemico ci ha obbligato. Milioni di utenti, anche piccolissimi, hanno dovuto ricorrere al web per proseguire molte attività quotidiane in sicurezza dal rischio epidemiologico.

Tutto questo ha favorito le occasioni di adescamento online da parte dei pedofili che hanno potuto sfruttare i social network, le messaggistiche e, non ultimi, i giochi di ruolo ed i videogiochi online, che sono un terreno di caccia sconfinato visto il massivo utilizzo che i minorenni fanno degli stessi.

Nel 2021, la Polizia di Stato e Save the children, hanno firmato un protocollo d’intesa per la tutela dei minori e la prevenzione degli abusi online, volto a favorire l’accesso dei minori a un ambiente online più sicuro, a prevenire i rischi connessi a un utilizzo non consapevole della rete, tra cui il cyberbullismo, a contrastare gli abusi sessuali online, promuovendo attività di prevenzione, segnalazione ed emersione precoce di potenziali abusi.

“Insieme a Save the Children– spiega Ivano Gabrielli, direttore del Servizio polizia postale e delle comunicazioni–, abbiamo scelto di realizzare uno strumento che si basa sullo studio recentissimo dell’evoluzione dei fenomeni di minaccia online: un dossier dati e una Guida per Genitori che costruiscono una risposta immediata a cambiamenti, come quelli imposti dalla pandemia da covid19. Le azioni di contrasto alla pedopornografia e all’adescamento online, condotte dalla Polizia postale e delle comunicazioni – continua Gabrielli – possano essere rese ancora più efficaci dalla promozione di iniziative che mirano a sviluppare, nella società civile, livelli ulteriori di consapevolezza del rischio con l’obiettivo comune e ambizioso di proteggere i bambini e i ragazzi sempre e ovunque, anche nel cyberspazio.”   

Per i genitori e gli educatori è stata realizzata la guida “Adescamento online. conoscere e prevenire”; uno strumento volto anche a rispondere all’ampliamento dell’uso delle tecnologie digitali e all’abbassamento delle fasce di età di chi accede ad ambienti digitali. La guida contiene tre sezioni, ciascuna dedicata a genitori con figli di diverse fasce d’età: di bambini e bambine di 0-6 anni; di 6-10 anni; pre-adolescenti di 11-13 anni.

Alessandro Verelli

Trieste: al via il corso per poliziotti investigatori

corso di alta specializzazione per investigatoriQuesta mattina, presso la Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato di Trieste, alla presenza del Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Francesco Messina, è stato inaugurato il primo corso di alta specializzazione per operatore di tecniche investigative e metodologie di indagine patrimoniale in ambito penale e di prevenzione.

Grazie al percorso formativo, le donne e gli uomini degli uffici investigativi della Polizia di Stato saranno in grado di poter meglio svolgere indagini di ampio respiro, rispondendo alle esigenze di tutela delle vittime dei reati e alle istanze di giustizia e legalità provenienti dall’intera collettività e garantendo, allo stesso tempo, elevati livelli di operatività all’Autorità Giudiziaria.

La formazione – della durata di tre settimane – è destinata a poliziotti provenienti da ogni parte d’Italia, che già prestano servizio nelle Squadre mobili, nelle Divisioni anticrimine, nelle Digos, nella Polizia Postale, nelle squadre investigative dei Commissariati, della Polizia stradale e ferroviaria.

Obiettivo del corso è accrescere ed affinare il sapere investigativo delle operatrici e degli operatori, che oggi sono chiamati a prevenire e contrastare fenomeni criminali sempre più complessi, dinamici e al passo coi tempi.

Alla presentazione del piano di formazione erano presenti il direttore del Servizio centrale operativo Fausto Lamparelli, il direttore del Servizio polizia scientifica Luigi Rinella ed il direttore del Servizio centrale anticrimine Giuseppe Linares.

corso di alta specializzazione per investigatoriCome ha sottolineato il direttore Messina, la Polizia di Stato, per il tramite della Direzione centrale anticrimine, continua ad investire sulla formazione del proprio personale impegnato in prima linea nel contrastare ogni forma di criminalità. Il corso, infatti, mette a fattor comune l’esperienza investigativa maturata nel tempo, espandendola ed aggiornandola, allo scopo di formare un investigatore moderno e multitasking, che lavori in squadra e che padroneggi tutti gli strumenti giuridici e tecnologici che l’ordinamento gli mette a disposizione, con particolare riguardo al settore dell’aggressione ai patrimoni illeciti accumulati dalle organizzazioni criminali.

Proprio le indagini patrimoniali funzionali alle misure di prevenzione proposte dai Questori rappresentano uno degli argomenti a cui sarà dedicato maggiore spazio in queste tre settimane di formazione, come altre materie innovative che oggi un investigatore deve saper padroneggiare, come l’utilizzo dell’intelligenza artificiale associata alle nuove banche dati in uso alla Polizia di Stato, l’analisi massiva dei tabulati telefonici e dei nuovi sistemi di messagistica criptata,  l’utilizzo del DNA, la ricerca dei latitanti pericolosi, la prevenzione delle infiltrazioni criminali nella concessione dei benefici economici varati per l’emergenza pandemica, ed altro ancora.

Operazione contro la pedopornografia, 31 indagati

Polizia postale e delle comunicazioniCon l’operazione “Luna”, la Polizia postale di Trieste e Udine, coordinata del Servizio polizia postale e delle comunicazioni, ha eseguito 32 perquisizioni su tutto il territorio nazionale, 25 nei confronti di maggiorenni e 7 nei confronti di minori; l’attività investigativa ha consentito l’arresto di una persona e la denuncia di altre 30 per detenzione, cessione e divulgazione di materiale pedopornografico.

L’operazione è scaturita a seguito dell’analisi del materiale informatico sequestrato ad un cittadino di Udine, arrestato lo scorso anno nel corso di un’altra indagine e successivamente condannato per detenzione, divulgazione e produzione di materiale pedopornografico.

Gli specialisti della Polizia postale, tramite software di analisi forense, sono riusciti a ricostruire la vasta rete di contatti dell’arrestato che scambiava numerosi link contenenti immagini e video riproducenti atti di sfruttamento sessuale in danno di minori con le persone denunciate oggi.

Attraverso il coordinamento del Centro nazionale di contrasto della pedopornografia online (Cncpo), è stato possibile attivare il network di cooperazione internazionale per individuazione gli utenti coinvolti.

All’operazione hanno preso parte oltre sessanta specialisti in Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna.

L’attività investigativa ha fatto emergere, nel complesso, la detenzione di migliaia di file di natura pedopornografica, raffiguranti minori anche al di sotto dei 5 anni, coinvolti in atti sessuali violenti.

Il trend nel contrasto alla pedopornografia online segna un costante aumento dei casi e recentemente vede coinvolti nella detenzione e divulgazione di file illeciti anche minorenni.

Nell’indagine, durante le perquisizioni effettuate nei confronti di alcuni minorenni è stata rilevata la presenza di software per l’anonimizzazione in Rete, oltre alla creazione di chat in cui i ragazzi si proponevano quali intermediari a pagamento per la distribuzione di materiale pedopornografico all’interno di spazi cloud protetti.

In altri casi i minorenni, pur non essendo interessati alla diretta fruizione del materiale illecito, si erano resi protagonisti della divulgazione di materiale pedopornografico in favore di interlocutori a loro sconosciuti, dietro la rassicurazione di essere ripagati con premi e regalie, dimostrando scarsa consapevolezza dei rischi a cui esponevano sé stessi e i propri dati personali in Rete.

Legalità e memoria in cammino con la “Quarto Savona 15”

incontro tina montinaroGli allievi agenti della Scuola di Campobasso hanno avuto l’opportunità di incontrare una persona speciale che con il suo racconto ha lasciato in loro un profondo senso di appartenenza alla Polizia di Stato, valore che li accompagnerà in tutta la vita professionale al servizio dei cittadini. 

I frequentatori del 216° Corso di formazione hanno conosciuto infatti la signora Tina Montinaro, moglie di Antonio Montinaro, capo scorta del giudice Giovanni Falcone, ucciso nel tragico attentato del 23 maggio 1992 a Capaci.

Tina Montinaro, da quel tragico giorno, ha dedicato ogni sua energia, attraverso l’Associazione “Quarto Savona Quindici”, a tenere viva la memoria della strage e di tutte le vittime di mafia.

L’incontro si è svolto alla presenza del questore di Campobasso Giancarlo Conticchio, del direttore della Scuola Valeria Moffa e degli studenti del Liceo linguistico e scienze umane dell’Istituto omnicomprensivo di Guglionesi (Campobasso), accompagnati dal dirigente Scolastico Patrizia Ancora e dal sindaco di Guglionesi Mario Bellotti, oltre ai familiari della guardia di pubblica sicurezza Giulio Rivera, assassinato nell’ attentato di via Fani a Roma il 16 marzo 1978, caduto al quale è intitolata la Scuola di Polizia.

alza bandieraPresenti sin dalla cerimonia mattutina dell’alzabandiera anche gli studenti del Liceo artistico statale “Giacomo Manzù” dell’Istituto Mario Pagano di Campobasso, i quali realizzeranno un murales sulla parete prospiciente il piazzale d’Armi dell’Istituto di istruzione, raffigurante l’effige di Giulio Rivera.

L’opera infaticabile della signora Montinaro, proprio per la sua testimonianza dei valori di giustizia e legalità che porta avanti in tutta Italia, gli è valsa il riconoscimento della cittadinanza onoraria di Peschiera del Garda (Verona).

consiglio comunale di PeschieraL’onorificenza è stata deliberata all’unanimità dal Consiglio comunale come segno di ringraziamento a chi per diversi anni ha permesso di ospitare la QS15, quel che resta della Fiat Croma su cui viaggiava il giudice Falcone, davanti all’ingresso dell’istituto di formazione, divenendo luogo di pellegrinaggio per studenti e semplici cittadini; un ringraziamento per chi ha portato e sta continuando a portare avanti la memoria di tutti i Poliziotti caduti in servizio e per chi sta continuando a “far camminare” la QS15.

Il sindaco Orietta Gaiulli, prima della lettura della delibera ha sottolineato come in questo modo si è simbolicamente concessa la cittadinanza anche ai colleghi Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo uccisi per mano mafiosa, il 23 maggio del 1992, nella strage di Capaci.

Alla seduta del Consiglio comunale hanno assistito anche il direttore della scuola allievi agenti di Peschiera del Garda Gianpaolo Trevisi, una rappresentanza di allievi del 216° corso e alcuni componenti della sezione ANPS della cittadina.