Sono stati localizzati e arrestati in Bulgaria 5 cittadini romeni latitanti grazie all’attività di localizzazione avviata dal Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia della Direzione centrale della polizia criminale in collaborazione con la autorità di polizia bulgare (Fast Team) e l’Ufficio per l’esperto per la Sicurezza presso l’ambasciata.
Un altro romeno ricercato è stato invece localizzato in Svezia dove nel frattempo era stato arrestato per reati legati agli stupefacenti.
Sono accusati dei reati di partecipazione ad organizzazione criminale, favoreggiamento dell’immigrazione, sfruttamento della prostituzione, violenza sessuale nei confronti di minori, traffico di sostanze stupefacenti, furto.
L’attività è partita dall’Italia dove gli indagati erano ricercati da tempo.
Attraverso l’analisi delle informazioni sui loro movimenti i poliziotti sono riusciti ad individuarli in Bulgaria, tranne quello catturato in Svezia, attraverso la rete Enfast (European Network Fugitives Active Searching Teams).
Sono attualmente in corso le procedure per riportare i 6 latitanti in Italia a scontare la pena.
ANPS Brescia
Geronimo Stilton e Polizia insieme per i piccoli pazienti di Como
Il progetto si chiama “Respira e sorridi” ed è nato dalla collaborazione tra la Polizia di Stato e la Geronimo Stilton Fondazione per donare ventilatori polmonari alle strutture ospedaliere di tutta Italia, e quindi aumentarne l’efficienza. Il progetto è partito, grazie anche alla sensibilità di alcune aziende italiane, da un’idea di Elisabetta Dami, presidente della Fondazione nonché autrice di Geronimo Stilton, una delle serie illustrate per ragazzi più conosciute al mondo.
Questa mattina è stato il turno dell’ospedale di San Fermo della Battaglia in provincia di Como dove sono stati donati tre apparati per aumentare la dotazione dei reparti di terapia intensiva e pre-intensiva. Erano presenti all’incontro con la Geronimo Stilton Fondazione, il vicario del questore di Como, Pietro Morelli con personale della questura, il direttore generale Fabio Banfi, il direttore amministrativo, Matteo Pellegrini e il direttore sanitario, Matteo Soccio.
“Sinergie tra pubblico e privato possono apportare benefici non solo per la sicurezza ma anche per la salute della cittadinanza italiana” ha affermato il vicario Pietro Morelli.
Nel rispetto delle vigenti norme non si è ritenuto di organizzare alcuna cerimonia ma la Fondazione si è impegnata a ritornare in città per accompagnare il famoso Geronimo Stilton a salutare i piccoli pazienti dell’ospedale e il personale della questura di Como.
Scoperto a Bari traffico illegale di armi e munizioni

Traffico e detenzione di armi ed esplosivi e relativo munizionamento e ricettazione i reati contestati a due persone nei confronti delle quali è stata emesso un provvedimento di custodia cautelare eseguito, oggi, dalla Squadra mobile di Bari.
Le indagini partite a novembre scorso avevano inizialmente riguardato un 43enne incensurato ritenuto in collegamento con alcuni trafficanti di armi della zona. Nel corso delle indagini era emerso che questi frequentasse un 59enne con cui discuteva spesso di armi, come procacciarle e come nasconderle e l’attività degli investigatori aveva fatto emergere anche la presenza di un terzo uomo con cui i due indagati avevano contatti.
L’uomo, un imprenditore 55enne della zona, in effetti risultava coinvolto nell’attività illegale tanto che lo scorso 29 aprile è stato oggetto di una perquisizione in cui gli agenti hanno scoperto un pozzo, all’interno di una masseria di sua proprietà, dove erano nascoste le armi.
Nel nascondiglio sono stati trovati più di 200 pezzi tra fucili mitragliatori, fucili a pompa, mitragliette comunemente usate dalla criminalità organizzata in agguati armati (tra gli altri, 2 kalashnikov, 2 fucili d’assalto AR15, 6 mitragliatrici pesanti Beretta MG 42, 10 MAB, 3 mitragliette UZI), armi antiche e storiche, pistole di vario tipo e marca, esplosivi, bombe a mano ed una mina anticarro, oltre a circa 100mila munizioni di vario calibro.
In quella occasione l’imprenditore venne arrestato in flagranza di reato per detenzione di armi da guerra e comuni da sparo.
Sono ancora in corso accertamenti balistici sulle armi sequestrate rivolte a scoprirne l’origine e la provenienza.
Olivia Petillo
Anche quest’anno la Polizia di Stato collaborerà al progetto “La terrazza Tutti al mare!”
Per il quinto anno consecutivo è stata rinnovata la collaborazione fra il Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno e l’associazione 2HE-Io Posso a beneficio del progetto “La terrazza Tutti al mare!”, il primo accesso attrezzato al mare per persone affette da Sla, patologie neuromotorie e altre gravi disabilità motorie, realizzato su un tratto di spiaggia libera della Marina di San Foca di Melendugno, in provincia di Lecce, con servizi completamente gratuiti per i propri ospiti e in piena sicurezza.
L’intenzione di ribadire la collaborazione è stata manifestata durante l’incontro al Viminale tra il capo della Polizia Lamberto Giannini e la presidente dell’Associazione Giorgia Rollo. Grazie a questo accordo di collaborazione anche quest’anno la Polizia di Stato darà il suo contributo con gli atleti della sezione salvamento delle Fiamme oro e gli agenti della questura di Lecce in possesso dell’apposito brevetto, che svolgeranno il servizio di assistenza bagnanti per tutto il periodo di apertura della struttura.
“La terrazza Tutti al mare!” è il progetto solidale nazionale nato sei anni fa attorno a Gaetano Fuso, salentino, assistente capo della Polizia di Stato, nominato, tra l’altro, “Cavaliere della Repubblica” dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2018.
Gaetano ha lottato contro la sua malattia fino al 2020, quando si è dovuto arrendere, non prima di aver visto realizzato il suo sogno.
Nel 2015 ha immaginato un luogo in cui far ritrovare a chiunque, in acqua, quella leggerezza che malattie come la Sla tolgono inesorabilmente. In sei anni di attività la Terrazza di Io Posso ha offerto i propri servizi completamente gratuiti a più di settecento ospiti con gravi disabilità motorie, anche immobilizzati o dipendenti da macchinari elettrici, provenienti da tutta Italia e anche Europa, ed è ormai un modello replicato in altre regioni italiane.
“La Terrazza Tutti al mare!”, sul lungomare Matteotti n. 57, sarà attiva dal 15 giugno fino al 15 settembre 2021, con apertura prevista tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 19.00, sempre nel rispetto delle norme di contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19 (uso di mascherina, igiene, distanziamento, ecc).
A beneficio degli ospiti saranno presenti due postazioni più ampie con colonnina acqua-elettricità per chi necessita di ventilazione assistita e sette postazioni per le altre forme di disabilità, tutte idoneamente distanziate l’una dall’altra e provviste di lettini ribassati, sedie da regista e idonea ombreggiatura.
La struttura dispone poi di due ampi bagni completamente attrezzati, anche con doccia calda, due ulteriori docce esterne, un box infermieristico attrezzato, 12 ausili per l’ingresso in acqua, di cinque tipologie differenti, adatti a conformazioni fisiche diverse, personale infermieristico ed assistenziale. Completa la struttura un’ampia passerella che consente l’agevole spostamento con la sedia a rotelle.
Siracusa: arresti e sequestri nel clan Trigila

Con la forza dell’intimidazione e delle estorsioni si assicuravano una posizione dominante nel trasporto su gomma di prodotti ortofrutticoli e della produzione di imballaggi.
Questa mattina, la Squadra mobile di Siracusa insieme a quelle di L’Aquila, Terni ed Ancona con i Carabinieri e la Guardia di finanza di Siracusa hanno eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei componenti dell’associazione di tipo mafioso del clan Trigila operante nella provincia, tra Noto, Pachino e Rosolini.
I provvedimenti sono stati effettuati a conclusione delle indagini compiute dalla Squadra mobile denominate “Robin Hood”, svolte tra il 2016 e il 2018 e dai Carabinieri di Siracusa nel 2016 e 2017, denominata “Neaton”.
Avvalendosi della forza intimidatrice tipica dei gruppi legati dal vincolo associativo, la famiglia gestiva l’attività criminale, in particolare nel settore dei trasporti su gomma di prodotti orto-frutticoli, della produzione di pedane e imballaggi e della produzione e commercio di prodotti caseari, influendo e alterando le regole della leale concorrenza.
Le indagini hanno consentito di accertare l’operato delle figure di spicco dell’organizzazione che, nonostante fossero detenute in carcere già da tempo, operavano e dirigevano i traffici illeciti del gruppo attraverso i familiari più stretti ai quali impartivano compiti e regole da seguire.
Oltre alle estorsioni imposte sul territorio, l’associazione si dedicava anche al traffico di sostanze stupefacenti. Ruolo determinante era quello riservato alle donne della famiglia che avevano il compito di trasmettere all’organizzazione gli ordini del congiunto durante i colloqui in carcere.
Vincenzo M. Recchiuti