Accordo di Polizia tra Italia e Svizzera per lo scambio di informazioni

firma convenzioneÈ stata sottoscritta, questa mattina, l’Intesa tecnica tra il capo della Polizia Lamberto Giannini, e il capo della Polizia del Canton Ticino Matteo Cocchi – alla presenza del presidente del Consiglio Cantonale, Norman Gobbi – che disciplina la gestione del flusso informativo tra le autorità dei due Paesi competenti al rilascio delle autorizzazioni di polizia per lo svolgimento dell’attività lavorativa nel settore della vigilanza privata.

firma convenzioneL’ordinamento svizzero consente, infatti, di svolgere attività di vigilanza privata e investigazioni private – analogamente a quanto avviene in Italia – soltanto a seguito dell’accertamento della buona condotta del richiedente.

L’Intesa disciplina la verifica di tale presupposto soggettivo da parte delle autorità competenti dei due Paesi, semplificando così lo scambio di informazioni con l’adozione di un modello standard per la richiesta e l’acquisizione delle informazioni. L’iter procedurale condiviso permette di scongiurare il rischio di licenziamento degli oltre mille lavoratori italiani già impiegati nel settore, in Canton Ticino.

firma convenzioneLa sottoscrizione dell’accordo – fortemente sostenuta dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese – fornisce una risposta immediata e concreta alle gravi preoccupazioni occupazionali.

Napoli: la Polizia piange Giovanni Vivenzio

Giovanni VivenzioEra un “Falco”, uno di quei poliziotti in borghese che, a bordo di moto o scooter, si muovono veloci per le strade di alcune città a caccia di criminali. Lo scorso 6 aprile, proprio durante un inseguimento per i vicoli di Napoli, il sovrintendente capo Giovanni Vivenzio, insieme al suo collega, è rimasto coinvolto in un incidente, e, dopo 11 giorni di lotta tra la vita e la morte, alla fine non ce l’ha fatta.

Aveva 54 anni e da 31 era un poliziotto, orgoglioso del suo lavoro, che svolgeva con passione e determinazione sulle moto del commissariato San Ferdinando.

La grande famiglia della Polizia di Stato si stringe nel dolore alla moglie Carolina, alle due figlie di Giovanni e a tutti coloro che lo apprezzavano e gli volevano bene.

Il capo della Polizia Lamberto Giannini ha espresso “Sentimenti di profondo cordoglio e di vicinanza a nome delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, alla moglie e alle figlie del sovrintendente capo”.

Pedopornografia: atti sessuali con minore, denunciate sei persone

postaleDenunciati dalla Polizia postale di Brescia e Milano sei uomini responsabili di detenzione di materiale pedopornografico e atti sessuali con minorenne.

Le indagini degli specialisti della Polizia sono iniziate a seguito della denuncia presentata dalla madre di una quattordicenne residente in un paese della provincia di Bergamo. La ragazzina da un po’ di tempo si era chiusa in sé stessa e aveva mostrato un netto cambiamento nei propri comportamenti. Interpretando tali anomalie come un campanello d’allarme, la madre ha controllato il contenuto dello smartphone della figlia, scoprendo che erano presenti foto e video sessualmente espliciti, oltre a chat su diversi social network dal contenuto inequivocabile.

Gli accertamenti della Polizia postale lombarda con l’ausilio dei colleghi del Compartimento di Bari e il coordinamento del Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online, hanno permesso di scoprire che l’adolescente era finita nelle maglie di sei persone di età compresa fra i 18 e i 26 anni (4 operai, 1 muratore e 1 studente), residenti nelle province di Brescia, Bergamo, Milano e Taranto, che l’avevano adescata sulle chat dei social network a cui la stessa era iscritta.

Le successive perquisizioni informatiche e domiciliari nei confronti degli indagati hanno consentito di rinvenire nei loro dispositivi non solo le chat incriminate, ma anche foto e video a contenuto pedopornografico.

Pedopornografia: atti sessuali con minore, denunciate sei persone

postaleDenunciati dalla Polizia postale di Brescia e Milano sei uomini responsabili di detenzione di materiale pedopornografico e atti sessuali con minorenne.

Le indagini degli specialisti della Polizia sono iniziate a seguito della denuncia presentata dalla madre di una quattordicenne residente in un paese della provincia di Bergamo. La ragazzina da un po’ di tempo si era chiusa in sé stessa e aveva mostrato un netto cambiamento nei propri comportamenti. Interpretando tali anomalie come un campanello d’allarme, la madre ha controllato il contenuto dello smartphone della figlia, scoprendo che erano presenti foto e video sessualmente espliciti, oltre a chat su diversi social network dal contenuto inequivocabile.

Gli accertamenti della Polizia postale lombarda con l’ausilio dei colleghi del Compartimento di Bari e il coordinamento del Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online, hanno permesso di scoprire che l’adolescente era finita nelle maglie di sei persone di età compresa fra i 18 e i 26 anni (4 operai, 1 muratore e 1 studente), residenti nelle province di Brescia, Bergamo, Milano e Taranto, che l’avevano adescata sulle chat dei social network a cui la stessa era iscritta.

Le successive perquisizioni informatiche e domiciliari nei confronti degli indagati hanno consentito di rinvenire nei loro dispositivi non solo le chat incriminate, ma anche foto e video a contenuto pedopornografico.

Sicurezza Paesi UE: approvato il Policy Advisory Document

riunioneSi è tenuto oggi il Comitato operativo per la sicurezza interna dell’Unione Europea che riunisce i vertici delle Forze di polizia dei paesi membri, a cui ha preso parte la delegazione italiana, guidata dal vice capo della Polizia Maria Teresa Sempreviva preposta all’Attività di Coordinamento e Pianificazione.

L’Assemblea è chiamata periodicamente a pronunciarsi su tematiche attinenti alla sicurezza dell’Unione e dei suoi cittadini e a fornire ai ministri dell’Interno e della Giustizia un quadro giuridico e cognitivo aggiornato sulle minacce e sulle priorità strategiche in ambito securitario. Nella riunione odierna è stato approvato il Policy Advisory Document (PAD), che individua le principali minacce criminali alla sicurezza dell’UE dal 2022 al 2025.

Nel documento, per la prima volta e su input del nostro Paese, è stata recepita la proposta di inserire tra le priorità strategiche della sicurezza dell’UE il contrasto alle organizzazioni criminali Mafia-style.

L’Italia si è inoltre resa disponibile ad essere il driver nello sviluppo della nuova priorità e di altre importanti priorità nel contrasto delle attività criminali.

Tutti i partner europei hanno ribadito l’importanza del contrasto alle organizzazioni criminali più sofisticate e letali, cioè quelle contraddistinte dal carattere poli-criminale, identitario, di affiliazione e appartenenza, che fanno dell’intimidazione, e del forte legame associativo fra i sodali, lo strumento per tentare di contaminare silenziosamente politica, economia e istituzioni.

Il Co.S.I. si è occupato anche dei riflessi che la pandemia ha sulla sicurezza interna degli stati al fine di individuare le buone prassi e le misure di contrasto ad attività illecite come la contraffazione dei vaccini e dei certificati vaccinali in vista dell’imminente entrata in vigore del digital green certificate che agevolerà la circolazione all’interno dell’Unione Europea.