Pisa: scomparsa di Krystyna Novak, arrestato il vicino per omicidio

scientificaArrestato il presunto autore dell’omicidio di Krystyna Novak , la ragazza di nazionalità ucraina di cui era stata denunciata la scomparsa il 9 novembre dello scorso anno, nove giorni dopo la scomparsa.

L’indagine della Squadra mobile di Pisa, del Servizio centrale operativo di Roma e della Polizia scientifica di Firenze e Roma, ha portato all’acquisizione di gravi indizi di reato proprio nei confronti del vicino di casa della ragazza, socio negli affari criminali del compagno spagnolo della vittima.

La vicenda che porterà al tragico epilogo dell’uccisione della giovane ragazza, parte proprio dal momento dell’arresto del compagno, imprenditore locale nel settore dei pellami, avvenuto il 31 ottobre a seguito di una soffiata del socio. I poliziotti durante una perquisizione hanno trovato lo spagnolo in possesso di due pistole e di sostanze stupefacenti date proprio dal suo vicino con cui non andava più d’accordo.

A seguito dell’arresto del compagno, Kristyna è rimasta da sola a casa e comunque attraverso l’analisi del cloud della ragazza, gli investigatori hanno ricostruito la sua attività con il cellulare, riuscendo a stabilire che l’ultimo segnale del telefono è stato registrato la mattina del 3 novembre.

In quei giorni la madre di Krystyna, non avendo sue notizie, ha chiesto a delle connazionali di andare a cercare la figlia per capire se le fosse capitato qualcosa. Le amiche andando nella sua abitazione hanno trovato solamente il suo cagnolino dal quale non si separava mai.

Dopo la denuncia di scomparsa della ragazza presentata dalla madre, gli investigatori hanno avviato le ricerche, non escludendo nessuna possibilità, soprattutto dopo aver trovato in casa una borsa con tutti i suoi documenti, cosa che facevano escludere un allontanamento volontario.

Il maggior contributo alle indagini è stato fornito proprio dal compagno della ragazza scomparsa, il quale, anche se in carcere e implicato in attività illecite, non ha nascosto nulla ai poliziotti.

Le sue dichiarazioni hanno indirizzato le indagini proprio sul vicino di casa, descritto come violento, in possesso di armi, droga e con la disponibilità delle chiavi della loro abitazione in quanto era anche il loro locatario.

Il sopralluogo nella casa, da parte della Polizia scientifica, ha permesso di acquisire diversi elementi che hanno avvalorato il coinvolgimento del vicino, nella scomparsa della donna.

L’interrogatorio del sospettato e della sua compagna non faceva altro che aumentare la sua compromissione nella scomparsa della ragazza, soprattutto a causa delle sue dichiarazioni contrastanti, alle quali si sono aggiunti i riscontri di un testimone; grazie a queste informazioni i poliziotti hanno scoperto anche un tentativo, da parte dell’arrestato, di simulare l’allontanamento volontario della Novak.

Ricostruendo il puzzle con tutte le informazioni e gli indizi raccolti, gli investigatori hanno appurato che l’uomo avrebbe ucciso la Novak tra la sera dell’1 e la notte del due novembre, utilizzando la pistola da lui posseduta.

Il fatto sarebbe avvenuto all’interno dell’abitazione della donna, per poi occultare il cadavere e cancellare (non completamente) le tracce dell’omicidio.

Infine l’indagato, al fine di depistare le indagini e simulare l’allontanamento volontario della ragazza, avrebbe utilizzato il suo cellulare per lasciarne traccia. 

Ferroviaria: il bilancio della settimana

Polizia ferroviariaIl bilancio dell’attività della Polizia ferroviaria nell’ultima settimana è di: 14 persone arrestate, 194 indagati e 101.150 persone controllate.

Le pattuglie impegnate in stazione sono state 5.143, 801 a bordo di oltre 1.584 treni e quelle antiborseggio 310.

Gli operatori della polizia ferroviaria nell’arco della settimana hanno elevato 362 sanzioni, rintracciato 22 minori non accompagnati e riaffidati alle famiglie o alle comunità e 58 cittadini stranieri irregolari.

Per prevenire comportamenti anomali ed impropri in ambito ferroviario che spesso sono causa di incidenti, la Polizia ferroviaria ha organizzato l’operazione “Rail Safe Day”: una giornata di controlli straordinari, che si è svolta lo scorso 15 marzo presso 600 località “sensibili” in tutta Italia, con l’impiego di 1.543 operatori.

In particolare, alla stazione di Genova Principe, un cittadino italiano di 53 anni è stato arrestato per il possesso di sostanza stupefacente. Il nervosismo dell’uomo non è passato inosservato e durante la perquisizione gli agenti gli hanno trovato circa 200 grammi di “Ketamina” nascosti nel borsello.

A Ferrara, gli agenti lo scorso dicembre avevano arrestato un cittadino straniero per i furti sui treni, ma dopo la segnalazione del titolare di un negozio nei pressi della stazione, che lamentava l’utilizzo da parte del giovane di una carta di credito contactless senza usare mai il codice Pin, hanno ampliato le indagini con la Polizia postale e lo hanno denunciato anche per il reato di indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento.

.Nella stazione ferroviaria di Grosseto, i poliziotti hanno arrestato uno spacciatore trovato in possesso di oltre 1 chilo di marjuana.

Gli agenti lo hanno individuato perché il giovane alla vista della Polizia si è fermato a bordo del convoglio e ha cercato di tornare sui suoi passi. L’atteggiamento ha insospettito i poliziotti che hanno deciso di fermarlo per un controllo: all’interno dello zaino e negli indumenti nascondeva la droga suddivisa in vari involucri.

Gli agenti del compartimento polizia ferroviaria Campania hanno arrestato per spaccio un 44enne pluripregiudicato nelle adiacenze della stazione ferroviaria di Napoli Centrale.

I poliziotti sono arrivati all’uomo dopo aver notato un movimento sospetto di persone, note consumatrici di stupefacenti che si dirigevano verso un appartamento non lontano dalla stazione.

Dalla perquisizione domiciliare, sono stati trovati 120 grammi di cocaina dentro una felpa stesa tra il bucato ad asciugare, intrisa di detersivo, in maniera tale da confondere l’olfatto di eventuali cani antidroga. Cocaina purissima, che, tagliata in 700/800 dosi, avrebbe fruttato un grosso guadagno. All’interno dell’appartamento, anche due bilancini di precisione ed altro materiale utile al confezionamento.

Ad Ancona gli agenti hanno rintracciato un uomo fuggito da un ospedale che ha confidato ai poliziotti, intervenuti mentre passeggiava sui binari, di volersi uccidere.

L’uomo, un 64enne è stato rassicurato e assistito dagli operatori fino all’arrivo dei sanitari del 118.

Lotta alle mafie: Giornata in memoria delle vittime

La teca con la quarto savona 15Ricorre domani la “XXVI Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. Una data che unisce l’Italia tutta nel ricordo di quanti hanno sacrificato la loro vita per combattere e non piegarsi alla criminalità organizzata.

“A ricordare e riveder le stelle” è lo slogan scelto per questa giornata che sarà seguita anche quest’anno da Rai per il sociale.

In tutte le iniziative che si svolgono nel nostro Paese, dove i protagonisti sono specialmente i giovani che prendono coscienza dei valori della legalità, verranno letti e celebrati gli oltre mille nomi delle vittime della criminalità mafiosa.

cagliari iniziativa mafiaLa Giornata nel 2017 è entrata a far parte delle ricorrenze riconosciute dallo Stato grazie alla volontà di due madri, due donne eccezionali, che hanno dato vita al progetto, in collaborazione con “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.

Le due donne sono Saveria, la mamma di Roberto Antiochia, un agente morto al fianco del commissario Antonino “Ninni” Cassarà nel 1985 e Carmela la mamma di Antonio Montinaro, assistente della Polizia di Stato, ucciso insieme al giudice Giovanni Falcone e alla moglie Francesca Morvillo nel 1991.

E poi la moglie di Antonio, Tina Montinaro, da sempre impegnata nel mantenere vivo il ricordo del marito e della strage di Capaci, con la sua associazione Quarto Savona 15, trasformando il dolore in azioni concrete, è più volte è intervenuta pubblicamente  “Ancora oggi io dico sono la moglie di Antonio Montinaro, non la vedova, perché è riuscito a riempirmi la vita anche in questi 26 anni, anche se lui come presenza fisica non c’è”.

È dal 1996 che le celebrazioni si susseguono e neanche la pandemia ne ferma la portata, perché la volontà, l’impegno e la forza di tante associazioni, di tanti giovani, continuano a portare avanti gli ideali di uomini e donne che non hanno esitato a dare la loro vita per una società migliore, per il bene comune.

Le tante iniziative seguiranno protocolli attuati per contenere il contagio da Covid-19; non mancheranno i momenti di riflessione, approfondimento e le testimonianze per fare in modo di tenere viva la memoria comune a partire dalle storie di quegli uomini, donne e bambini che non ci sono più.

#inostricaduti 

Commemorazioni: Antonio Manganelli ricordato a Roma

Antonio ManganelliRicorre oggi la scomparsa dell’ex capo della Polizia Antonio Manganelli deceduto, mentre era ancora in carica, il 20 marzo 2013.

Il Prefetto è stato ricordato a Roma, nel rispetto delle norme anticovid, con un momento di preghiera, presso la cappella del Sacrario dei caduti della Polizia che si trova all’interno della Scuola superiore di Polizia.

Nel sacrario, dove è presente una lapide in ricordo dell’ex capo della Polizia, la figlia, Emanuela Manganelli, ha letto un breve ricordo personale del padre.

Commemorazione di Antonio ManganelliInsieme alla signora Manganelli e alla figlia erano presenti il capo della Polizia Lamberto Giannini, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Franco Gabrielli, il prefetto Alessandro Pansa, il prefetto Luigi Savina e il direttore della Scuola Anna Maria Di Paolo.

Roma: consegnati i Premi Camomilla

Premio CamomillaMaurizia Quattrone, vice questore aggiunto della Polizia di Stato, ha ricevuto il Premio Camomilla per le brillanti capacità d’indagine che, nel 2016 a Roma, hanno riguardato la morte della giovane Sara Di Pietrantonio e per la sensibilità manifestata nei confronti dei familiari della vittima con cui, ancora oggi, in particolare con la mamma di Sara, condivide un costante impegno di prevenzione nella lotta contro la violenza sulle donne.

Il Premio Camomilla, dedicato alla solidarietà delle donne per le donne, è stato consegnato nell’ambito di “Women for Women against violence – Camomilla Award” presso la sala Petrassi all’Auditorium parco della musica di Roma. Il fiore di camomilla, simbolo della kermesse, in fitoterapia ha il potere di rinvigorire le piante malate e rappresenta la forza e il coraggio nei momenti difficili.

Maurizia Quattrone, all’epoca funzionaria della Squadra mobile di Roma, la sera del ritrovamento del cadavere di Sara ha immediatamente, insieme alla sua squadra, attivato con forte determinazione le indagini che hanno portato, in breve tempo, all’identificazione dell’ex ragazzo della vittima come l’autore dell’efferato omicidio.