Postale: arresti e perquisizioni per pedopornografia

postaleOltre cento perquisizioni sono state eseguite dalla Polizia su tutto il territorio nazionale, nell’ambito di un’indagine di contrasto alla pedopornografia online, anche in ambito internazionale.

L’attività investigativa svolta dalla Polizia postale di Reggio Calabria, che ha avuto inizio a seguito di segnalazioni internazionali recepite dal Servizio Polizia postale e delle comunicazioni circa un anno fa, ha consentito di scoprire il coinvolgimento di 119 persone nel traffico di materiale pedopornografico.

Gli upload del materiale illecito riguardavano minori abusati o vittima di violenze, la maggior parte dei quali in tenera età e, in alcuni casi, anche neonati.

Gli accertamenti informatici degli specialisti della Polizia hanno permesso di dare una identità agli username utilizzati in Rete e, attraverso le perquisizioni personali, locali ed informatiche, i poliziotti, in più di 80 casi, hanno rinvenuto gli account utilizzati per le richieste di materiale illecito; gli agenti sono riusciti, inoltre, ad isolare, per il momento, circa 28 mila immagini e 8 mila video a carattere pedopornografico.

Durante le perquisizioni, eseguite in 16 diverse regioni e 60 province, con maggiore incidenza in Lombardia, Piemonte e Veneto, aree geografiche nelle quali risiedono quasi la metà delle persone indagate, sono stati sequestrati più di 230 dispositivi informatici di varia natura (cellulari, tablet, hard disk, pen drive, computer, cloud, account email e profili social associati).

In tre di questi casi, l’ingente quantitativo di materiale pedopornografico rinvenuto ha fatto scattare l’arresto in flagranza di reato dei responsabili, residenti nelle province di Imperia, Pistoia e Reggio Calabria.

L’indagine mette in evidenza la trasversalità del fenomeno criminale che ricomprende professionisti, studenti, disoccupati, pensionati, impiegati privati e pubblici, con un’età compresa tra i 18 e 72 anni.

Come in precedenti occasioni, anche in questo caso sono state fondamentali le segnalazioni pervenute attraverso il circuito internazionale di cooperazione in materia di contrasto allo sfruttamento dei minori online, con enti esteri e associazioni non governative, poi gestite dal Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online (Cncpo).

Sassari: diffamazione con falsi video dell’onorevole Meloni, due denunciati

poliziotta della postaleAvevano realizzato e pubblicato, attraverso la tecnica del deepfake (immagini corporee e facciali rielaborate e adattate a un contesto diverso da quello originario tramite un sofisticato algoritmo), falsi video diffamatori ai danni dell’onorevole Giorgia Meloni: per questo sono stati denunciati due sassaresi di 70 e 37 anni.

L’indagine è stata avviata dalla Polizia postale di Roma a seguito della denuncia presentata dalla parlamentare nel giugno dello scorso anno, in relazione alla pubblicazione, su un noto sito erotico statunitense, di video e foto artefatti nei quali viene mostrato il volto dell’Onorevole.

I poliziotti hanno individuato gli autori residenti a Sassari anche attraverso attività internazionale di polizia giudiziaria che ha permesso di identificare l’utente del sito americano che ha caricato i video incriminati.

La perquisizione, personale, locale e informatica, effettuata dalla Polizia postale del capoluogo sardo presso l’abitazione degli indagati, ha fornito ulteriori elementi di riscontro a carico degli stessi e si è conclusa con il sequestro di dispositivi informatici.

I due risultano anche coinvolti in un’altra attività di indagine svolta dal personale della Polizia Postale di Sassari che li vede responsabili di diffamazione e minaccia a mezzo social network ai danni di un titolare di un locale di ristorazione del capoluogo turritano, nonché di diffamazione nei confronti del quotidiano “La Nuova Sardegna”, nella persona del direttore pro- tempore.

Droga: 19 arresti tra pusher e fornitori di cocaina

Spacciavano chili di cocaina nei “Palazzi” del quartiere Sant’Eusebio di Cinisello Balsamo (Milano), ed erano sempre ben forniti di merce, che arrivava regolarmente dall’Olanda e da altri Paesi europei, trasportata dai corrieri di un altro gruppo criminale.

Entrambe le organizzazioni sono state oggetto dell’indagine conclusa oggi dalla Squadra mobile milanese e dal Servizio centrale operativo (Sco).  Questa mattina è scattata l’operazione che ha portato i poliziotti, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, ad arrestare spacciatori e fornitori della droga.

Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, erano dodici: dieci persone sono state arrestate tra Milano, Lodi, Pescara e Foggia, mentre due provvedimenti sono stati eseguiti in Albania grazie alla collaborazione del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia e del Dipartimento della polizia criminale e Interpol di Tirana. Eseguite anche numerose perquisizioni a carico degli indagati e delle persone a loro legate.

Tra i due gruppi criminali, i pusher cittadini italiani e i fornitori di nazionalità albanese, sono stati documentati diversi scambi di droga, e, nel corso dell’indagine, i poliziotti hanno eseguito ulteriori sette arresti in flagranza di reato e sequestrato oltre dieci chili di cocaina.

Gli investigatori hanno, in particolare, fatto piena luce sull’organizzazione degli spacciatori, strutturata come una vera azienda, con regolari turni di servizio per pusher, custodi, confezionatori delle dosi e vedette.

È inoltre emerso che gli ingenti guadagni generati dall’attività illecita, circa 10mila euro netti al giorno, hanno nel tempo determinato diversi attriti tra i vertici dell’organizzazione, in merito alla distribuzione dei compensi e alla suddivisione del potere; dissidi, a volte, sfociati in aggressioni a mano armata.

Nuoto di fondo: riparte la Coppa del mondo con il bronzo di Paltrinieri

Paltrinieri fondoNella prima tappa delle World series 2021 di nuoto di fondo c’erano quasi tutti i più forti specialisti del nuoto in acque libere, e tra di loro c’era anche il nostro Gregorio Paltrinieri che si è preso subito un’ottima medaglia di bronzo.

Dopo un anno di interruzione forzata, causata dalla pandemia, la Coppa del mondo è ricominciata proprio da Doha (Qatar) dove, il 15 febbraio 2020, si era svolta l’ultima gara.

Per il campione olimpico dei 1.500 stile libero è stato un ottimo riscontro del lavoro svolto al Sestriere nei mesi invernali, in preparazione della stagione che culminerà con i Giochi olimpici di Tokyo, dove il campione delle Fiamme oro sarà impegnato nelle discipline in piscina e in acque libere.

Paltrinieri Assoluti nuoto acque libereNella 10 chilometri maschile Paltrinieri ha dato dimostrazione di una forma già a buon livello, rimanendo sempre nel gruppo di testa. Al sesto chilometro è passato in testa, conducendo la gara per oltre due chilometri. Poi il francese Olivier ha piazzato l’affondo decisivo, guadagnando il comando della gara e qualche secondo di vantaggio che ha mantenuto fino al traguardo, chiudendo con il tempo di 1h52’02”04, davanti all’ungherese Rasovszky (1h52’05”5) e a Paltrinieri, che ha concluso con il crono di 1h52’07”09.

Buona la prestazione dell’altro portacolori delle Fiamme oro Mario Sanzullo, anche lui già qualificato per Tokyo, che si è piazzato al quarto posto.

Gregorio Paltrinieri“Sono contento del terzo posto, proprio perché  – ha detto il campione cremisi – una medaglia in Coppa del mondo è sempre bella da conquistare. È stata una gara difficile perché c’era un vento pazzesco che sfiorava i 50 chilometri orari, corrente forte e condizioni non ottimali anche per le mie caratteristiche. Sono riuscito a stare davanti abbastanza, poi verso la fine c’è stata bagarre generale, sono rimasto indietro e sono riemerso in rimonta negli ultimi 500 metri. Quelli che mi sono arrivati davanti sono Olivier e Rasovszky, tra i più forti e che hanno vinto molto nelle acque libere internazionali. Chiudere al terzo posto questa gara ci può stare”.

Fiamme oro in gara anche tra le donne, con Giulia Gabbrielleschi e Barbara Pozzobon, arrivate rispettivamente ottava e decima.

Latina: preso “Varenne” il latitante fuggito in Brasile

Questura di LatinaNei giorni scorsi, la Squadra mobile di Latina e la Polizia federale brasiliana hanno arrestato un latitante legato al clan Zizzo che deve scontare 9 anni di reclusione per reati legati agli stupefacenti e alle armi.

Latitante da 4 anni, il 44enne è stato localizzato e identificato attraverso le indagini della sezione antidroga della Squadra mobile di Latina, dei poliziotti del commissariato di Fondi con la collaborazione del Servizio centrale operativo (Sco).

Intercettazioni telefoniche e ambientali intraprese già dal 2019 lo avevano tradito e, nonostante il periodo segnato dall’emergenza sanitaria, gli investigatori sono riusciti a identificarlo e arrestarlo; attualmente è detenuto in Brasile in attesa di estradizione per l’Italia.

Negli ambienti criminali da cui proviene, l’uomo era conosciuto per la sua abilità di correre a bordo delle auto per sfuggire ai controlli delle Forze dell’ordine o durante l’attività di pusher e per questo aveva guadagnato il soprannome di “Varenne”, dal nome del famoso cavallo campione del mondo di trotto.