Bari: rubano alcolici per 150mila euro, 4 arresti

Dopo essersi finti clienti di un’enoteca di Bari, lo scorso 26 giugno, avevano rubato 3.380 bottiglie di vini e champagne per un valore di 150mila euro. A distanza di otto mesi gli agenti della Squadra mobile hanno arrestato quattro autori, tutti pregiudicati.

Uno è finito in carcere, gli altri ai domiciliari e sono accusati di furto aggravato in concorso.

Stando a quanto ricostruito attraverso l’analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza e il tracciamento dei veicoli utilizzati dagli indagati, i quattro arrestati due ore prima del furto si trovavano all’interno dell’enoteca, fingendosi clienti.

Uno di essi si era diretto nel deposito, per vedere la disposizione della merce, selezionando quella da trafugare e manomettendo la porta d’ingresso. Poi, con una bomboletta spray, aveva annerito una delle telecamere di videosorveglianza.

Nello stesso frangente, gli altri complici, anch’essi nel locale, distraevano le commesse tra gli scaffali dell’enoteca. Subito dopo, i quattro si sono allontanati indisturbati. Quella sera stessa, intorno alle 21, altri complici degli arrestati portarono a termine il furto: utilizzando due furgoni rubati poco prima, raggiunsero nuovamente il deposito e, una volta entrati attraverso la porta manomessa, portarono via 3.380 bottiglie tra vini pregiati e champagne.

Le indagini proseguono per individuare gli altri responsabili.

Stradale: truffe alle assicurazioni, 4 arresti

truffa assicurazioneAvevano creato un sito Internet fasullo, raggiungibile con un indirizzo simile a quello delle maggiori agenzie assicurative,  pubblicizzato sulle pagine Web di noti motori di ricerca del settore.  Il cliente, tramite quel portale, pensava di aver stipulato una polizza stradale, ma invece non era così.

È quanto scoperto dai poliziotti del Compartimento di polizia stradale delle Marche che hanno arrestato quattro persone, di cui due finite ai domiciliari. Gli indagati, tre donne e un uomo, sono responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Il raggiro, secondo quanto ricostruito dalle indagini, aveva fruttato ai malviventi complessivamente 3 milioni di euro.

L’operazione è partita più di un anno fa nelle Marche, durante una attività di controllo del territorio a Senigallia. Qui gli agenti della Polizia stradale avevano individuato il primo truffato, fermando un veicolo che dagli accertamenti è poi risultato essere sprovvisto di copertura assicurativa. Dalla querela dell’ignaro automobilista marchigiano, convinto di aver sottoscritto una regolare polizza auto, è partita l’operazione “Valdez” della Stradale che ha portato i poliziotti a scoprire oltre mille truffe per le quali erano state sporte altrettante querele da persone raggirate.

Nella pagina web raggiunta, la vittima trovava varie utenze telefoniche delle quali, almeno una, risultava analoga ad un telefono fisso o ad un numero verde sebbene, di fatto, altro non era che un servizio di deviazione di chiamata. Per ottenere un preventivo gli automobilisti dovevano inserire una serie di dati, tra i quali il numero telefonico: questo consentiva alla banda di contattare il malcapitato per offrire una tariffa vantaggiosa. Il pagamento avveniva mediante versamento su carta di debito oppure su un Iban che è risultato associato nella quasi totalità degli eventi alla stessa carta di debito.

Una volta ricevuta la somma, i malviventi inviavano su WhatsApp e e-mail, limmagine del contratto e l’indirizzo del finto sito Internet dove verificare la copertura assicurativa.

Di fatto il “broker” non stipulava nessun contratto con le compagnie di assicurazione ed il cliente, sicuro che la polizza fosse entrata in vigore, circolava con il veicolo convinto di avere la copertura assicurativa. In alcuni casi le vittime venivano a conoscenza del raggiro subito dopo essere incorse in incidenti stradali quando le forze dell’ordine intervenute riscontravano la mancata copertura assicurativa.

I poliziotti della Stradale hanno rintracciato finora 346 carte di debito intestate a 249 prestanome facenti capo ai quattro indagati.

Le custodie cautelari sono stati eseguite con l’ausilio dei Compartimenti polizia stradale di Napoli e L’Aquila e sotto il coordinamento del Servizio polizia stradale.

La Polizia stradale invita a prestare la massima attenzione agli indirizzi Internet raggiunti mediante link proposti dai motori di ricerca e ricorda che sul sito Internet dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS) è presente l’elenco dei siti web di intermediazione assicurativa irregolari, frequentemente aggiornato, nonché vari consigli per non incorrere nelle truffe più comuni e a contattare, in caso di dubbi, il numero verde gratuito 800486661.

Si ricorda, infine, che sul sito del M.I.T. www.ilportaledell’automobilista.it, si può accertare la corretta copertura assicurativa del proprio veicolo.

Donatella Fioroni

Bologna: scoperto box trasformato in serra di marijuana, un arresto

Droga BolognaA Bologna, dalla segnalazione di un forte odore in strada, proveniente da un box auto, personale delle volanti insieme a quelli della Squadra mobile hanno scoperto una serra per la coltivazione della marijuana. Arrestato un uomo e denunciato due persone.

Mentre i poliziotti erano impegnati ad accertare la provenienza del forte odore nei pressi del box segnalato, è arrivata un’auto il cui conducente vedendo la Polizia ha tentato di darsi alla fuga. Fermato il conducente per un controllo, gli agenti hanno trovato nell’auto un chilo di marijuana, delle bobine di accensione utilizzate nei sistemi di irrigazione e un mazzo di chiavi, poi risultate essere quelle per aprire il garage in questione.

Droga BolognaUna volta entrati gli agenti si sono trovati di fronte alla serra con 15 piante di marijuana di circa 8 chili, della marijuana già essiccata e custodita all’interno di una valigia dal peso circa di 4 chili, e hashish per oltre 2 chili e mezzo.

L’uomo è stato arrestato mentre i due locatori del garage sono stati individuati e denunciati in stato di libertà.

Operazione “Adrano libera”: 34 arresti per mafia a Catania

Trentaquattro arresti per associazione mafiosa sono stati eseguiti stamattina dai poliziotti della Squadra mobile di Catania. Gli indagati appartengono alla cosca Santangelo-Taccuni, attiva nel territorio di Adrano, articolazione del clan mafioso Santapaola-Ercolano. Droga ed estorsione erano gli affari della cosca.

L’inchiesta, denominata “Adrano Libera” è partita nel maggio del 2017 dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, tra cui quello balzato alla cronaca attraverso la trasmissione “Striscia la notizia” per essere stato definito da uno degli esponenti del clan “un morto che cammina”. Il clan infatti aveva fatto affiggere per le vie di Adrano un necrologio con l’annuncio della morte del neo-collaboratore di giustizia, con scritto il luogo e l’orario dei presunti funerali.

Nel corso dell’indagine è stato documentato un vasto traffico di sostanze stupefacenti dalla Lombardia verso il comune etneo. L’approvvigionamento di droga avveniva anche dal territorio messinese, calabrese e campano. Numerosi sono stati gli arresti in flagranza di reato e altrettanti sequestri di sostanze stupefacenti che servivano ad alimentare le tre piazze di spaccio operative di Adrano; una era nei pressi dell’abitazione di un indagato il quale, pur essendo ai domiciliari, gestiva i traffici aiutato dai figli; la seconda nei pressi della stazione della circumetnea; la terza nell’abitazione di un altro indagato.

Per garantire la liquidità necessaria al mantenimento della cassa comune da impiegare in attività illecite, gli associati hanno compiuto vari reati contro il patrimonio tra cui due furti all’Atm nella provincia di Catania.

Verona: commemorazione degli assistenti Turazza e Cimarrusti

commemorazioneCommemorazione, a Verona, degli assistenti della Polizia di Stato Davide Turazza e Giuseppe Cimarrusti, insigniti della Medaglia d’oro al Valor Civile alla memoria.

Il 21 febbraio 2005, in località “Croce Bianca”, durante il servizio di volante, gli assistenti della Polizia di Stato Davide Turazza e Giuseppe Cimarrusti affrontarono un uomo armato di pistola che aveva, poco prima, aggredito e ferito una donna. Nel conflitto a fuoco i due poliziotti rimasero feriti mortalmente.

commemorazioneLa cerimonia in ricordo di Davide e Giuseppe, nel pieno rispetto delle misure restrittive anti-Covid, si è svolta in forma ristretta questa mattina in Questura, dinanzi alla lapide dedicata ai caduti nell’adempimento del dovere.  La celebrazione si è tenuta alla presenza del prefetto Donato Giovanni Cafagna, del Questore Ivana Petricca, del dirigente delle Volanti, e dei familiari.

Successivamente, i familiari di Davide Turazza, insieme al dirigente dell’U.P.G.S.P., al cappellano provinciale e ad una rappresentanza di agenti, si sono recati per un momento di preghiera al Cimitero del Chievo, davanti la tomba di Davide.

Un momento di raccoglimento si è svolto anche dinanzi alla lapide posta a memoria di Giuseppe Cimarrusti, presso il Commissariato di “Borgo Roma”.