Cagliari: la commemorazione del sostituto commissario Maurilio Vargiu

commemorazioneRicordato oggi a Cagliari il sostituto commissario della Polizia di Stato Maurilio Vargiu, vittima del dovere e Medaglia d’oro al valor civile.

La commemorazione si è svolta alla presenza del questore Paolo Rossi, dei familiari, tra i quali il figlio Valerio, agente tecnico della Polizia di Stato, con una messa presso la Cappella della Caserma “Carlo Alberto”, e la successiva deposizione di una corona d’alloro, a nome del capo della Polizia Franco Gabrielli, presso il Cimitero Comunale di Soleminis, il Comune d’origine di Maurilio.

commemorazioneErano le 7 del mattino del 20 febbraio 2016, quando l’Ispettore venne ucciso con un colpo di fucile in località “Funtana Susu”, a Soleminis, nel tentativo di far desistere il cognato da intenti suicidi.

Maurilio appena ricevuta la telefonata dalla sorella, che chiedeva aiuto, libero dal servizio, non ha esitato un istante a prestare soccorso, arrivando immediatamente sul posto per cercare di convincere l’uomo a calmarsi ed a posare il fucile da lui già imbracciato. Purtroppo, l’uomo reagì ed esplose da breve distanza un colpo di fucile che raggiunse il poliziotto, ferendolo mortalmente.

Per l’alto senso del dovere, non comune abnegazione e spirito di sacrificio, al sostituto commissario Maurilio Vargiu è stata conferita la promozione per merito straordinario, ritenendolo “Chiaro esempio di dedizione e coraggio”.  Maurilio Vargiu è stato inoltre insignito della Medaglia d’oro al valor civile per lo “Splendido esempio di elette virtù civiche e di altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio”.

Bologna: segni distintivi contraffatti, arrestati tre pregiudicati

distintivi sequestratiLa Squadra mobile di Bologna ha arrestato in flagranza di reato tre pluripregiudicati in possesso di pettorine riportanti la scritta “GUARDIA DI FINANZA” e “POLIZIA” con le relative effigi e placche metalliche.

I tre uomini erano, inoltre, in possesso di tre fogli con intestazione e logo della Procura della Repubblica di Bologna, riproducenti fedelmente un decreto di perquisizione e di sequestro.

Nello specifico uno di questi fogli risultava compilato a mano con i dati di una coppia di coniugi residenti nello stabile da cui i tre erano stati visti allontanarsi pochi minuti prima di essere fermati dalla Polizia.

Facendo un controllo i poliziotti hanno accertato che gli arrestati avevano già cercato di entrare nell’appartamento ma la collaboratrice domestica della coppia non aveva aperto ai tre uomini anche se si erano qualificati come finanzieri.

Covid19: ci lascia il sovrintendente capo Alessandro Lombardi

alessandro lombardi frosinoneIl Covid19 continua a mietere vittime anche nella famiglia della Polizia di Stato.

Alessandro Lombardi, sovrintendente capo coordinatore della Digos della questura di Frosinone, a 58 anni lascia la compagna Esmeralda ed il figlio Alex.

alessandro lombardi frosinoneSi era arruolato giovanissimo e, finito il corso, era stato assegnato a Roma dove è rimasto fino al 1997, anno in cui è stato trasferito a Frosinone.

Del suo lavoro da poliziotto-investigatore, ciò che amava di più era poter essere d’aiuto a chi aveva bisogno, a chi era in difficoltà. Nel 2004 era stato insignito della medaglia d’argento della Fondazione Carnegie per gli “Atti di Eroismo”, per aver messo in salvo due persone rimaste intrappolate in casa a causa di un incendio.

Il suo sorriso, il suo amore per lo sport e la sua disponibilità per gli altri lasciano un profondo vuoto tra i suoi familiari, amici e colleghi.

Fai buon viaggio Alessandro.

Finti tecnici di acqua e gas, presi ladri seriali d’appartamento

Materiale sequestratoSi fingevano tecnici dell’azienda di distribuzione dell’acqua o del gas e, insieme ad altri complici travestiti da agenti della Polizia municipale, si presentavano a casa delle vittime e dopo aver inscenato un’emergenza all’interno dell’appartamento, con uno stratagemma si facevano consegnare soldi e gioielli.

Proprio con questa tecnica hanno agito le tre persone arrestate dagli agenti della Squadra mobile di Biella in collaborazione con quelli della Sottosezione della Polizia stradale di Novara Est.

Durante un colpo messo a segno a Mantova si erano finti tecnici del gas e, dopo averlo spruzzato in casa con delle bombolette, hanno detto di temere un incendio nel quale si sarebbero potuti bruciare tutti i soldi e rovinare i gioielli che erano nell’appartamento.

Erano mesi che in città molte persone, in particolar modo anziani soli, denunciavano truffe di questo tipo, sulle quali gli investigatori della Mobile biellese stavano indagando, condividendo con i colleghi della Polizia stradale i numeri di targa delle auto utilizzate dai malviventi, scoprendo così che erano palesemente falsificate.

Proprio questo particolare ha tradito i tre criminali che, mentre transitavano in autostrada, sono stati notati da una pattuglia della Stradale che si è accorta della targa evidentemente falsificata.

A quel punto i poliziotti hanno deciso di seguire l’auto e nel frattempo hanno allertato i colleghi della Mobile che li hanno raggiunti in pochi minuti.

All’altezza della barriera autostradale di Rondissone (Torino) è scattata la trappola: mentre l’auto pedinata era incolonnata al casello gli agenti sono intervenuti per effettuare un controllo.

Alla vista della Polizia i criminali hanno tentato la fuga speronando prima l’auto che avevano dietro e poi quella che li precedeva, ma non sono riusciti a superare il blocco formato dalle macchine dei poliziotti, che nel intanto avevano chiuso l’uscita del casello.

Nonostante fossero circondati i criminali hanno tentato il tutto per tutto scagliandosi contro i poliziotti che però sono riusciti ad immobilizzarli.

I sospetti che si trattasse proprio dei truffatori seriali sono stati dissipati dopo aver perquisito la loro auto, nella quale sono stati trovati 11.700 euro in contanti, gioielli, una divisa della Polizia municipale, radio ricetrasmittenti, un lampeggiante blu del tipo in uso alle Forze dell’ordine, alcune targhe false, attrezzi utili allo scasso e indumenti utilizzati per camuffarsi.

Nel corso dell’indagine gli investigatori hanno poi appreso che proprio quella mattina era stato messo a segno un furto ai danni di una coppia di persone anziane di Mantova, realizzato sempre con le stesse modalità.

Progetto I-can: la cooperazione internazionale contro la ’Ndrangheta

Sono 11 oltre all’Italia, i Paesi che hanno aderito al progetto Interpol I-Can (Interpol cooperation against ’Ndrangheta); e nel frattempo anche Belgio, Olanda e Polonia hanno manifestato l’intenzione di aderire a questa rete contro lo sviluppo di una delle mafie più pericolose al mondo; un progetto che vede Europa, Nord America e Paesi dell’area del Pacifico uniti nella lotta alla criminalità organizzata calabrese che ha ramificazioni in tutto il pianeta.

Lo scopo del progetto, coordinato dalla Direzione centrale della polizia criminale, è quello di realizzare un network efficace quale strumento per un dialogo sostanziale e concretamente operativo; accrescere la conoscenza del fenomeno della ‘Ndrangheta nelle sue specificità meno note; rafforzare lo scambio informativo multilaterale anche attraverso l’utilizzo dei più evoluti strumenti di analisi; organizzare e coordinare operazioni internazionali volte ad individuare, sequestrare e confiscare gli asset finanziari ed economici riconducibili alla ‘Ndrangheta; localizzare ed arrestare ovunque nel mondo i suoi pericolosi latitanti; identificare nuove tendenze di infiltrazione nell’economia legale.