L’Associazione donatori e volontari personale della Polizia di Stato prosegue la sua attività di raccolta sangue anche per il mese di ottobre.
L’invito alla donazione è rivolto a tutti i cittadini in buona salute e di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Si ricorda che per donare il sangue è necessario avere un peso corporeo non inferiore ai 50 chili. È essenziale recarsi al prelievo a digiuno con l’eccezione di poter bere un caffè, un tè o un succo di frutta. Non è consentito ingerire latte e derivati. (Requisiti)
Consultate la locandina nazionale per conoscere le date e le città dove è possibile donare.
Elisa Longo Borghini ha arricchito la sua bacheca personale con la seconda medaglia mondiale della sua carriera. L’olimpionica delle Fiamme oro ha bissato il bronzo di Limburgo 2012 ripetendosi sul circuito iridato di Imola dove ha concluso al terzo posto la prova su strada dei Mondiali 2020.
La capitana della squadra azzurra è stata l’unica capace di impensierire la corazzata olandese che ha piazzato tre atlete nei primi quattro posti, insidiando fino alla fine anche la seconda posizione, sfumata per pochissimo al termine di una lunga volata con Annemiek Van Vleuten.
“Che emozione conquistare una medaglia in questo Mondiale in casa, organizzato alla grande in soli 15 giorni – ha detto Elisa subito dopo la gara – Sentir urlare il mio nome dai tanti tifosi presenti, calorosi e rispettosi, mi ha spinto a dare il massimo. Con le mie compagne ci eravamo dette di non tagliare il traguardo con rimpianti e così è stato, più di così oggi non potevamo ottenere”.
Poi è lei stessa a raccontare la lunga volata con l’olandese: “Ho guardato a sinistra, ma lei mi ha infilato a destra. È andata così, non ho nessun rammarico. Anzi, è stato uno dei migliori sprint che abbia mai fatto. Di solito arrivo quarta su tre. Ci tengo a ringraziare per prima cosa tutte le mie compagne di squadra, che hanno dato il massimo. Volevano arrivare al traguardo senza rimpianti e hanno lavorato tantissimo. Ringrazio anche il Gruppo sportivo delle Fiamme oro”.
Fondamentale è stata l’impostazione tattica decisa durante la gara, soprattutto nel momento in cui la Van Der Breggen ha piazzato l’allungo decisivo che l’ha portata alla vittoria in solitaria:
“Eravamo rimaste io, la Deignan, la Ludwig e la Van Vleuten ad inseguire la Van Der Breggen – ha spiegato la campionessa cremisi – ma avevo visto che non stavano spingendo a fondo sui pedali, così, come concordato nella riunione tecnica prima della gara, anche io ho smesso di collaborare e il gruppo ci ha ripreso. Marta Cavalli, Katia Ragusa e tutte le altre ragazze hanno fatto un lavoro eccezionale per me, il mio obiettivo era quello di ricompensarle con una medaglia e sono felice di avercela fatta. È una medaglia che mi fa sentire orgogliosa di essere italiana. Se una squadra dimostra di essere superiore, bisogna usare il cervello. In quel plotone sapevo di essere la più forte insieme a Van Vleuten, e infatti siamo andate via insieme. Ma non ce l’avrei mai fatta senza l’aiuto delle mie compagne”.
Tra le ragazze che hanno tirato il gruppetto della capitana azzurra, permettendole di sprintare per l’argento, c’era anche l’altra portacolori delle Fiamme oro, Marta Cavalli, e un pezzetto di medaglia è anche suo.
Lo stato di cooperazione di polizia e lo sviluppo di nuove iniziative come l’istituzione di un tavolo tecnico permanente bilaterale tra i vertici delle rispettive autorità di polizia, sono i temi centrali degli incontri che si sono svolti a Tirana sul tema della cooperazione internazionale.
La delegazione italiana, guidata dal vice capo della Polizia e direttore centrale della Polizia criminale Vittorio Rizzi, ha incontrato il ministro dell’interno albanese Sandër Lleshaj e il capo della Polizia Ardi Veliu.
Il nuovo tavolo tecnico permanente avrà il compito di approfondire i rapporti di cooperazione tra il law enforcement dei due Paesi nel settore del contrasto al crimine organizzato e al narcotraffico, con specifico riferimento ai contatti e ai legami operativi tra organizzazioni criminali presenti nei rispettivi territori.
Agli incontri ha partecipato l’ambasciatore d’Italia a Tirana Fabrizio Bucci, che ha sottolineato l’importanza del vertice come ulteriore rafforzamento, in una chiave più organica e strutturata, della già eccellente cooperazione di polizia tra i due Paesi.
A margine dell’incontro, il ministro Lleshaj, a testimonianza della consolidata cooperazione tra Italia e Albania, ha insignito il prefetto Rizzi della Medaglia d’Onore “Per l’eccezionale contributo per il rafforzamento della cooperazione tra le Forze di polizia albanesi e italiane, nella lotta comune contro il crimine, nell’interesse della pubblica sicurezza”.
“Gli eccellenti risultati operativi della collaborazione tra le forze di polizia italiana ed albanese, suggellata da ultimo con l’operazione Los Blancos, dimostrano – ha detto il vice capo della Polizia Vittorio Rizzi – la qualità del lavoro congiunto nella lotta alla criminalità organizzata. Il prossimo avvio di un tavolo permanente comune costituirà il volano per garantire un ulteriore slancio alla cooperazione internazionale di polizia per definire gli strumenti operativi strategici quali, in primis, lo sviluppo di un sistema di analisi criminale congiunto e di progetti formativi per la condivisione di un linguaggio tecnico comune volto a migliorare la qualità dei risultati”.
L’unione fa la forza, soprattutto quando in ballo c’è la sicurezza dei cittadini europei; e quando le Forze di polizia continentali lavorano insieme il risultato è sempre rilevante.
Ed è proprio questo che si è verificato durante i Joint action days, svolti dal 24 al 27 settembre in 24 Paesi europei con il coordinamento di Europol; in particolare l’attenzione delle polizie europee si è concentrata su immigrazione clandestina, traffico illegale di armi da fuoco e narcotraffico.
Si tratta di priorità fondamentali dell’Empact (European multidisciplinary platform against criminal threats), la piattaforma multidisciplinare europea contro le minacce criminali; attraverso piani operativi annuali, questa piattaforma europea dà concreta attuazione all’azione di contrasto alle minacce ritenute prioritarie in ambito europeo.
L’operazione ha coinvolto Stati dell’Unione europea (Austria, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia), Stati esterni all’Unione europea (Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Moldavia, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Svizzera, Regno Unito, Ucraina, Stati Uniti), agenzie europee (Europol, Eurojust, Frontex), partner internazionali istituzionali (Interpol, Unodc, Pcc-See, Ccwp, Ipa/2019 contrasto al crimine organizzato nei Balcani occidentali, Seesac).
Nei quattro giorni di intensa attività quasi 9mila agenti delle Forze dell’ordine sono stati impiegati nei porti, negli aeroporti e lungo le frontiere marittime e terrestri.
Oltre 390mila persone e 44mila veicoli sono stati controllati in località transfrontaliere e in hotspot tipici del traffico criminale.
Arrestate 166 persone per traffico e possesso di armi da fuoco, traffico di migranti o immigrazione illegale, traffico di droga, frode documentale, mandato di arresto internazionale e altri reati non connessi allo Jad.
Sequestrate 51 armi, un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti di diverse tipologie e documenti falsi.
Il gruppo di lavoro Empact sulle armi da fuoco, guidato dalla Guardia civil spagnola, ha coordinato tutta l’operazione con il sostegno di Europol.
Le aree a rischio più elevato sono state individuate preventivamente a seguito di un lavoro di raccolta e analisi di informazioni tra le autorità nazionali, Europol e i partner istituzionali.
La cornice operativa entro la quale si sono svolti gli Jad è stata costruita in base a controlli incrociati sulle banche dati per agevolare lo sviluppo delle indagini, i controlli, le analisi, lo scambio di informazioni e la comunicazione in tempo reale.
In Italia l’operazione ha coinvolto la Guardia di finanza, in collaborazione con l’Agenzia dei monopoli e delle dogane, diverse specializzazioni della Polizia di Stato, nei rispettivi ambiti di competenza (settore doganale, dell’immigrazione e delle frontiere, dei servizi antidroga e antiterrorismo) e articolazioni interforze come la Direzione centrale per i servizi antidroga e il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia. Complessivamente sono stati impiegati quasi 4mila operatori che hanno controllato oltre 120mila persone e 4mila veicoli, con 40 arresti e sequestro di oltre 50 chili di sostanze stupefacenti.
Il maggior numero di reati contestati sono stati il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e il traffico internazionale di stupefacenti.
Si tratta di un’attività che non si esaurisce con gli Jad ma che avrà un seguito in quanto i risultati ottenuti hanno determinato l’avvio di altre 25 indagini. Il vice capo della Polizia e direttore della Criminalpol, Vittorio Rizzi, commentando l’attività, ha sottolineato che: “La sicurezza non si è mai fermata per il Covid-19. La rete della cooperazione internazionale di polizia è forte e attiva perché solo unendo informazioni ed operatività di tutti i Paesi possiamo combattere un crimine che è sempre più transnazionale”.
Sono quattro le medaglie conquistate dalle barche azzurre spinte dalle braccia dei portacolori delle Fiamme oro sulle acque del bacino di Szeged, in Ungheria, dove si è disputata l’ultima tappa della Coppa del mondo di canoa kayak.
Il mattatore del fine settimana è stato senza dubbio il campione cremisi Carlo Tacchini che si è messo al collo tre medaglie. Il campione cremisi è stato il più veloce nella canoa monoposto C1 500 metri, dove a vinto al termine di una gara condotta in testa fin dalle prime pagaiate e conclusa in volata con il tempo di 1’50”70. Medaglia di legno per l’altro atleta delle Fiamme oro Daniele Santini che si è fermato ai piedi del podio chiudendo la gara al quarto posto.
Tacchini sul podio anche sulla distanza olimpica del C1 1000 metri, nella quale si è piazzato secondo dopo una gara condotta sempre nel gruppo di testa e in lotta per la vittoria finale, sfumata per soli 41 centesimi di secondo.
Oltre alle notevoli doti di velocista, Carlo Tacchini ha dato dimostrazione anche di una buona resistenza, conquistando il bronzo nella prova di fondo del C1 5000 metri, conclusa con il tempo di 22’30”47.
Grande prestazione per la coppia tutta di marca Fiamme oro del C2 500 metri, formata da Daniele Santini e Nicolae Craciun, che hanno dominato la gara mantenendo la testa dall’inizio alla fine, concludendo in solitaria con il tempo di 1’38”90.
Piazzamento d’onore per l’altra imbarcazione tutta cremisi, il C2 1000 metri dei fratelli Nicolae e Sergiu Craciun, arrivati quarti a 41 centesimi di secondo dal podio.