Reggio Emilia: operazione “Billions”

Eseguite questa mattina su tutto il territorio nazionale, 51 misure cautelari, di cui 22 in carcere, nei confronti degli appartenenti ad un’organizzazione criminale specializzata in frode fiscale, bancarotta e riciclaggio.

L’operazione denominata “Billions” è la conclusione di un’indagine della Squadra mobile di Reggio Emilia in collaborazione con il Servizio centrale operativo (Sco) e con il Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza. Sono stati sequestrati beni per un valore di oltre 24 milioni di euro e tra gli arrestati anche un esponente di spicco della criminalità calabrese negli anni ’90.

L’organizzazione era specializzata nell’offrire “servizi” di emissione di fatture per operazioni inesistenti, consentendo così alle imprese beneficiarie l’abbattimento dei propri redditi imponibili.

Particolarmente articolata nei ruoli e nelle competenze, l’organizzazione criminale era specializzata anche nel riciclaggio di denaro, nell’autoriciclaggio e nella commissione di reati di bancarotta fraudolenta.

I capi gestivano dieci cellule operative che potevano contare su società di comodo (delle vere e proprie cartiere) per la emissione di fatture per operazioni inesistenti.

I vertici dell’organizzazione controllavano anche i “prelevatori” professionali di denaro da sportelli bancomat e i procacciatori di società interessate ad ottenere servizi finanziari illegali.

Infine, nel gradino più basso dell’organizzazione c’era una schiera di “prestanome” titolari di tante società “cartiere” che non avevano alcuna struttura aziendale e che servivano solo per produrre fatture false.

Gli investigatori sono riusciti a ricostruire una movimentazione di denaro di oltre 240 milioni di euro; di questi 50 sono stati movimentati con prelievi di denaro contante.  L’ammontare del giro di fatture false emesse è stato calcolato in 80 milioni di euro con un’imposta evasa quantificata in circa 24 milioni di euro.

Per prima cosa avveniva il pagamento integrale della fattura falsa da parte dell’impresa beneficiaria; poi questa disponibilità di denaro veniva prelevata in contanti dai “prelevatori”, individui pagati dall’organizzazione con il compito di recarsi presso vari uffici postali ed effettuare più prelievi.

Infine il denaro veniva consegnato ai capi dell’associazione che lo restituivano alle imprese beneficiarie, al netto di una commissione per il “servizio” prestato.

Tra i reati contestati anche l’autoriciclaggio che gli organizzatori effettuavano attraverso società create proprio per quello scopo. Gli investigatori hanno scoperto che gli indagati inviavano bonifici all’estero in favore di imprese comunitarie sempre controllate da loro stessi, giustificando i movimenti finanziari come pagamento di acquisti fittizi, i fondi così trasferiti, venivano poi reinvestiti in attività commerciali localizzate sempre all’estero e riconducibili all’organizzazione criminale.

Durante le indagini è stato accertato che gli indagati si sono resi responsabili anche di reati fallimentari; hanno portato al fallimento quattro società usate come cartiere, distraendo, in larga parte attraverso prelevamenti in contanti, complessivamente più di 7 milioni di euro.

Infine, e non da meno, tra gli indagati risultano anche 9 persone beneficiarie di reddito di cittadinanza per cui è stata chiesta la revoca e il recupero delle somme indebitamente percepite.

Olivia Petillo

Roma: firmato protocollo tra Polizia criminale e Ordine dei giornalisti

accordo tra direzione centrale polizia criminale e ordine dei giornalistiÈ stato sottoscritto questa mattina a Roma, nella sede della Direzione centrale della polizia criminale, un accordo tra il vice capo della Polizia Vittorio Rizzi e il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti Carlo Verna.

L’accordo, che avrà una validità biennale, ha come fulcro l’attività formativa ritenuta strategica, per le Forze di polizia così come per i giornalisti.

Il linguaggio della comunicazione può, nelle strategie delle Forze dell’ordine, influire positivamente nella percezione della sicurezza, così come la conoscenza approfondita dei fenomeni criminali può garantire ai giornalisti la capacità di produrre informazioni di qualità.

In particolare, il Protocollo prevede la partecipazione reciproca ad incontri di studio o di ricerca, corsi e seminari organizzati rispettivamente dal Consiglio nazionale e dalla Direzione centrale della polizia criminale, aperti a funzionari e ufficiali delle Forze di polizia e a giornalisti iscritti all’Ordine.

accordo tra direzione centrale polizia criminale e ordine dei giornalistiL’intesa si colloca nella collaborazione già esistente per il contrasto al fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti.

Tale fenomeno costituisce l’oggetto dello specifico Centro di coordinamento presieduto dal ministro dell’Interno, che ha un suo Organismo permanente di supporto, presieduto dal prefetto Rizzi.

Cocaina dai Paesi Bassi, 14 arresti tra Napoli e Caserta

Le Squadre mobili di Napoli e Caserta hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 14 persone accusate di traffico internazionale e spaccio di sostanze stupefacenti. Con lo stesso provvedimento è stato anche disposto il sequestro di beni immobili, autovetture, motoveicoli, conti correnti e quote societarie.

Le indagini hanno preso spunto dall’incendio sviluppatosi il 14 giugno 2018 in un bar di Napoli gestito da una delle società riconducibili agli indagati.

L’attività investigativa ha evidenziato come il gruppo criminale, che importava grandi quantità di droga dai Paesi Bassi, fosse riferibile alla famiglia Bonavolta, a sua volta inserita nel cartello camorristico dei Mazzarella.

Durante l’indagine sono state effettuate numerose intercettazioni, telefoniche e ambientali, con diversi sequestri di sostanze stupefacenti e somme di denaro in contanti.

Particolarmente rilevante fu l’arresto di uno dei corrieri fermato mentre tornava dall’Olanda con circa 7 chili di cocaina, e il sequestro di oltre 557mila euro in contanti trovati in possesso di altri due corrieri che stavano andando all’estero ad acquistare delle partite di droga.

In caso di problemi relativi alla restituzione del denaro, l’organizzazione criminale non disdegnava l’utilizzo della violenza, come nel caso del sequestro di persona nei confronti del cognato di uno dei corrieri che aveva contratto un debito di 350mila euro per l’acquisto all’estero della cocaina.

Roma: sventata truffa da 480mila euro

soldiErano riusciti a impossessarsi di 480 mila euro in contanti sottratti a un cittadino tedesco in cerca di finanziatori per ristrutturare il suo castello in Germania, ma l’intervento dei poliziotti, a seguito della denuncia dell’uomo, ha permesso di denunciare i responsabili e recuperare il denaro.

Gli autori della singolare truffa sono quattro persone, tra cui una donna, denunciate in stato di libertà per truffa aggravata dagli agenti del commissariato Viminale.

I truffatori avevano risposto, nel mese di agosto, ad un annuncio su un quotidiano tedesco dove la vittima ricercava persone in grado di finanziare il progetto di ristrutturazione di un castello di sua proprietà. La somma necessaria ammontava a 10 milioni di euro.

I denunciati si proponevano come persone in grado di trovare il finanziatore in cambio di una commissione del 5 per cento dell’importo finanziato.

Dopo diversi contatti ed incontri, tutti avvenuti a Roma, il 14 settembre in un lussuoso albergo della Capitale, si concretizzava l’appuntamento con i procacciatori d’affari e pagare la commissione.

I malviventi, nel procedere al conteggio dei 480 mila euro della commissione con una macchinetta conta soldi, sostituivano il denaro con banconote palesemente false, riportanti la scritta “Facsimile “.

Alla conclusione dell’incontro i partecipanti si separavano con l’intesa che si sarebbero ricontattati per formalizzare il finanziamento davanti al notaio.

Il cittadino tedesco, una volta tornato in Hotel, all’ennesimo rinvio dell’appuntamento da parte degli intermediari, decideva di aprire il sacchetto dove custodiva i soldi e si rendeva conto solo in quel momento di avere soldi falsi.

Le indagini dei poliziotti si sono sviluppate con la visione delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza che permettevano di rilevare il numero di targa di un’auto a noleggio, con cui i truffatori si erano presentati all’incontro.

E proprio seguendo il conducente dell’auto, gli agenti sono riusciti a individuare i truffatori mentre uscivano da uno stabile con delle borse.

Il controllo delle borse dava i suoi frutti, Infatti, i poliziotti recuperavano più di 400 mila euro. Nella perquisizione domiciliari gli agenti hanno sequestrato il resto dei soldi, una valigia contenente una quantità ingente di banconote da 100 e 200 euro riportanti tutte la scritta “Facsimile”, una macchina conta soldi, sei telefoni cellulari, alcuni timbri con ceralacca, numerosi biglietti da visita e una cartella con documentazione in lingua tedesca tra cui mappe e fotografie raffiguranti un castello.

Rapine a tir e furti in appartamenti: 13 arresti a Catania

squadra mobile cataniaScoperti dalla Squadra mobile di Catania due pericolosi gruppi criminali, uno che rapinava tir, l’altro specializzato in furti in appartamenti. Complessivamente i poliziotti hanno arrestato 13 persone, di cui sette in flagranza di reato.

In particolare gli agenti hanno intercettato e pedinato a distanza due autovetture sospette, una delle quali con targa alterata, che stavano tallonando un autoarticolato, di una ditta del settore alimentare, sulla tangenziale di Catania. All’improvviso alcuni degli occupanti dei veicoli sono riusciti in breve tempo a bloccare il tir e a salire a bordo, sotto la minaccia di un’arma, sequestrando l’autotrasportatore per essere trasferito in un deposito della zona industriale. In questa sede i poliziotti hanno fatto irruzione e hanno recuperato l’intera refurtiva e arrestato sette persone, tutti responsabili di rapina aggravata e sequestro di persona in concorso tra loro.

Nella stessa notte, i poliziotti hanno posto fine ai colpi messi a segno dai componenti di una banda specializzata in furti in appartamenti, arrestando sei persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio e detenzione illegale di armi. Le indagini sono iniziate nel dicembre 2019 e hanno portato a scoprire il gruppo criminale che aveva la base nel quartiere di Librino e che utilizzava di volta in volta autovetture prese a noleggio per eludere i controlli delle forze dell’ordine.

Durante il periodo del “lockdown”, il gruppo criminale non ha interrotto la sua attività, ma invece è riuscito a trarre vantaggi dalla situazione di emergenza sanitaria, sfruttando le prolungate assenze dei proprietari dalle proprie abitazioni per le lunghe attese ai supermercati. A tal proposito, in una conversazione intercorsa tra gli indagati, uno di loro ha detto: “con questo fatto del corona virus (…) se becchi la famiglia che deve andare a fare la spesa, tu puoi stare sicuro che nella loro casa ti puoi fare anche un chilo di pasta ed una spaghettata”.