Omicidio Willy: denunciato 23enne per offese sui social

profilo fake willy monteiraPensava di farla franca nascondendosi dietro un profilo fake, un ragazzo di 23 anni, residente a Treviso che, subito dopo la morte del giovane Willy Monteiro Duarte, deceduto a Colleferro a seguito di una violenta aggressione, aveva esultato sui social con frasi che avevano sconcertato l’opinione pubblica tanto da provocare diverse segnalazioni di protesta da parte di cittadini indignati.

Si tratta di uno studente universitario, esperto di informatica, che aveva “postato” frasi inneggianti il suo odio razziale tanto da definire “eroi” gli assassini di Willy.

Il ragazzo è stato rintracciato, attraverso le moderne  tecniche di analisi informatica e di ricostruzione del traffico telematico, dai poliziotti della Polizia postale di Roma e Latina con la collaborazione dei colleghi specialisti di Firenze e Venezia, presso un albergo del capoluogo toscano.

Il giovane, dopo aver creato un personaggio virtuale, si connetteva ai social network attraverso provider esteri, utilizzando tecniche di anonimizzazione in grado di mascherare le tracce informatiche della navigazione, convinto che sarebbe stato impossibile rintracciarlo.

Roma: operazione antidroga, 7 arresti

Operazione antidroga a RomaArrestati dagli uomini del commissariato di Torpignattara della questura di Roma 7 persone per spaccio di stupefacenti in un’operazione antidroga, tra questi anche la mamma 63 enne di uno degli indagati.

Gli investigatori sono riusciti a scoprire i ruoli dei componenti dell’organizzazione che aveva tra le sue fila diverse donne occupate principalmente nella gestione del denaro provento dell’attività di spaccio.

Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati circa 400 mila euro depositati in diversi istituti bancari e durante le perquisizioni sono stati trovati 25 mila euro in un immobile a Roma in uso a uno degli indagati, e 70 mila euro in banconote di vario taglio nascoste sotto il forno della cucina in un appartamento a Genzano di Roma.

Operazione antidroga a RomaLe indagini hanno permesso agli agenti di sorprendere tre degli arrestati all’interno di un box allestito a centrale operativa per la lavorazione e il confezionamento della droga; contestualmente di trovare e sequestrare 2 chili di cocaina, una pistola calibro 7,65, macchinari per la lavorazione e il confezionamento dello stupefacente.

Dall’indagine è emerso che i componenti del gruppo erano soliti ascoltare musica “trap” ad alto volume mentre percorrevano la città a bordo delle loro auto di grossa cilindrata tanto da identificarsi nei personaggi di note serie televisive imitandone l’atteggiamento e programmando l’acquisto di orologi in oro con incisi i propri nomi.

Marina di Massa: 16 misure cautelari per la sommossa contro la Polizia

composit MassaLe immagini di Marina di Carrara del 23 agosto le ricordiamo tutti: agenti intervenuti per sedare una rissa aggrediti verbalmente e fisicamente da uno dei contendenti in maniera tale da costringere gli operatori ad arrestarlo.

A quel punto una folla di giovani inferociti circondò i poliziotti per cercare di impedirgli di portare il fermato fino alla volante, colpendoli con un fitto lancio di oggetti contundenti, bicchieri, sostanze liquide, pietre e bottiglie che ferivano al sopracciglio uno degli agenti già precedentemente colpito da calci alla schiena. Un gruppo di giovani circondò anche la macchina di servizio nel tentativo di asportare il materiale contenuto nel portabagagli. Una vera e propria rivolta contro la divisa e tutto ciò che rappresenta.

Per fortuna, grazie al sangue freddo degli agenti, quell’episodio non ebbe ulteriori conseguenze per nessuno dei presenti, ma l’indagine per identificare i responsabili della sommossa è iniziata subito, e questa mattina, al termine dell’attività investigativa degli uomini del commissariato di Carrara, sono state eseguite 16 misure cautelari emesse dal Giudice per le indagini preliminari dei tribunale di Massa Carrara. Si tratta di 12 obblighi di dimora e 4 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’analisi dei filmati acquisiti dai socia network e dalle telecamere di sicurezza del Comune, ha permesso di ricostruire e documentare la dinamica dei fatti, consentendo l’identificazione dei 16 indagati e di delinearne le condotte illecite.

Gli indagati, tra i quali 3 ragazze, sono tutti residenti nella zona e hanno un’età compresa tra i 18 e i 32 anni; alcuni di loro hanno precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e contro la persona.

Durante le perquisizioni domiciliari, a casa di uno degli indagati sono stati trovati i guanti rubati ad uno degli agenti durante l’aggressione, mentre in altre abitazioni sono state sequestrate alcune dosi di hashish e marijuana.

I 16 ragazzi devono rispondere dei reati di violenza, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, danni e di aver ostacolato l’atto di servizio degli agenti; oltre a questo sono state contestate anche le violazioni delle misure anti Covid-19.

Dopo 10 giorni di latitanza catturato Johnny lo zingaro

Era evaso dieci giorni fa dal carcere di massima sicurezza di Sassari, ma questa mattina Giuseppe Mastini, noto come Johnny lo zingaro, è stato scovato e arrestato dai poliziotti del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato e delle Squadre mobili di Sassari e Cagliari, in collaborazione con gli agenti della Polizia penitenziaria.

Il ricercato si nascondeva in una villetta isolata in località Zuari, nelle campagne di Sassari, in una zona compresa tra la periferia della città e la zona di San Michele di Plaianu; insieme a lui è stato arrestato per favoreggiamento il proprietario dell’immobile.

Arrestato il killer dell’omicidio a Canosa di Puglia

volanteCome nel più classico dei regolamenti di conti, si è avvicinato con calma alla vittima ed ha esploso due colpi di pistola dritti al cuore, di mattina e in pieno centro, a viso scoperto e senza paura di essere riconosciuto. In questo modo il killer ha colpito un pregiudicato, Giuseppe Caracciolo, mentre si trovava a bordo della propria auto in piazza della Repubblica a Canosa di Puglia.

L’uomo, gravemente ferito, ha avuto la forza di ingranare la retromarcia per tentare di sfuggire all’agguato, e, nonostante la collisione con un’altra auto, è riuscito ad allontanarsi e a raggiungere l’ospedale, dove però è deceduto qualche ora dopo.

Gli investigatori della Squadra mobile di Bari e del commissariato di Canosa di Puglia hanno iniziato subito ad indagare, e, grazie alle testimonianze dei presenti e alle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, hanno identificato il probabile responsabile dell’omicidio.

Si tratta di un ottantenne, con diversi precedenti penali, che risponde perfettamente alla descrizione dell’uomo identificato nelle immagini: di età avanzata, claudicante, camicia chiara e marsupio a tracolla, ripreso mentre si allontanava dal luogo della sparatoria.

In poche ore gli investigatori sono risaliti all’identità del sospettato, e quando sono andati a perquisire la sua abitazione, hanno trovato l’uomo che si stava preparando a partire, con una valigia pronta e altri vestiti ammassati dentro alcune buste. Trovati anche gli indumenti indossati durante la sparatoria e sui quali la Polizia scientifica sta facendo gli opportuni rilievi per evidenziare eventuali tracce di polvere da sparo.

Sottoposto ad interrogatorio, il fermato ha ammesso le proprie responsabilità, spiegando che in quel modo voleva vendicare l’aggressione che aveva subito il 14 luglio scorso quando, a suo dire, la vittima, insieme ad un altro pregiudicato, lo aveva percosso pesantemente procurandogli diverse lesioni personali.

Perquisite anche le abitazioni dei familiari con i quali l’indagato era stato in contatto telefonico, e tra di loro anche il figlio, a casa del quale i poliziotti hanno trovato, nascosta sul terrazzo, l’arma del delitto, una semiautomatica calibro 380 a salve ma con la canna modificata, dalla quale era stato espulso il bossolo trovato sul luogo dell’agguato. Per questo motivo anche il figlio dell’ottantenne è stato arrestato con l’accusa di favoreggiamento e detenzione abusiva di armi.