Caserta: racket delle estorsioni, sette “casalesi” in carcere

Squadra mobileSi vantavano esplicitamente della loro appartenenza al clan dei Casalesi e, alcuni, anche della militanza nella Camorra di Raffaele Cutolo.

In forza di questo legame criminale estorcevano denaro ad imprenditori e commercianti della zona di Teano, nell’alto casertano.

Se la mera appartenenza alla criminalità organizzata non bastava a convincere le vittime, allora cominciavano le minacce, anche di morte, le aggressioni fisiche, anche con armi improprie, e i danneggiamenti al patrimonio degli imprenditori.

Questo era il modus operandi delle sette persone che oggi sono state arrestate dalla Squadra mobile di Caserta con la collaborazione di quella di Varese e con il supporto del Reparto prevenzione crimine Campania, del Reparto volo e del Reparto cinofili di Napoli.

Gli investigatori hanno documentato l’attività estorsiva del clan camorristico avvenuta nel territorio di Teano tra il 2016 ed il 2018. Le intercettazioni, telefoniche e telematiche, gli appostamenti e le perquisizioni hanno documentato la forza di intimidazione del gruppo criminale ed i guadagni che gli appartenenti ricavavano dalla loro attività.

I commercianti e gli imprenditori dovevano sottostare alla richiesta di somme che andavano dai 200-300 euro al mese, sino ad un terzo dei guadagni complessivi.

In alcun casi i membri del Clan si proponevano come intermediari tra l’imprenditore ed il fornitore per recuperare i crediti vantati da quest’ultimo, utilizzando sempre la forza intimidatoria di possibili violenze.

Truffe agli anziani: attenzione ai tanti stratagemmi dei criminali

truffe anzianiLe persone anziane sono spesso oggetto delle “attenzioni particolari” di ladri e truffatori che, approfittandosi della loro solitudine e dei riflessi a volte un po’ rallentati anche a causa di una salute non sempre perfetta, cercano, con abili inganni e tranelli, di impossessarsi di denaro e oggetti preziosi.

È fondamentale sensibilizzare i nostri anziani informandoli sulle varie tipologie di stratagemmi messi in atto dai criminali senza scrupoli che provano in tutti i modi ad introdursi nelle loro case spacciandosi per appartenenti alle Forze dell’ordine, assicuratori, avvocati, tecnici del gas, dell’acqua, dell’energia elettrica, ufficiali giudiziari, corrieri per consegne pacchi.

È proprio ciò che si è verificato nei giorni scorsi a Bologna, dove i malviventi sono entrati in azione diverse volte.

Un uomo, spacciandosi per tecnico della caldaia, si è introdotto nell’abitazione di due anziane sorelle di 89 e 91 anni. Una volta entrato ha chiesto loro di mettere tutti gli oggetti d’oro e i contanti in camera da letto. Quando poi l’uomo ha domandato di vedere la cassaforte, le due anziane si sono insospettite e hanno chiamato la polizia; purtroppo nel frattempo il malvivente si era impossessato del bottino, del valore di circa 15mila euro, e si era dileguato.

La stessa tipologia di raggiro è stata messa in atto ai danni di una coppia di 84 e 90 anni: un uomo si è presentato come idraulico mandato dall’amministratore del condominio per controllare l’impianto. Poi il truffatore ha chiesto di controllare se nella cassaforte ci fosse qualche oggetto metallico responsabile delle interferenze che impedivano ai suoi attrezzi di funzionare. Terminato il controllo l’uomo è andato via, e subito dopo i malcapitati si sono resi conto che la cassaforte era stata svuotata di oggetti preziosi per 10mila euro e di 600 euro in contanti; probabilmente un complice si era introdotto di nascosto nell’appartamento, agendo indisturbato mentre le vittime erano distratte dal finto idraulico.

Diverso stratagemma è stato utilizzato da una giovane ragazza straniera che, dopo aver chiesto gentilmente un’informazione stradale ad una signora di 87 anni, per ringraziarla l’ha abbracciata caldamente, mettendo a segno il più classico dei furti con destrezza; infatti più tardi l’anziana si è accorta che dal suo polso era sparito il Rolex d’oro.

Un’altra truffa è stata tentata ai danni di un 90enne che, al volante della sua auto, si era fermato dopo aver sentito un forte rumore proveniente dalla parte posteriore del veicolo.

Appena sceso dall’auto l’anziano è stato aggredito verbalmente da un uomo che sosteneva di essere stato urtato e di aver subito un danno, pretendendo 550 euro come riparazione dell’incidente. Dopo aver tentato di prelevare il denaro da alcuni sportelli bancomat, il criminale ha suggerito di farsi liquidare procedendo al pagamento in un bar. Per fortuna la ragazza che lavora nel locale ha capito la situazione ed ha avvisato le Forze dell’ordine, mettendo così in fuga il truffatore.

Sergio Foffo

Milano: arrestata a Palermo banda di rapinatori “trasfertisti”

Arrestati cinque rapinatori che da Palermo andavano fino a Milano per mettere a segno i loro colpi.

I malviventi sono responsabili di tre rapine consumate e una tentata, tutte in danno di istituti bancari “UBI Banca” commesse a Milano tra i mesi di maggio e agosto 2019 e che hanno fruttato più di 290 mila euro.

Le indagini della Squadra mobile milanese in collaborazione con quella di Palermo, hanno permesso di scoprire l’esistenza di un gruppo criminale specializzato in rapine in banca che utilizzava un appartamento a Rozzano (Milano) come base operativa.

Ogni rapina è stata commessa utilizzando dei taglierini per minacciare i dipendenti e i clienti che venivano bloccati in attesa dell’apertura temporizzata dei “caveau”.

La permanenza dei rapinatori all’interno della banca non superava i 50 minuti e in alcune occasioni hanno utilizzato anche delle fascette da elettricista per bloccare le persone; inoltre, i malviventi per non lasciare impronte digitali facevano ricorso al mastice “Attack” per coprire i polpastrelli delle dita.

Il pianificatore dei colpi era un uomo del gruppo, originario di Palermo ma residente a Rozzano che ospitava nel suo appartamento i complici trasfertisti.

Grazie alla sua conoscenza del territorio era in grado di individuare l’obiettivo.

Ed era sempre lui a portare i complici sul posto per occuparsi della rapina mentre aspettava in macchina fungendo anche da palo.

Del gruppo faceva parte anche un esperto rapinatore che prima di effettuare il colpo faceva gli ultimi sopralluoghi per studiare in ogni minimo particolare la rapina.

Milano: 8 arresti e 100mila euro nascosti in un “finto” muro

Due fratelli erano a capo dello spaccio di droga del quartiere “Tessera” di Cesano Boscone (Milano) e le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia e condotte dagli uomini della squadra mobile di Milano hanno permesso l’arresto, questa mattina, di 8 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacente.
Nel corso delle perquisizioni di oggi, gli agenti hanno trovato, in una piccola intercapedine ricavata dietro il muro di un appartamento, 100mila euro in contanti.  

Secondo le indagini l’organizzazione criminale riusciva a “piazzare” fino a 7 chili di cocaina al mese per un elevato giro di affari.

L’attività investigativa ha preso il via lo scorso luglio quando vennero arrestati lo spacciatore e il custode dello stupefacente del gruppo.
Un idraulico, dipendente dell’azienda metropolitana milanese, venne trovato in possesso, nella sua abitazione, di circa 890 grammi di cocaina, circa 1 chilo di marijuana, 34 grammi di hashish e vario materiale da confezionamento; inoltre custodiva anche circa 10mila euro in contanti.
Le indagini portarono gli investigatori a considerare che l’abitazione dell’arrestato fosse il luogo di spacchettamento e confezionamento in dosi della droga mentre il box era il posto di detenzione della sostanza da passare al taglio.

Dopo l’arresto dello spacciatore gli investigatori riuscirono immediatamente a identificare ed arrestare il custode della droga. Dipendente dell’azienda trasporti di Milano, con l’incarico di meccanico, all’interno di una cantina di sua proprietà vicino al box dell’idraulico, venne trovato in possesso di oltre 4 chili di cocaina, una pistola e varie munizioni da arma corta e arma lunga.
La cantina dell’uomo era il principale “magazzino” dell’organizzazione criminale, nel quale venivano custoditi i quantitativi più grandi di stupefacente e le armi. 
 

Le successive indagini, le intercettazioni e i servizi di osservazione derivati da questi arresti hanno permesso la ricostruzione dei ruoli, le piazze di spaccio e i luoghi di approvvigionamento del gruppo finito in manette.

Criminalità economica: riunione tra i vertici delle Forze di polizia europee

Riunione vertici forze di poliziaSi è svolta oggi in video-collegamento, la riunione tra i vertici delle Forze  di polizia sull’emergenza criminalità a seguito della pandemia Covid19. All’ordine del giorno i rischi di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale dei Paesi più colpiti.

A rappresentare l’Italia promotrice dell’evento, il prefetto Vittorio Rizzi, vice capo della Polizia nonché direttore centrale della Polizia criminale.
All’incontro hanno partecipato i vertici delle Forze di polizia di Italia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito e Europol.

Nel corso dei lavori il prefetto Rizzi, da Roma, ha presentato l’Organismo permanente di monitoraggio per l’analisi del rischio di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale a causa della crisi economica dettata dalla pandemia.
L’Italia è stata l’unico Paese europeo che ha immediatamente costituito una cabina di regia per monitorare eventuali indicatori di rischio ed intervenire in via preventiva.

Tra i Paesi partecipanti, infatti, c’è la necessità di trovare una soluzione per arginare il rischio concreto di usura, resa attuale a causa della crisi economica.

Il prefetto Vittorio Rizzi ha lanciato l’allarme anche sui cosiddetti “Non Performing Loans”, crediti deteriorati e come questi offrano grandi margini di guadagno perché ceduti sul mercato a 17 centesimi per euro.

Queste operazioni, consentono, a società di gestione o a fondi esteri, di subentrare nella posizione creditoria delle banche che li dismettono permettendo, così, di rilevare il credito e in prospettiva futura, anche la proprietà.

Riunione vertici forze di poliziaLa disparità dei sistemi normativi nazionali rischia di esporre i Paesi più colpiti e che non dispongono di efficaci misure antiriciclaggio, ad un pericolo finanziario reale, in quanto la criminalità organizzata riesce ad infiltrarsi ed operare attraverso quegli Stati che hanno sistemi più vulnerabili.

Fondamentale nell’incontro determinare e valutare i reali rischi finanziari, e la  condivisione delle informazioni.

A tal proposito, Europol ha annunciato la creazione di un nuovo centro europeo dedicato al crimine economico e finanziario con 65 esperti ed analisti. La missione è la lotta al crimine finanziario, facilitato per altro, dall’aumento dell’uso della Rete in periodo di pandemia.

Olivia Petillo