Foggia: operazione “Cerignola Enterprise”, 13 indagati

operazioneFermata, nella notte appena trascorsa, una banda di criminali di Cerignola (Foggia) specializzata in furti e nello spaccio di stupefacenti.

Gli agenti della Squadra mobile e del commissariato di Cerignola hanno arrestato 12 persone mentre un’altra è ancora ricercata.

L’operazione”Cerignola Enterprise” di oggi che è la conseguenza di un’altra indagine relativa a un tentato omicidio avvenuto ad aprile del 2018, ha permesso di chiudere il cerchio su un gruppo criminale dedito al traffico di droga, furto di ingenti quantitativi di derrate alimentari nel nord-Italia e al furto e la ricettazione di autovetture finalizzato ad estorcere denaro ai proprietari dei mezzi, secondo il noto schema del cosiddetto “cavallo di ritorno”.

I poliziotti, infatti, indagando sull’uomo indiziato del tentato omicidio, sono arrivati prima a scoprire lo spaccio effettuato in un box in via Policoro a Cerignola, e poi all’altra attività dei furti d’auto che in nessun caso erano stati denunciati dalle vittime, neanche da parte di una persona a cui avevano rubato l’auto due volte nella stessa giornata.

L’attività investigativa ha ricostruito anche i furti che gli arrestati avevano commesso a discapito di una ditta di Vercelli per circa 500 mila euro di prodotti alimentari.

Morte in ospedale a Reggio Calabria, arrestati 2 infermieri

squadra mobileEra ricoverata nel reparto di psichiatria del Grande ospedale metropolitano (Gom) di Reggio Calabria dove la mattina del 24 febbraio 2018 perse improvvisamente la vita.

La 41enne era apparentemente in buona salute fisica, come risulta dalla cartella clinica, dal diario infermieristico e dalle dichiarazioni di medici e infermieri della struttura, a parte qualche episodio di insonnia e incontinenza. Quella notte la donna era particolarmente agitata, e il suo stato di agitazione, sommato all’insonnia e ai comportamenti legati alla sua patologia, ne rendevano difficile la gestione da parte del personale in servizio in quel momento.

Sul quel decesso iniziò ad indagare la Squadra mobile di Reggio Calabria che riuscì a ricostruire i fatti, arrivando ad arrestare due infermieri ritenuti responsabili di omicidio preterintenzionale aggravato, falsità in atto pubblico, peculato, truffa aggravata ai danni del ministero della Sanità e false attestazioni della loro presenza in servizio all’interno del Gom.

A causa dei suoi problemi quella notte la paziente chiese più volte l’intervento degli infermieri, i quali infastiditi dalle sue insistenze, le somministrarono, in assenza di qualsiasi consulto medico, una dose massiccia di psicofarmaci che causarono la sua morte. Questo fatto è stato accertato dai consulenti medico-legali della Procura della Repubblica. La somministrazione non fu annotata sul diario infermieristico né comunicata ai medici, che la mattina seguente le diedero un altro farmaco che interagì con il precedente provocandone la morte.

In alcuni messaggi vocali inviati a parenti e amici la mattina del 24 febbraio la vittima diceva che durante la notte gli infermieri le avevano somministrato cento gocce di uno psicofarmaco.
Durante l’indagine emergeva inoltre come gli infermieri si appropriassero indebitamente dei farmaci e presidi ospedalieri, in parte rinvenuti nel corso di alcune perquisizioni domiciliari nei confronti degli arrestati, per utilizzarli nell’attività infermieristica che svolgevano, senza le necessarie autorizzazioni, a casa di persone bisognose di cure. I due infermieri, inoltre, attestavano falsamente la loro presenza in servizio mediante la timbratura del cartellino elettronico marcatempo, e sono anche indagati per esercizio abusivo della professione medica, perché prescrivevano e fornivano vari medicinali tra i quali psicofarmaci.
 

Bologna: denunciati 6 esponenti del collettivo Hobo

volante in cittàHanno un’età compresa fra i 37 ed i 24 anni e cinque di loro hanno già dei precedenti di polizia; sono i sei antagonisti del collettivo Hobo fermati stamattina dai poliziotti della Digos di Bologna, insieme ai colleghi di Lucca.

In particolare gli agenti hanno eseguito cinque divieti di dimora in città e un divieto di avvicinamento alle parti offese.

I provvedimenti sono l’esito delle indagini nell’ambito della campagna “Il padrone di merda” in nome della quale gli attivisti hanno compiuto atti violenti nei confronti negozi, società o cooperative per presunte inadempienze contrattuali o somme di denaro non versate ai dipendenti.

Gli episodi sono avvenuti a luglio e novembre scorso. Tra i fatti più gravi, quelli al “Nails cafè” e al negozio “Nove hair”, quando i sei indagati hanno interrotto l’attività dei negozi, arrivando ad aggressioni fisiche nei confronti dei titolari presenti ed esigendo somme di denaro.

Le indagini avevano già portato alla denuncia di 19 persone responsabili dei reati di tentata estorsione, lesioni personali, violenza privata, diffamazione, imbrattamento di cose altrui, disturbo delle occupazioni, pluriaggravati in concorso ed utilizzo di mezzi atti a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona in luogo pubblico.
 

Un pensiero per sconfiggere la mafia

Ciao ragazzi, questa settimana i nostri amici Vis, Musa e Lampo ci propongono un pensiero di un uomo che credeva nei valori della legalità.

“Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini”. Lo diceva il magistrato Giovanni Falcone, un uomo valoroso che credeva fermamente nella giustizia e nella libertà.

Insieme al suo collega Paolo Borsellino e ai poliziotti che li proteggevano ha dedicato la propria vita a combattere la mafia.

vignetta settimana 7Ma noi cosa possiamo fare per dire no alla mafia?

Iniziamo dalle nostre azioni quotidiane! Scegliamo di stare dalla parte del bene e di non rimanere indifferenti davanti alle ingiustizie.

Scriveteci un pensiero per sconfiggere la mafia e inviatelo alla mail andratuttobene@poliziadistato.it entro giovedì 21 maggio.

Non dimenticate di scrivere come vi chiamate e la vostra età.

I vostri messaggi saranno pubblicati su questa pagina sabato 23 maggio per dire a gran voce che la mafia non è invincibile! 

vignetta settimana 7Il 23 maggio prossimo ricorrerà il 28° anniversario dall’attentato mafioso in cui persero la vita a Giovanni Falcone, Francesco Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.

Ogni anno da quel giorno si sono moltiplicate le iniziative di legalità da parte dei giovani per tenere alto il ricordo di chi ha dato la vita per combattere la mafia; quest’anno a causa del Coronavirus le iniziative ci saranno ugualmente ma sui social e sui siti di informazione. Partecipa anche tu per la giustizia e la libertà di tutti.