Postale: fate attenzione alle nuove truffe online

Pacco con consegna sospesaIn questi giorni stanno circolando due nuove truffe. Fate attenzione a non cadere nella rete dei cybercriminali.

Su alcune piattaforme social sta prendendo piede la truffa della Nespresso; la famosa azienda “regalerebbe” una macchina del caffè e cialde a chi si registra sul sito web.
È una notizia falsa e particolarmente ingannevole in quanto utilizza l’immagine della famosa Azienda per confondere il consumatore e far sì che questo registri i propri dati su un sito, consegnandoli ai truffatori. 

L’altra truffa, segnalata dai nostri esperti della Polizia postale, è un tentativo di smishing. In questo periodo molti ricorrono agli acquisti online. La truffa si realizza attraverso l’invio di un Sms con cui viene richiesto il versamento di 2 euro e l’inserimento dei propri dati e quelli della carta di credito per “sbloccare” un pacco in spedizione.

Ricordiamo sempre di non cliccare mai sui link che ci arrivano via mail o via sms senza aver prima accertato che siano veri attraverso i siti web ufficiali dei marchi in questione.

In caso di sospetti segnalate al portale della nostra Polizia postale.

Perugia: progetto Enea, poliziotti più vicini alle persone sorde

mascherine trasparentiI poliziotti di Perugia indosseranno mascherine protettive trasparenti nella zona labiale per consentire una facilità di comunicazione con le persone sorde.

La questura del capoluogo umbro per essere vicina alle persone più vulnerabili In tempo di Covid-19 ha attivato il progetto ENEA, in sinergia con enti e associazioni, basato sul concetto di “attenzione distribuita”; grazie a tale iniziativa i poliziotti potranno rilevare più richieste e criticità nello stesso tempo.

E quindi, dopo aver attivato un progetto dedicato agli anziani ora, con la donazione dei dispositivi di protezione ricevuta dall´Associazione tarantina “GIORGIOFOREVER”, la Polizia potrà essere più vicina anche alle persone sorde.

Le mascherine sono state consegnate direttamente agli agenti dalla signora Clarissa Bartolini, cittadina perugina molto impegnata nelle attività di integrazione delle persone con questa forma di disabilità.

“La sordità è invisibile ai più – dice Bartolini –  perché non si vede e la comunicazione costituisce un ostacolo reale. Vogliamo continuare a sensibilizzare con messaggi di integrazione socio-culturale, promuovendo i valori dell´integrazione e della diversità, offrendo la possibilità di condividere in questo momento le mascherine per comunicare meglio con tutti”

“Ritengo questo passo un tassello molto importante del progetto ENEA – ha dichiarato il questore di Perugia Antonio Sbordone – l´impulso del “fare” si è tradotto in un vero e proprio network collaborativo che parte dalla percezione dei bisogni del cittadino.

Milano: sequestro di oltre due milioni di euro a truffatore del rip-deal

La Polizia ha sequestrato beni per oltre due milioni di euro a un pluripregiudicato specializzato nel settore delle truffe rip-deal ovvero di cambio fraudolento.

L’indagine, svolta dalla divisione anticrimine di Milano, ha evidenziato la sua ingiustificata ricchezza rispetto alle capacità reddituali del suo nucleo familiare.

L’uomo, che fin da minorenne si era reso responsabile di reati contro il patrimonio, si era poi specializzato nelle truffe soprattutto nei confronti di vittime facoltose.  

Diverse sono le truffe messe a segno dal malvivente con tecniche collaudate che gli hanno permesso di avere un tenore di vita elevato.

Il truffatore si presentava con abiti griffati, gioielli e autovetture di grossa cilindrata e si faceva passare talvolta come facoltoso commerciante d’arte, altre volte come un importante immobiliarista o addirittura come diplomatico. Poi, con sofisticati raggiri, conquistava la fiducia delle vittime per realizzare operazioni fraudolente nelle quali, promettendo un favorevole cambio di valuta, riusciva ad impossessarsi di considerevoli somme di denaro o di beni mobili di elevato valore.

L’ultima truffa in ordine di tempo l’ha commessa lo scorso dicembre in un albergo di Milano: spacciandosi per un facoltoso acquirente, si è appropriato di un grosso diamante del valore di oltre tre milioni di euro pagandolo in contanti con banconote da 200 euro false. 

Nel 2002, invece, fingendosi un professionista italiano e utilizzando un fax intestato a una società di investimenti, ha raggirato un cittadino austriaco. Simulando di essere interessato ad acquistare un immobile in Austria, ha dato al venditore una caparra di 500.000 franchi svizzeri, risultati poi tutti contraffatti, e si è fatto consegnare dalla vittima 90 mila euro in contanti che non sono stati mai recuperati.

Nel 2007 è stato segnalato dall’Interpol per quattro truffe rip-deal commesse in Germania, Svizzera e in Austria, utilizzando l’identità di “Claudio Moro”.

Nel 2018 è stato arrestato per furto aggravato e sostituzione di persona per essersi impossessato di due importantissime opere d’arte (olio su tavola raffigurante la “Sacra famiglia” di Peter Paul Rubens e olio su tela raffigurante “La Fanciulla Sul Prato” di Pierre Auguste Renoir), valutate 26 milioni di euro. In quell’occasione, spacciandosi per un rabbino israeliano rappresentante della comunità ebraica milanese, ha incontrato i venditori in alcuni locali adiacenti a un Consolato Generale e, facendo credere loro di essere all’interno dell’ente diplomatico, ha fatto depositare i quadri in una stanza; mentre erano in un’altra stanza si è allontanato con una scusa ed è sparito con le opere d’arte, in seguito recuperate in un campo nomadi del Nord Italia.

All’uomo sono stati sequestrati due appartamenti con annessi box, un’auto di grossa cilindrata, numerosi gioielli e diversi rapporti bancari.

Cagliari: operazione “Mask” della Polizia postale

Eseguita oggi l’operazione “Mask” della Polizia postale di Cagliari nei confronti di 3 amministratori di società di Brescia e Salerno per aver venduto false mascherine del tipo FFP2 ad una farmacia di Cagliari. Gli indagati sono responsabili di frode nell’esercizio del commercio e falsità materiale commessa dal privato in certificati.

L’indagine è partita dopo la segnalazione dei titolari della farmacia che hanno ricevuto una partita di 1.800 mascherine FFP2, acquistate attraverso un agente di commercio, titolare di una società con sede in provincia di Salerno.

I titolari della farmacia hanno avuto sospetti sull’autenticità della documentazione attestante l’idoneità e la conformità del prodotto alle normative vigenti e hanno presentato una denuncia alla Polizia.

Le indagini hanno consentito di accertare che i dispositivi erano stati fabbricati in Cina ed importati in Italia da una società di Brescia che si occupa di commercio all’ingrosso di prodotti medicali.
Gli agenti hanno verificato che sia il certificato sia la dichiarazione attestante la conformità alla normativa italiana erano falsi e, solo apparentemente emessi da una società della provincia di Mantova.

Le perquisizioni nelle sedi delle società di Brescia e Salerno e nei confronti degli amministratori hanno permesso il rintraccio e il sequestro di ulteriori mascherine, nonché di documentazione cartacea e contabile; grazie ai sequestri è stato possibile ricostruire l’iter commerciale delle mascherine.

Dai primi accertamenti risulta che due aziende cinesi hanno fornito all’azienda bresciana la falsa certificazione di conformità.

A supporto degli investigatori anche con la collaborazione dell’OLAF, (Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode presso la Commissione europea) per individuare i responsabili della falsificazione documentale.

Truffe e furti a sacerdoti, 5 arresti e 5 denunce a Vercelli

Truffe e furti ai danni di anziani sacerdoti per oltre 100mila euro è il risultato dell’operazione “Angeli e demoni” portata a termine questa mattina dalla Squadra mobile di Vercelli. Cinque persone sono finite agli arresti domiciliari e altre cinque denunciate per ricettazione e riciclaggio.

Le indagini sono partite a dicembre scorso a seguito di una rapina compiuta in una chiesa di Casale Monferrato (Alessandria) in cui era stato sottratto un portafoglio ad un’anziana signora. In seguito i poliziotti hanno identificato i componenti del gruppo criminale responsabili anche del furto in abitazione ai danni del parroco 82enne di una chiesa in provincia di Cuneo.

Dopo aver rubato la chiave dell’abitazione del prelato, il gruppo si era introdotto all’interno dell’appartamento e si era impossessato, staccandoli dalla matrice, di numerosi assegni, poi falsamente compilati e cambiati per un totale di 60mila euro. Dall’attività svolta, risultava, inoltre, la responsabilità del figlio, incensurato, di uno dei componenti della banda il quale aveva provveduto al riciclaggio di parte dei proventi del furto cambiando alcuni assegni e versandoli sul proprio conto corrente bancario.  Il valore degli assegni rubati, falsamente compilati e incassati, risulta ammontare a circa 60mila euro.

I componenti del gruppo sono responsabili anche di un furto nell’abitazione di un parroco 86enne di una chiesa in provincia di Alessandria, dove avevano asportato numerosi assegni in bianco.

Gli assegni, compilati in modo contraffatto, erano stati riciclati oltre che dagli stessi, anche dalla moglie di uno dei componenti della banda e da un’altra persona; i due, entrambi incensurati, sono stati denunciati per riciclaggio. In questo caso il valore degli assegni rubati, falsamente compilati ed incassati, ammonta a circa 35mila euro.

Il terzo crimine contestato è un furto in abitazione ad un parroco 79enne di una chiesa della provincia di Alessandria in cui, dopo aver forzato la porta d’ingresso, i criminali asportavano oggetti in oro, venduti poi a due ricettatori, anch’essi denunciati, per circa 5mila euro.

Proseguendo le indagini gli agenti hanno scoperto un quarto episodio nei confronti di un parroco di una chiesa in provincia di Biella. I malfattori in questo caso avevano raggirato il sacerdote vendendogli, ad un prezzo fuori mercato, una finta strumentazione per la prevenzione antincendio della chiesa. Nell’occasione i ladri avevano rubato assegni in bianco che poi avevano intascato indebitamente per circa 10mila euro.

Da un sacerdote di Ivrea (Torino) i componenti della banda si erano fatti consegnare dal prelato una cospicua somma di denaro con la scusa di dover commissionare la fabbricazione di una targa commemorativa in oro zecchino destinata ad un Monsignore per l’impegno da questi profuso negli anni.

Durante le perquisizioni domiciliari effettuate, presso l’abitazione di uno dei ricettatori, i poliziotti della Mobile hanno trovato e sequestrato numerosi oggetti d’oro e orologi di pregio, mazzette di denaro contante per un totale di oltre 100mila euro.

Donatella Fioroni