Giovanni Palatucci: oggi 75 anni dalla sua morte

palatucci targaSono passati 75 anni dalla morte di Giovanni Palatucci, avvenuta il 10 febbraio 1945 dopo essere stato deportato a Dachau.

Il giovane commissario da settembre 1943 fu reggente della questura di Fiume. Un anno dopo, il 13 settembre 1944 il funzionario di Polizia fu arrestato e deportato a Dachau dove mori appunto il 10 febbraio del 1945.

Durante la sua permanenza a Fiume come funzionario di pubblica sicurezza Giovanni Palatucci si adoperò per salvare centinaia di ebrei dalle persecuzioni razziali.

A Palatucci è attribuita anche la distruzione di moltissimi fascicoli di cittadini di religione ebraica per sottrarli alla deportazione, dal 1937, anno del suo arrivoFoto di Giovanni Palatucci a Fiume come responsabile dell’Ufficio stranieri, sino al giorno del suo arresto.

Tra le tante iniziative per ricordare la figura del coraggioso poliziotto, questa mattina a Isernia, il questore Roberto Pellicone, e il sindaco Giacomo D’Apollonio hanno scoperto una targa toponomastica intitolata a Giovanni Palatucci.

Davanti alla targa, donata dall’Associazione nazionale della Polizia di Stato, un momento di raccoglimento per i poliziotti in servizio ed in pensione. Quindi la cerimonia si è conclusa presso la villa comunale dove il questore e il sindaco hanno deposto una corona di alloro ai piedi del monumento “La Spirale della Vita”, dedicato a Palatucci.

La Spezia: arrestato il molestatore seriale

La SpeziaArrestato all’alba di oggi il molestatore che da oltre due anni terrorizzava le donne di La Spezia.

Si tratta di un operaio tunisino trentacinquenne, regolare sul territorio nazionale, sconosciuto alle Forze di polizia ed insospettabile non avendo mai creato problemi sia sul posto di lavoro che nel condominio di residenza.

L’uomo dovrà rispondere del reato di violenza sessuale per 11 episodi, anche nei confronti di minorenni, mentre si stanno svolgendo ulteriori accertamenti per altri 10 casi.

Ventuno sono, infatti, gli episodi consumati nel periodo che va dalla fine dell’anno 2017 al 18 gennaio 2020, ultima volta che l’uomo ha colpito, prima di essere fermato dalla Polizia di Stato.

Le aggressioni avvenivano sempre in luoghi scarsamente illuminati e privi di telecamere di sicurezza: un giovane, magro e molto agile, con il volto sempre parzialmente nascosto dal cappuccio, dopo aver individuato e scelto le vittime, sempre donne sole, le seguiva e, senza pronunciare parola, le aggrediva da dietro afferrandole con forza, palpando loro le parti intime e, in alcuni casi, cercando perfino di sfilarne la biancheria intima.

Poi la fuga: veloce, con passi agili, tanto da far perdere subito le proprie tracce.   

Dopo mesi di lavoro la svolta, grazie ad un’immagine che riprendeva una delle vittime seguita dal presunto molestatore il quale, passando sotto ad una telecamera, si copriva il volto per non farsi riprendere: troppo poco per poterlo identificare ma, comunque, un piccolo passo falso che forniva un importante input investigativo.

Durante i servizi di pattugliamento delle zone dove il maniaco seriale colpiva, gli uomini della Squadra mobile individuavano un sospetto: un cittadino extra comunitario che girava in città in bicicletta, particolarmente magro e vestito con alcuni capi di abbigliamento simili a quelli ripresi dalla telecamera.

L’uomo veniva pedinato e veniva individuata la sua abitazione, un appartamento nel quartiere di Mazzetta, poco distante dai luoghi dove si era verificato il maggior numero di violenze; circostanza che poteva spiegare come il maniaco potesse svanire velocemente, dopo ogni colpo, senza lasciare tracce.

In occasione dell’ultimo episodio di violenza, consumato la mattina del 18 gennaio 2020 nei confronti di una minorenne che stava per prendere l’autobus, il molestatore introduceva un elemento di novità nel suo consueto modus operandi, avvicinandosi alla vittima in sella ad una bicicletta: la stessa con la quale era stato identificato la prima volta dai poliziotti.

Preziose si rivelavano anche le immagini registrate da una telecamera installata dagli investigatori in un luogo messo sotto osservazione nel corso delle indagini che, la mattina del 18 gennaio, riprendeva i movimenti dell’uomo con la sua bicicletta, immediatamente prima di consumare l’ennesima violenza, vestito nello stesso modo poi descritto minuziosamente dalla ragazza durante la denuncia.

La perquisizione personale e domiciliare permetteva, infine, di sequestrare i capi di abbigliamento con cappuccio indossati dal cittadino tunisino per nascondersi il volto.

Capo della Polizia in udienza speciale da Papa Francesco

capo polizia udienza papale“Di tutto, specialmente del vostro servizio quotidiano svolto in modo encomiabile vi sono personalmente riconoscente e in questa circostanza intendo rinnovarvi la mia stima per lo spirito che lo anima”. Queste le parole di Papa Francesco nei confronti del capo della Polizia e dei poliziotti che stamattina sono stati ricevuti in un’udienza speciale in Vaticano.

poliziotti in vaticano

Una tradizione ormai consolidata da diversi anni quella dell’udienza speciale di inizio anno in cui, il Santo Padre, riceve i poliziotti dell’Ispettorato di pubblica sicurezza presso la Città del Vaticano.

In questa occasione il capo della Polizia Franco Gabrielli ha ringraziato Sua Santità per “Aver acconsentito ad incontrare anche quest’anno una rappresentanza dei 100 mila donne e uomini della Polizia di Stato che quotidianamente sono impegnati per la sicurezza delle nostre comunità, tra i quali vi sono coloro che più direttamente hanno la responsabilità della Sua protezione”.

Coppa del mondo di pesistica: tris d’oro per Pizzolato, bronzo per Scarantino

Nino PizzolatoNella tappa romana della Coppa del mondo di pesistica, il campione delle Fiamme oro Nino Pizzolato ha messo in pedana uno splendido tris di ori, conquistando la vittoria in tutte e tre le specialità della categoria 81 chili.

La “Roma 2020 Weightlifting World Cup”, che si è svolta al PalaPellicone di Ostia, era una gara di categoria “silver”, valida anche come qualificazione ai Giochi olimpici di Tokyo 2020, quindi con le sue vittorie Nino ha compiuto un bel passo in avanti proprio in chiave olimpica.

Nino PizzolatoIl portacolori del Gruppo sportivo della Polizia di Stato si è imposto nello strappo sollevando 160 chili, nello slancio con 195 e nel totale con 355; secondo gradino del podio per lo statunitense Harrison James Maurus con 353 (158 + 195), mentre il canadese Alex Bellemarre si è piazzato terzo con un totale di 323 chili (148 + 175).

Una gara di alto livello per il pesista cremisi, soddisfatto per il riscatto dopo la prova disputata in Qatar: “Avevo voglia di riscattarmi e conquistare questo podio, che è stato fondamentale per il mio percorso; anche se non ho fatto i chili che volevo sono riuscito a tirare fuori il meglio di me. Adesso testa bassa e lavorare. Da oggi inizia un nuovo percorso; mi conosco bene e so dove devo lavorare per fare ancora meglio di oggi. L’unica cosa che importa è avere fame di vittorie e io ne ho tanta. Tokyo è sempre più vicina e non vedo l’ora di varcare quella pedana per dimostrare chi è Nino Pizzolato”.

Mirco ScarantinoSul podio anche l’olimpionico delle Fiamme oro Mirco Scarantino che nella categoria 61 chili si è messo al collo la medaglia di bronzo nello strappo sollevando 118 chilogrammi.

Sergio Foffo

Terni: l’amore per la Bandiera nella città di San valentino

il capo della Polizia Gabrielli a TerniA Terni si è svolta la “Giornata dell’Amore per il Tricolore”, evento organizzato dalla Questura in collaborazione con il Comune, in occasione dei festeggiamenti di San Valentino, il santo patrono della città umbra e degli innamorati.

E proprio San Valentino ha ispirato questa giornata al centro della quale c’è stato il sentimento dell’amore rivolto alla nostra Bandiera come simbolo di Patria, libertà e coesione sociale.

La Bandiera, e le emozioni che suscita nei poliziotti, sono state al centro dei racconti che hanno illustrato la storia ed il significato del nostro Tricolore.

Alla manifestazione che si è svolta nella Sala Blu di Palazzo Gazzoli, ha preso parte il capo della Polizia Franco Gabrielli.

il capo della Polizia Gabrielli a TerniIl prefetto Gabrielli durante il suo intervento si è rivolto soprattutto ai tanti studenti presenti dicendo che “Al di là della nostra fatica, al di là del nostro impegno, solo voi potete in qualche modo ricostruire un percorso di riappropriazione scevra da condizionamenti e strumentalizzazioni del nostro vessillo nazionale”.

A noi un po’ più avanti negli anni – ha proseguito il Prefetto – rimane da provare a far sì che questi simboli non siano solo simboli, non siano solo cose astratte. Il vero problema del tempo che noi oggi siamo chiamati a vivere, come istituzioni, è la nostra credibilità, perché se le istituzioni non sono credibili se le persone che incarnano le istituzioni non sono credibili, allora i vessilli, gli inni, le forme rimangono qualcosa di astratto, qualcosa di lontano, qualcosa a volte di irridente”.

All’evento, presentato dal giornalista e conduttore televisivo Marco Mazzocchi, erano presenti i sindaci dei 33 comuni della provincia di Terni e gli studenti delle scuole “Casagrande – Cesi”, “Renato Donatelli” e “Sandro Pertini”.

Dopo il saluto del questore Roberto Massucci, hanno preso la parola il prefetto Emilio Dario Sensi, il sindaco Leonardo Latini, il presidente dell’Associazione nazionale insigniti dell’Ordine al merito della Repubblica (Ancri) Tommaso Bove e il delegato ai rapporti istituzionali dell’ Associazione, Francesco Tagliente.

I vari interventi, che hanno permesso di riscoprire anche la storia dell’Inno d’Italia, sono stati intervallati da momenti musicali, con l’esibizione della Fanfara della Polizia di Stato.