Movimento No-Tav: 14 indagati per gli scontri di luglio

Concluse le indagini della Digos di Torino per gli scontri del 27 luglio scorso avvenuti in Val Susa, nell’area di Chiomonte, in Piemonte, per i lavori della linea ad alta velocità ferroviaria.

Sono 14 le persone identificate e destinatarie di provvedimenti cautelari emessi dalla Procura della Repubblica di Torino.

Per due, leader storici del centro sociale “Askatasuna”, è stato disposto il carcere per gli altri è stata disposta la presentazione alla polizia giudiziaria o il divieto di dimora nella provincia di Torino e nei comuni della Val Susa.

Le persone indagate, oltre che esponenti dell’antagonismo torinese, provengono anche dalle province di Modena Parma e Vicenza.

Tutti risponderanno di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento, inosservanza dei provvedimenti dell´Autorità.

Il 27 luglio, in occasione del “Festival dell’alta felicità”, un gruppo di 3 mila persone da Venaus raggiunsero il comune di Gaglione utilizzando il sentiero Gallo Romano sino alla cancellata che delimita la zona di interesse strategico nazionale di Chiomonte.

Lì, mentre alcuni manifestanti cercavano di abbattere la cancellata, un gruppo di facinorosi si era attestato nella parte a monte lanciando pietre contro i contingenti di Polizia.

Abbattuta la cancellata, gli antagonisti arrivarono su un ponte e in quel contesto le Forze di polizia furono bersagliati da bombe carta lanciate con le fionde.

Alla fine grazie, all’utilizzo di lacrimogeni, i violenti furono allontanati.

#essercisempre: le note della Polizia scaldano il Natale

banda musicale a piazza di pietraTre appuntamenti musicali, a Roma, nella settimana che precede il Natale, con la Banda e la Fanfara della Polizia di Stato.

I nostri musicisti doneranno ai cittadini momenti di svago e serenità allietando i pomeriggi con brani tradizionali alternati a canti natalizi. La musica come veicolo per trasmettere i valori della legalità, della sicurezza e della cultura. Un modo differente per #essercisempre.

fanfara piazza del popolo

I concerti, infatti, possono fungere da strumenti culturali per stimolare un approccio nuovo, attraverso cui essere vicini alla gente ed al servizio delle comunità con passione e impegno.

Tutti potranno partecipare. Mercoledì 18, alle 17 circa, la Fanfara suonerà all’interno della stazione Termini per tutti i viaggiatori in attesa di partire. Giovedì 19, sempre la Fanfara, colorerà piazza del Pantheon con le note dei brani natalizi. Inizio alle ore 16.

Per concludere la Banda musicale suonerà, venerdì 20, alle ore 17, in piazza di Spagna, cuore del Natale romano.

Vi aspettiamo numerosi per condividere con voi questi momenti di festa.

Catania: la Mobile fa “Piazza pulita” di spacciatori

Al termine dell’indagine “Piazza pulita” la Squadra mobile di Catania ha eseguito 28 misure cautelari nei confronti degli appartenenti a un gruppo criminale che gestiva una delle storiche piazze di spaccio catanesi chiamata “Tondicello della Plaja”.

Uno degli arrestati è accusato di associazione di tipo mafioso, mentre per gli altri si configurano i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del fine di agevolare il clan mafioso Cappello-Carateddi.
Un indagato è accusato di tentato omicidio mentre altri tre devono rispondere dei reati di lesioni personali, violenza, minaccia e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.

L’attività investigativa della Mobile, iniziata nel settembre dello scorso anno, ha permesso di fare luce sull’attività e l’organizzazione degli spacciatori, specializzati nella vendita di cocaina e marijuana.

I numerosi clienti potevano rifornirsi per buona parte della giornata, infatti i pusher si erano organizzati in due turni, dalle 14 alle 21 e dalle 21 alle 6; in questo modo riuscivano a soddisfare in media 250 acquirenti per ogni turno di “lavoro”, incassando ogni giorno cifre che oscillavano tra 7mila e 8mila euro.

L’attività degli spacciatori era protetta da numerose vedette, e la droga veniva nascosta in un chiosco, all’interno di un’agenzia di scommesse, in alcune aiuole e ruderi nei pressi dei due esercizi commerciali, entrambi sottoposti a sequestro, oppure nelle abitazioni di alcuni appartenenti al gruppo.

L’organizzazione criminale gestiva la piazza di spaccio con il “benestare” del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi, al quale pagava ogni mese una cifra che oscillava tra 2mila e 8mila euro, destinata al mantenimento “colleghi” in carcere.

L’attività di spaccio, che si svolgeva in piazza Caduti del mare, è stata documentata anche da numerosi video registrati da telecamere nascoste in punti strategici; nelle immagini si vedevano anche cessioni a clienti minorenni fatte da pusher coetanei.

Durante uno dei controlli fatti nella piazza di spaccio nel corso dell’indagine, gli agenti intervenuti furono accerchiati e aggrediti dagli numerosi appartenenti al gruppo criminale.

Sergio Foffo

Polizia di Stato e Italgas insieme per prevenzione e contrasto crimini informatici

Convenzione ItalgasPolizia di Stato e Italgas hanno siglato oggi un accordo di collaborazione in materia di sicurezza dei sistemi e dei servizi informativi di particolare rilievo per il Paese.

La convenzione, firmata dal capo della Polizia Franco Gabrielli e dall’amministratore delegato di Italgas Paolo Gallo, rientra nell’ambito delle direttive impartite dal ministro dell’Interno per il potenziamento dell’attività di prevenzione alla criminalità informatica attraverso la stipula di accordi con gli operatori che forniscono prestazioni essenziali in settori strategici del Paese.

Convenzione ItalgasL’accordo rappresenta uno strumento importante per la realizzazione di un efficace sistema di contrasto al cybercrime, basato sulla condivisione informativa e sulla cooperazione operativa.

Tra le iniziative di collaborazione previste dalla convenzione rientrano la condivisione e l’analisi delle informazioni utili alla prevenzione di eventuali attacchi, lo scambio di segnalazioni relative a incidenti finalizzate all’individuazione di possibili minacce verso infrastrutture Italgas, un adeguato flusso di comunicazione volto a fronteggiare eventuali situazioni di crisi.

Convenzione ItalgasAlla firma erano inoltre presenti per il Dipartimento della pubblica sicurezza, il direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato Armando Forgione e il direttore del Servizio polizia postale e delle comunicazioni Nunzia Ciardi.

La Polizia postale e delle comunicazioni è quotidianamente impegnata a garantire l’integrità e la funzionalità della rete informatica delle strutture di livello strategico per il Paese attraverso il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic).

Violenze sessuali nella casa famiglia, denunciati 5 educatori

Violenze VercelliSapevano tutto ma non hanno fatto nulla per interrompere le violenze subite da due ragazzine minorenni ospiti della casa famiglia che gestivano.

Al termine dell’indagine condotta dagli investigatori della Squadra mobile di Vercelli cinque tra coordinatrici e operatori della struttura, quattro donne e un uomo, sono stati sottoposti alla misura del divieto di esercitare qualunque attività professionale a contatto con i minori e denunciati in stato di libertà per i reati, in forma omissiva, di violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo aggravata in concorso; la struttura, una comunità per minori di Caresana (Vercelli), è stata sottoposta a sequestro preventivo.

L’attività investigativa, denominata “Cover up”, è iniziata la scorsa primavera quando, dopo la fuga dalla comunità di una sedicenne, la sorella aveva raccontato alla polizia i motivi per i quali la giovane aveva abbandonato la struttura.

In particolare la ragazzina aveva rivelato di aver subito violenze fisiche e psicologiche, che erano culminate in diversi episodi di violenza sessuale di gruppo da parte di altri ospiti minorenni della comunità, che ora sono indagati dalla Procura dei minori di Torino per violenza sessuale.

Gli uomini della Mobile hanno adottato misure di protezione nei confronti della ragazza, che è stata subito collocata in un’altra struttura di accoglienza, scoprendo anche una seconda vittima, una ragazzina di quindici anni, che ha raccontato di aver subito gli stessi episodi di violenza; anche lei è stata immediatamente allontanata dalla comunità.

L’indagine ha accertato che coordinatrici e operatori della struttura erano a conoscenza di quanto stava accadendo, e che nessun provvedimento è stato adottato per impedirlo, nonostante fosse loro specifico obbligo quello di vigilare e salvaguardare il benessere psicofisico delle ragazze.

Anzi, analizzando alcune intercettazioni telefoniche, si è addirittura capito che le coordinatrici cercavano in tutti i modi di insabbiare le violenze, testimoniate anche da registri e diari sequestrati, dai quali emerge la piena consapevolezza delle educatrici sulla gravità dei fatti.

Sergio Foffo