Palermo: sequestrati oltre 700 mila euro grazie al codice antimafia

anticrimineEseguito dalla Polizia di Stato di Palermo il sequestro, ai sensi del Codice Antimafia, di un conto corrente per un valore di oltre 779 mila euro. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Palermo in accoglimento della proposta congiunta del Procuratore della Repubblica e del Questore di Palermo.

Il provvedimento ablativo è stato ottenuto a seguito dell’attività di indagine sulla gestione di alcuni conti correnti, confiscati nel 2012, nell’ambito del procedimento di prevenzione a carico di alcuni noti mafiosi, da parte di un amministratore giudiziario, alla luce del fatto che lo stesso era deceduto senza avere depositato il rendiconto finale delle attività.

I poliziotti hanno scoperto che l’amministratore giudiziario a partire dall’anno 2005 e fino al 2008, aveva effettuato una serie di indebiti prelievi di denaro dai conti correnti confiscati per oltre 600 mila euro. L’uomo era stato indagato per il reato di peculato continuato, successivamente archiviato per intervenuta morte del reo.

In particolare, tali accertamenti hanno consentito di stabilire che il denaro sottratto era stato utilizzato per scopi personali in investimenti di natura imprenditoriale nel settore vitivinicolo in provincia di Agrigento.

Inoltre, grazie agli accertamenti patrimoniali è stato possibile risalire anche al beneficiario delle attività create con i soldi del peculato.

Successivamente alla morte dell’uomo è emerso che l’erede, in qualità di rappresentante legale e socio di maggioranza dell’azienda agricola, ha venduto un ramo dell’attività per un importo superiore ai 900 mila euro.

In considerazione che il ricavato di tale vendita è stato ritenuto il frutto del reimpiego del denaro illecitamente sottratto attraverso le reiterate condotte di peculato e sussistendo il concreto pericolo che lo stesso potesse essere disperso, il Tribunale di Palermo – sezione misure di prevenzione ha disposto il sequestro d’urgenza del saldo del conto corrente societario per un valore di quasi 800 mila euro. 

Nuove nomine di vertice al Dipartimento della Pubblica sicurezza

vittorio rizziLa Polizia ha un nuovo vice capo vicario. È Vittorio Rizzi, nominato dal Consiglio dei Ministri vice direttore generale vicario della Pubblica sicurezza. Succede a Maria Luisa Pellizzari, destinata a ricoprire l’incarico di Commissario straordinario di Governo per le persone scomparse.

Il prefetto Rizzi, dopo essere stato vice capo della Polizia – direttore centrale della Polizia criminale per oltre 4 anni, si insedierà come “numero due” del Dipartimento della P.S. al fianco del capo della Polizia Vittorio Pisani. Al suo posto, al “Polo Anagnina”, arriva Raffaele Grassi, che dopo una parantesi come prefetto di Foggia e di Padova, iniziata nel 2019, ritorna al Dipartimento della Pubblica sicurezza come vice capo della Polizia- direttore centrale della Polizia criminale.

Vittorio Rizzi, nel corso della sua carriera ultratrentennale come funzionario e dirigente della Polizia di Stato, si è occupato per molti anni di lotta alla criminalità. Tra il 1997 ed il 2012 è stato dirigente delle Squadre mobili di Venezia, Milano e Roma nonché responsabile del gruppo d’indagine “Marco Biagi” a cavallo tra il 2002 ed il 2004.

Nel 2012, nominato dirigente superiore, ha ricoperto, per un anno, l’incarico di direttore del Servizio Polizia stradale, prima di essere nominato questore della provincia di L’Aquila dal 2013 al 2015. Dal 2015 al 2016 è stato direttore dell’Ispettorato di Pubblica sicurezza “Palazzo Chigi”. Nel maggio del 2016 il Consiglio dei Ministri lo ha nominato prefetto e direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato, incarico ricoperto sino al marzo del 2019.

Raffaele GrassiAnche Raffaele Grassi, nel suo percorso di carriera nella Polizia di Stato, iniziato nel 1988, si è prevalentemente occupato di indagini e contrasto alla criminalità, lavorando per quasi venti anni al Servizio centrale operativo della Polizia, di cui ne è stato anche direttore dal 2013 al 2015. È stato inoltre direttore del Servizio controllo del territorio e, per 4 anni, questore della provincia di Reggio Calabria.

alessandro giulianoIl Consiglio dei Ministri ha infine nominato prefetto di Padova Francesco Messina. Al “Polo Tuscolano”, al suo posto, come direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato, arriva il dirigente generale di P.S. Alessandro Giuliano, negli ultimi 4 anni questore della provincia di Napoli e, in passato, anche direttore del Servizio centrale operativo della Polizia.

Agrigento: usura ed estorsione, un arresto

VolanteUsura ed estorsione sono le accuse rivolte ad un uomo arrestato dai poliziotti della Squadra mobile di Agrigento su disposizione del tribunale di Agrigento all’esito delle indagini che hanno fatto luce sull’attività illecita che lo stesso esercitava nei confronti delle sue vittime.

L’indagato, disoccupato e percepente il reddito di cittadinanza, “prestava” i soldi per i quali pretendeva tassi d’interesse pari fino al 112% al mese. Gli investigatori, nonostante la ritrosia iniziale delle vittime impaurite dall’atteggiamento violento dell’indagato e dalle vessazioni subite, sono riusciti a ricostruire diversi episodi dell’attività illecita e dei metodi estorsivi utilizzati dall’indagato.

In un episodio ricostruito dagli investigatori, l’uomo aveva sottratto con la forza il Bancomat ad una delle sue vittime e con lo stesso aveva prelevato in autonomia le cifre pretese a titolo di restituzione del prestito originariamente concesso, con prelievi sproporzionati rispetto a quanto dato.

Durante l’esecuzione della misura cautelare sono stati sequestrati a carico dell’uomo denaro e documentazione che potrebbero essere pertinenti alle condotte contestate e attualmente sono al vaglio degli investigatori.

Il reddito di cittadinanza gli è stato sospeso e l’indagato è stato posto agli arresti domiciliari in attesa dell’installazione del braccialetto elettronico.

Firenze: conferito a un poliziotto il Fiorino d’Oro

conferimento Fiorino d'oroNel Chiostro Grande del complesso di Santa Maria Novella di Firenze il sindaco della città, Dario Nardella alla presenza del questore, Maurizio Auriemma e alle Autorità della città ha conferito il Fiorino d’Oro al all’assistente capo Gabriele Ametrano, in servizio alla questura di Firenze.

La città di Firenze attribuisce il prestigioso riconoscimento alle personalità che si sono distinte durante l’anno attraverso la loro opera e che abbiano dato lustro alla città, alle istituzioni e reso un servizio alla comunità nazionale e internazionale.

“La città dei lettori” è una manifestazione culturale ideata e diretta da Gabriele Ametrano. Il festival dal 2018 porta in Toscana i principali protagonisti del panorama letterario contemporaneo, con l’intento di promuovere la passione per la lettura.

“Leggere cambia tutto” il claim della rassegna che è stata seguita e apprezzata anche fuori dai confini regionali e che quest’anno ha ottenuto il patrocinio della Polizia di Stato per aver promosso la cultura della legalità.

Debora Mecchia

I consigli della Polizia e Airbnb per una vacanza senza sorprese

Polizia di Stato e Airbnb, portale online di case vacanza, rinnovano la loro collaborazione per essere vicini a tutti coloro che scelgono la prenotazione delle vacanze online.

Sempre più persone scelgono di organizzare in totale autonomia le vacanze e questa tendenza attira purtroppo l’attenzione dei malintenzionati, facendo aumentare il rischio di imbattersi in tentativi di truffa. Per stare più tranquilli, Polizia postale e delle comunicazioni e Airbnb hanno avviato una campagna per aiutare i meno esperti a riconoscere e stare alla larga dai tentativi di raggiro più diffusi, individuando i profili più comuni dei truffatori e i consigli per smascherarli.

Il Testimonial della campagna è il noto esperto di comunicazione digitale Marco Camisani Calzolari, che collabora spesso con la Polizia di Stato sul tema delle truffe online.

“I tentativi di truffa su Airbnb sono estremamente rari grazie anche alla nostra scelta di trattenere i pagamenti per l’host fino a check-in avvenuto. Inoltre, comunicando solamente attraverso la piattaforma, gli ospiti sono tutelati lungo tutto il percorso. La collaborazione con la Polizia postale è un’ulteriore iniziativa pensata per i meno esperti che si misurano per la prima volta con l’acquisto online: bastano davvero pochi accorgimenti per prenotare le proprie vacanze in tutta sicurezza”, ha spiegato Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia.

Attenzione alle seguenti situazioni di contrattazione:

Proprietario all’estero: secondo questo schema, il finto proprietario si è appena trasferito all’estero e perciò non può accogliere di persona l’affittuario. La trattativa viene condotta a distanza ed è il preludio di una richiesta di bonifico internazionale. Il malintenzionato, durante la trattativa, comincerà subito a chiedere documenti (che utilizzerà poi per costruire la sua prossima falsa identità), a condividere non meno di 2-3 bozze di contratto, in un crescendo di zelo che culminerà nella necessità di concludere l’affare entro 24 ore. Il tutto seguito da una finta pagina di prenotazione, una finta fattura e… una vera scomparsa dopo aver ricevuto una caparra importante.

Il problema informatico: L’host ha creato un annuncio su un sito di seconda mano o immobiliare, ma appena gli vengono chieste ulteriori informazioni, anche tramite l’app ufficiale, propone di continuare la conversazione per posta elettronica o messaggistica. Nelle successive immediate interlocuzioni, invierà una mail nella quale informerà che, per un problema con l’aggiornamento del calendario, l’annuncio non è in quel momento visibile nella ricerca (in realtà lo ha rimosso) e fornirà per comodità il link diretto all’annuncio sul portale, che in realtà non è altro che un sito-clone.

L’amico: In questo caso l’host ha creato (da poco, troppo poco) un annuncio, sprovvisto di recensioni. La proposta è allettante, e si passa alla prenotazione. Il truffatore è amichevole, gentilissimo e lieto che sia stata scelta la sua abitazione, e proporrà addirittura un bello sconto. Come? annullando la prenotazione e passando a trattare privatamente, così da risparmiare entrambi la commissione del portale. Una volta incassato il bonifico, l’amichevole complicità lascerà il posto ad un assordante silenzio: l’”amicone” è già a caccia di un’altra vittima.

I consigli per non farsi ingannare

Occhio a link condivisi via email o da altri siti. Bisogna diffidare da chi propone affitti sui social, su siti di annunci di seconda mano o portali immobiliari e poi chiede di trasferire la trattativa su un altro portale come Airbnb. C’è il rischio, infatti, che venga condiviso un link ad un sito fasullo. Occhio anche alle email con il logo della piattaforma: non è detto che siano autentiche, ed è sempre bene non aprire i link allegati, ma accedere al servizio richiesto digitando direttamente la url nella barra degli indirizzi del browser. Infine, le prenotazioni si concludono solamente dal sito o dall’app: se l’email include la richiesta di un bonifico bancario, si tratta di una truffa.

Occhio ai siti-clone. Per prenotare dal telefonino è consigliato usare l’applicazione, scaricandola dallo store ufficiale, e non la navigazione Internet. Dal computer, bisogna assicurarsi che le pagine consultate non abbiano un indirizzo sospetto e prestando attenzione che sia presente l’icona del lucchetto accanto all’indirizzo della pagina web.

Nessuna trattativa fuori dal sito. Se le comunicazioni avvengono via email oppure WhatsApp, qualcosa non torna. Bisogna diffidare da chi propone di lasciare il portale per accordarsi privatamente con la promessa di uno sconto: è il preludio ad una richiesta di bonifico. Inoltre, uscendo dalla piattaforma ufficiale, l’utente non sarà tutelato dalle garanzie della stessa. In ogni caso, restando nella chat dell’applicazione, segnalare sempre i comportamenti sospetti al servizio clienti.

Attenzione alla lettura dell’annuncio. Un annuncio ben curato è di solito indice di un host e di una casa altrettanto in ordine. Dovrebbero invece mettere in allarme: un prezzo troppo competitivo per la settimana di Ferragosto, descrizioni particolarmente vaghe, la totale mancanza di recensioni o un profilo utente creato da pochi giorni.

Airbnb non è un’agenzia immobiliare. Bisogna diffidare di chi dice di aver dato incarico al sito per mostrare la casa. Il sito infatti è solamente un portale di intermediazione, equidistante da host e guest. Non esiste “personale Airbnb con le chiavi”, come se si trattasse di agenti immobiliari.

Nessun bonifico per pagare. Se viene proposto di inviare una caparra, non bisogna fidarsi: è contrario ai termini del servizio della piattaforma. I pagamenti devono avvenire esclusivamente attraverso carta di credito sul sito, e in nessun altro modo. Airbnb trattiene l’intera somma dalla carta e la inoltra all’host solamente 24 ore dopo l’avvenuto check-in, dando il tempo di arrivare a destinazione e verificare che la casa sia esattamente come pubblicizzata.

Attenzione agli alloggi ‘esca’. Arrivato a destinazione, viene chiesto all’utente un cambio di sistemazione, ovviamente non all’altezza di quella prenotata, usando come scusa un problema improvviso sorto nell’appartamento originario, che lo ha reso momentaneamente inagibile. La cosa migliore è documentare tutto e contattare subito la piattaforma per avere un rimborso totale.