Truffe anziani: quattro arresti nel messinese

Sono quattro le persone arrestate dagli agenti del commissariato di Patti (Messina), in collaborazione con quelli del commissariato Vasto-Arenaccia (Napoli) per aver truffato alcuni anziani in varie zone del messinese. I poliziotti hanno calcolato che il totale delle truffe ammonta a circa 15 mila euro.

La tecnica era quella del “finto incidente” accorso ad un familiare. La vittima riceveva una telefonata da parte di un uomo che si presentava come avvocato informandola che il proprio figlio, rimasto coinvolto in un incidente stradale, era in caserma poichè l’autovettura con cui aveva causato l’incidente era senza assicurazione e lo stesso era impossibilitato a pagare la multa. A quel punto l’interlocutore si offriva di fare da intermediario con le forze dell’ordine per una somma intorno ai 700 euro. La vittima doveva preparare la somma che il finto avvocato sarebbe passato a ritirare a breve (come si vede nel video).

I quattro arrestati di questa mattina sono responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commissione truffe in danno di anziani avvenute nel luglio scorso a Patti, Villafranca, Milazzo e Messina.

Ricordiamo che i truffatori, persone senza scrupoli e molto abili ad inscenare raggiri, si possono contrastare mettendo in guardia le persone più vulnerabili a non fidarsi degli sconosciuti e, nel dubbio, di contattare le forze di Polizia.

La Polizia di Stato ha realizzato diverse campagne ed iniziative rivolte alle persone anziane e ai loro parenti, sulle varie tipologie di truffe utilizzate dai malviventi.

Operazione “Periferie Sicure”: i risultati dei controlli

Continua anche per l´anno 2019 l´operazione “Periferie Sicure” avviata dal Dipartimento della pubblica sicurezza con l´obbiettivo di rafforzare il contrasto all´illegalità diffusa soprattutto nelle aree periferiche delle città, spesso caratterizzate da fenomeni d’irregolarità e degrado.

L’iniziativa, a cui partecipano tutte le forze di polizia, prevede giornate dedicate al controllo del territorio e di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle aree di maggior degrado; inoltre saranno messi in atto interventi di natura amministrativa e verifiche di esercizi commerciali e locali di intrattenimento, concentrando l’attenzione nelle aree della c.d. “movida”.

L´attuale fase dell´operazione ha interessato i territori di Matera, Messina, Pordenone, Prato, Rimini e Savona con l’impegnato di oltre 2000 unità della Polizia di Stato, dell´Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e delle Polizie locali. I controlli hanno riguardato 8.241 autovetture e 203 esercizi commerciali, l´identificazione di 5.788 persone, delle quali 54 sono state arrestate, 132 denunciate in stato di libertà e per 14 sono state applicate misure di prevenzione; sono state invece 39 i provvedimenti in materia di immigrazione. Sequestrate anche 12 chili di stupefacenti.

Reggio Calabria: catturato il capo della n’drina di Rizziconi, latitante dal 2015

Preso questa mattina Domenico Crea capo della n’drina di Rizziconi, latitante dal 2015 ed inserito nell’elenco del ministero dell’interno dei latitanti più pericolosi.

L’operazione è stata portata a termine all’alba dagli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria, supportati da personale del Servizio Centrale Operativo e della Squadra mobile di Vibo Valentia.

Il latitante che è stato arrestato a Santa Domenica di Ricati (Vibo Valentia), era a capo della consorteria mafiosa di Rizziconi e zone limitrofe, collegata ed imparentata con la potente famiglia Alvaro di Sinopoli.

Il boss era ricercato perché condannato con sentenza di primo grado a 15 anni di carcere per i reati di associazione mafiosa ed estorsione; ad aprile di quest’anno è stato condannato in via definitiva anche per altri reati a 21 anni di reclusione.

Ieri sera gli investigatori, a seguito di servizi di osservazione supportati da strumentazione tecnologica altamente sofisticata, hanno avuto la certezza della presenza del latitante all’interno di una villetta in Santa Domenica che ha fatto scattare il blitz di questa mattina.

L’arrestato era in compagnia della moglie e delle due figlie minori ed è stato trovato in possesso di 5.000 euro in contanti.

I poliziotti stanno valutando anche la posizione di due coniugi proprietari dell’immobile messo a disposizione della famiglia del latitante. 

Donazioni di sangue: le date di agosto

Realizza un desiderio, vieni a donare. L’Associazione donatori e volontari personale della Polizia di Stato prosegue la sua attività di raccolta sangue anche per il mese di agosto.

L’invito alla donazione è rivolto a tutti i cittadini in buona salute e di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Si ricorda che per donare il sangue è necessario avere un peso corporeo non inferiore ai 50 chili. È essenziale recarsi al prelievo a digiuno con l’eccezione di poter bere un caffè, un tè o un succo di frutta. Non è consentito ingerire latte e derivati. (Requisiti)

Consultate la locandina nazionale per conoscere le date e le città dove è possibile donare.

Palermo: amministrazione giudiziaria per società con capitali mafiosi

La Polizia di Stato di Palermo ha dato esecuzione al provvedimento di disposizione ad amministrazione giudiziaria per una start up di Terni sospettata di essere stata influenzata economicamente da appartenenti a Cosa Nostra.

La misura di prevenzione nei confronti della società di supporto digitale e telematico alle imprese, fondata nel 2013 da un imprenditore di Partinico (Palermo), si collega al decreto di sequestro emesso lo scorso gennaio dal Tribunale di Palermo, sempre su proposta del Questore, nei confronti di un imprenditore 72enne, sempre di Partinico, con beni per un valore complessivo di circa sei milioni di euro, tra i quali il 10 per cento del capitale sociale della start up.

La figura dell’anziano imprenditore nel settore dei giochi e delle scommesse online è emersa con un ruolo di primissimo piano nell’ambito delle indagini condotte dalla Squadra mobile di Palermo, relative all’operazione di polizia denominata “Game over” che, a febbraio 2018, ha portato all’arresto di 22 persone. Le indagini dimostrarono come lo stesso, tramite un vero e proprio accordo contrattuale con Cosa Nostra palermitana sia riuscito, nell’arco di un breve tempo, a monopolizzare il settore e realizzare una rete di agenzie di scommesse abusive capaci di generare profitti quantificati nell’ordine di oltre un milione di euro mensili.

Dallo sviluppo delle indagini patrimoniali è emerso che l’imprenditore abbia reinvestito nella start up di Terni i proventi delle attività illecite realizzate nel settore del gioco e delle scommesse.

In particolare, esaminando la documentazione bancaria della società è risultato come l’apporto di denaro dell’imprenditore sia stato assolutamente determinante per l’avvio della società stessa; infatti, è stato accertato come lo stesso abbia versato tra il 2015 ed il 2016, a titolo di “sovrapprezzo sottoscrizione quota parte capitale sociale”, denaro per oltre 300.000 euro.

Al fine di evitare il rischio di ulteriori infiltrazioni criminali nella start up derivante dal libero esercizio dell’attività imprenditoriale, la misura eseguita oggi ha, di fatto, sollevato dall’amministrazione i rappresentanti della società per un anno.

In pratica, l’azienda dovrà temporaneamente cedere la gestione all’amministratore giudiziario nominato dalla Autorità Giudiziaria la quale, al termine del periodo, valuterà la sussistenza dei presupposti per restituire o meno la gestione “bonificata” dai rischi riscontrati, ovvero procedere a conseguente sequestro ai fini della confisca.