Sicurezza: siglato accordo tra Polizia e Cassa depositi e prestiti

È stato siglato a Roma un accordo tra Polizia di Stato e Cassa depositi e prestiti (CDP) diretto a favorire la sicurezza informatica dei sistemi e dei servizi informativi.

La convenzione è stata firmata dal capo della Polizia Franco Gabrielli e dall’amministratore delegato Fabrizio Palermo. Rientra nell’ambito delle direttive impartite dal ministro dell’Interno per il potenziamento dell’attività di prevenzione della criminalità informatica attraverso la stipula di accordi con gli operatori che forniscono prestazioni essenziali.

La Polizia postale è, infatti, quotidianamente impegnata a garantire l’integrità e la funzionalità della Rete informatica delle strutture di livello strategico per l’Italia attraverso il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture Critiche.

Il tema della tutela dei dati risulta prioritario poiché Cassa depositi e prestiti garantisce la protezione di informazioni sensibili che riguardano l’erogazione di servizi finanziari – sia per le imprese che per la pubblica amministrazione – e le attività di gestione di informazioni relative ad asset e partecipazioni strategiche. La sicurezza informatica e delle infrastrutture fisiche e digitali è al centro delle attività che ogni giorno Cassa depositi e prestiti svolge al servizio del Paese.

L’accordo rappresenta una tappa significativa nella collaborazione tra le due istituzioni. Questo progetto, in considerazione dei rischi derivanti dalle minacce informatiche, risulta essere uno strumento importante per la realizzazione di un efficace sistema di contrasto al cybercrime.

È basato sulla condivisione informativa e sulla cooperazione operativa alla firma della convenzione erano anche presenti, per il dipartimento della Pubblica Sicurezza, il direttore centrale per la Polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali, Armando Forgione e il direttore del servizio Polizia postale, Nunzia Ciardi; per Cassa sepositi e prestiti S.p.A il vice direttore generale e Chief Legal Officer Alessandro Tonetti, il Chief External Relations & Sust. Officer Davide Colaccino e il responsabile protezione aziendale, Michele Leone.

Rinnovata convenzione tra Polizia di Stato e Agcom

La convenzione firmata dal capo della Polizia Franco Gabrielli e dal presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Angelo Marcello Cardani è finalizzata alla vigilanza, la prevenzione e repressione dei reati e degli illeciti amministrativi sull’intero settore delle comunicazioni, attraverso l’attività del servizio di Polizia postale e le sue articolazioni periferiche.

Agcom ricopre un ruolo determinante nella tutela degli utenti svolgendo funzioni di regolamentazione e vigilanza nei settori delle telecomunicazioni, dell’audiovisivo, dell’editoria e, più recentemente, delle poste; ciò è reso possibile grazie anche all’attività di accertamento di sua competenza che attraverso questa convenzione può essere coadiuvata dalla Polizia postale attraverso il reperimento e nell’elaborazione di dati, notizie ed informazioni utili.

Questo protocollo d’intesa ha lo scopo di perfezionare e definire le modalità ed i criteri da seguire per lo svolgimento delle attività di collaborazione anche alla luce della intervenuta evoluzione delle tecnologie di settore.

Alla firma della convenzione erano anche presenti, per il dipartimento della Pubblica Sicurezza, il direttore centrale per la Polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali, Armando Forgione e il direttore del servizio Polizia postale, Nunzia Ciardi; per l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni il segretario generale Agcom, Riccardo Capecchi e il responsabile della comunicazione Agcom David Nebiolo.

Livorno: bambino di 6 anni sul tetto salvato in extremis

Bambino di 6 anni salvato dall’equipaggio di una volante a Livorno: di notte è salito sul tetto del palazzo vicino a quello in cui vive è ha rischiato di cadere.

Lasciato in casa da solo dal padre, il piccolo è uscito dalla finestra della sua camera del quarto piano e passando dal cornicione sottostante ha raggiunto il tetto del palazzo attiguo rimanendo paralizzato dalla paura senza riuscire a tornare indietro da solo.

Le grida di aiuto e il pianto disperato del bambino hanno attirato l’attenzione dei residenti che allarmati hanno immediatamente chiamato la Polizia.

Gli agenti della questura di Livorno intervenuti, lo hanno tranquillizzato e raggiunto immediatamente, salvandolo da una situazione estremamente pericolosa.

Da una prima analisi è risultato che il piccolo vivesse nello stabile da solo con il padre, il quale è stato rintracciato velocemente dagli agenti nelle vicinanze, all’interno di un locale pubblico. L’uomo è denunciato per abbandono di minore.

Il bambino dopo esser stato visitato dai medici che hanno escluso che si potesse esser ferito è stato affidato ad un familiare.

Olivia Petillo

Operazione “Prova a prendermi 3.0”: preso il re delle truffe online

Individuato e arrestato all’interno di un centro commerciale di Roma un latitante ricercato per diverse truffe informatiche. L’uomo, originario della provincia di Cosenza, era considerato un vero e proprio “re delle truffe online”, tanto da aver collezionato negli anni numerose condanne definitive per contraffazione di carte di credito, associazione per delinquere e altri 40 reati.
Le indagini sono state condotte dalla polizia postale e i carabinieri di Cosenza

Agiva da anni attraverso siti dedicati all’e-commerce: in una prima fase, secondo la ricostruzione degli inquirenti, ingaggiava i compratori tramite noti portali  di vendite online.
È inoltre, accertato il suo coinvolgimento anche in un’importante operazione, chiamata “Mach Point”, che ha smantellato un’organizzazione criminale attiva nel settore dell’hacking, della contraffazione di carte di credito e delle truffe sul web.
Dalle indagini della procura della Repubblica di Cosenza è emerso peraltro che l’uomo, anche durante la latitanza, continuava a truffare le persone attraverso il web, utilizzando schede telefoniche e carte di credito intestate a terze persone per vendere pezzi di ricambi per auto, elettrodomestici di ogni genere, cani e gatti di ogni razza e tanti altri beni, riscuotendo il prezzo pattuito tramite le ricariche effettuate dalle vittime che, ovviamente, non ricevevano in cambio il bene acquistato.

Le indagini degli specialisti della Polizia postale si sono concentrate sulle tracce informatiche generate da sim utilizzate per le compravendite e sui sistemi di pagamento per la riscossione del denaro.
Con l’elaborazione delle informazioni dei carabinieri di Cosenza sui dati relativi alla geolocalizzazione delle utenze telefoniche, delle carte e degli atm utilizzati dal truffatore e il contributo tecnico della Polizia scientifica, sono state ricostruite le dinamiche criminali che hanno permesso di concentrare le ricerche del latitante in una zona ben precisa del litorale laziale, riuscendo infine a rintracciarlo.

Olivia Petillo

Ferroviaria: operazione “Oro rosso”

Operazione straordinaria ieri contro il furto di rame: la Polizia ferroviaria in un solo giorno ha sequestrato oltre 7 tonnellate di metalli di provenienza illecita, controllato 1.682 persone, di cui 2 arrestate, 8 denunciate e ha elevato 5 sanzioni amministrative.

L’operazione “Oro rosso” si è svolta in tutta Italia e ha impegnato complessivamente 612 poliziotti che hanno controllato 280 rottamai, svolto 159 sevizi di pattugliamento lungo le linee ferroviarie e 57 servizi sulla strada.

In particolare nella provincia di Catania, un uomo di 45 anni è stato denunciato per i reati di attività di gestione di rifiuti non autorizzati e ricettazione; nell’area in suo possesso sono stati trovati ben 7 tonnellate di rame per un valore commerciale di circa 32mila euro e macchinari per sguainare e polverizzare le trecce, nonché 22 carcasse di auto e parti di esse.

L’area è stata sequestrata e gli investigatori hanno appurato che gran parte del rame ritrovato era stato usato dalle Ferrovie per alimentare i passaggi a livello e collegare le garitte e le stazioni; alcuni spezzoni sono risultati compatibili con quelli rubati recentemente sulla tratta ferroviaria nella provincia catanese, Vizzini-Grammichele. Il furto, avvenuto recentemente, ha mandato in tilt la circolazione ferroviaria nel sud-est della Sicilia.

Gli investigatori, sulla base della quantità di oro rosso rinvenuto e il tipo di attività dell’organizzazione per la lavorazione di esso, ritengono che l’area sequestrata ieri, fosse per molti ladri, il punto di riferimento per piazzare il metallo rubato, nella Sicilia Orientale.

Olivia Petillo