Assoluti di nuoto paralimpico: medaglie e record per i campioni delle Fiamme oro

Si sono svolti a Bologna i Campionati italiani assoluti invernali di nuoto paralimpico, durante i quali otto atleti tesserati per le Fiamme oro hanno conquistato 15 medaglie, 14 d’oro e una d’argento.

Nella piscina olimpionica “Carmen Longo” di via dello Sport, i nuotatori cremisi si sono messi in evidenza con delle ottime prestazioni, su tutte quelle di Antonio Fantin, che al suo esordio con i colori del Gruppo sportivo della Polizia di Stato, si è messo al collo l’oro nei 100 stile libero categoria S5; Antonio ha fermato il cronometro sul tempo di 1’6”24, nuovo record del mondo di categoria, migliorando così il precedente primato che lui stesso deteneva dagli Europei di Dublino. Ancora una vittoria per Fantin, questa volta nei 200 metri stile libero, con il nuovo record di categoria (2’24”48).

Record di categoria e assoluto nei 200 misti SM5 per Francesco Bocciardo che ha fatto registrare il tempo di 3’05”59; per lui vittoria della medaglia d’oro anche nei 100 metri rana SB4.

Oro pure per Francesco Bettella, che è arrivato primo nei 100 metri dorso S2, con il tempo di 2’32”26, nuovo record italiano di categoria e assoluto. Nei 50 dorso S2 Francesco non è riuscito a ripetersi, ottenendo comunque un ottimo secondo posto.

Nella categoria S3 Vincenzo Boni ha dominato le finali dei 50 stile libero e dei 50 dorso, conquistando due splendide medaglie d’oro.

Anche per Efrem Morelli sono arrivati due titoli italiani, il primo nei 150 misti della categoria SM4 e il secondo nei 50 rana SB3.

Doppia medaglia d’oro pure per Marco Maria Dolfin, nuovo campione italiano nei 100 rana SB5 e nei 50 farfalla S6.

Tra le donne Carlotta Gilli è salita due volte sul gradino più alto del podio nei 200 metri misti SM13 e nei 400 stile libero S13, mentre Giulia Ghiretti si è aggiudicata la medaglia d’oro nei 50 metri farfalla della categoria S5.

Una grande soddisfazione per Riccardo Vernole, il poliziotto che da diversi anni è anche il commissario tecnico della nazionale Finp (Federazione italiana nuoto paralimpico): “Una squadra di livello assoluto quella delle Fiamme oro, un mix di giovani campioni e atleti con elevata esperienza internazionale. L’obiettivo principale stagionale sarà il Mondiale, i ragazzi si stanno preparando al meglio affinché possano dare un grande contributo alla nostra Nazionale, in un evento che sarà anche fondamentale in termini di qualificazione alle Paralimpiadi di Tokio 2020”.

Tante le medaglie di marca Fiamme oro arrivate anche dalle classifiche Open, stilate utilizzando il sistema tabellare nel quale la prestazione cronometrica viene confrontata con il record mondiale della categoria di appartenenza e trasformata in un punteggio. Quindi più la prestazione dell’atleta, nella sua classe sportiva, si avvicina al rispettivo record del mondo, più il punteggio sarà alto.

In questa speciale classifica i portacolori delle Fiamme oro hanno totalizzato 12 medaglie: due ori a testa per Carlotta Gilli (200 misti SM13 e 400 stile SM13), Efrem Morelli (50 rana SB3 e 150 misti SM4), Antonio Fantin (100 e 200 stile S5), Marco Maria Dolfin (100 rana SB5 e 50 farfalla S6).

Due medaglie anche per Vincenzo Boni (oro 50 dorso S3 e argento 50 stile S3), e per Francesco Bocciardo (argento 100 rana SB4 e bronzo 200 misti SM5).

Benevento: risolto il caso dell’omicidio di Cosimo Nizza

È stato risolto pochi giorni fa l’omicidio di Cosimo Nizza ucciso nel 2009. La vittima, un pregiudicato costretto sulla sedia a rotelle a causa di un incidente stradale, venne ucciso in pieno giorno da due sicari con tre colpi d’arma da fuoco alla testa, mentre era nei pressi della sua abitazione nel popoloso Rione Libertà.

Le indagini, inizialmente svolte senza esito, sono state riprese e approfondite nel 2017, attraverso la valutazione di nuovi elementi emersi dalle indagini della Squadra mobile sannita, arrivando all’arresto di oggi di uno degli autori materiali dell’omicidio.

Particolare rilevanza hanno avuto alcune intercettazioni ambientali nei confronti di uno dei componenti del gruppo criminale diretto dall’arrestato, che ricostruiva minuziosamente la dinamica dell’uccisione ed i momenti precedenti l’azione; tali elementi corrispondevano con le rivelazioni rese da un collaboratore di giustizia.

Le intercettazioni consentivano anche di far emergere l’ostentata sicurezza dell’assassino, convinto di non essere scoperto, per aver distrutto l’arma del delitto e per un alibi che si era precostituito.

L’attività investigativa permetteva di ricostruire pure il movente dell’omicidio, scaturito dalla lotta per l’accaparramento della piazza di spaccio e per garantirsi la vendita esclusiva di una determinata tipologia di droga.

L’evento scatenante è stato comunque l’esplosione di alcuni colpi di pistola e fucile contro la saracinesca di un esercizio commerciale gestito dall’indagato, avvenuta tre giorni prima dell’omicidio e riconducibile all’azione della vittima.

Sono ancora in corso le indagini per individuare il complice.

Roma: commemorazione di Nicola Calipari

Commemorato questa mattina in questura a Roma, Nicola Calipari, il funzionario di Polizia e poi agente dei servizi di intelligence italiani, morto a Baghdad (Iraq), 14 anni fa.

Calipari perde la vita nelle fasi conclusive di un’operazione di salvataggio di una giornalista italiana, Giuliana Sgrena, sequestrata da una banda criminale.

Alla cerimonia hanno preso parte il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vice capo vicario della Polizia, Luigi Savina, il questore Carmine Esposito, la vedova di Calipari, Rosa Maria Villecca e tanti colleghi che hanno conosciuto e lavorato a fianco di Nicola.

Dopo la deposizione di una corona d’alloro da parte del presidente del Consiglio al bassorilievo posto all’interno della questura, la cerimonia è proseguita con gli interventi del vice capo della Polizia, della vedova Calipari e del presidente del Consiglio che hanno ricordato la figura umana e professionale del poliziotto che ha sacrificato la sua vita.

Il vice capo Luigi Savina nel suo intervento ha rammentato che: “Nicola aveva una grande capacità di negoziazione e di dialogo; in un teatro di guerra è riuscito a liberare la giornalista Sgrena per riportarla indietro”; sulla strada per l’aeroporto, sentiti i primi spari, istintivamente Calipari si è girato facendole scudo.

Entrato in Polizia del 1979 come primo incarico venne assegnato alla Squadra mobile della questura di Genova poi a quella di Cosenza e successivamente alla questura di Roma.

Dal 1993 divenne vice dirigente della Squadra mobile di Roma e poi passò alla Direzione centrale della Polizia criminale.
Dopo una serie di prestigiosi incarichi nella Polizia di Stato nel 2002 transitò alla Presidenza del consiglio dei ministri fino al 4 marzo del 2005 data in cui perse la vita.

Chimica forense, convegno della Scientifica

 

Si è tenuto, ieri, il secondo seminario sulla chimica analitica forense.

Nell’aula “Palatucci”  del Polo Tuscolano. a Roma. esperti delle università di Torino, Parma, Catania, Genova, Teramo, Milano e Roma, insieme a studenti, cultori della materia ed esperti delle Forze dell’ordine si sono confrontati con il tema del seminario: Le indagini forensi e il contributo della spettrometria di massa.

Il seminario, organizzato dalla Polizia di Stato in collaborazione con la Società chimica italiana, ha fatto il punto della situazione sul contributo che le analisi spettrometriche possono fornire nelle attività investigative e i possibili sviluppi di tale tecnica.

Arezzo: commemorazione per Emanuele Petri

Questa mattina, a Castiglion Fiorentino, è stato commemorato Emanuele Petri, sovrintendente della Polizia di Stato assassinato su un treno, durante un conflitto a fuoco con alcuni brigatisti rossi, il 2 marzo 2003.

I familiari, i colleghi e gli amici di Emanuele si sono raccolti nella chiesa del Rivaio della cittadina aretina, dove è stata celebrata una messa di suffragio.

Poi, tutti si sono spostati in piazza Emanuele Petri, la piazza antistante la stazione ferroviaria, che porta il nome del sovrintendente ucciso.

Il questore di Arezzo Salvatore Fabio Cilona e la vedova, signora Alma, si sono soffermati davanti al cippo che ricorda l’evento e sul quale è stata deposta una corona d’alloro.

Lo scontro a fuoco avvenne su un treno in movimento, all’altezza di Castiglion Fiorentino.

Sul treno, il sovrintendente, insieme ad altri due colleghi della Polizia ferroviaria, stava controllando i documenti di due viaggiatori che sembravano sospetti; i due terroristi, temendo di esser stati scoperti, hanno impugnato le armi e hanno sparato sugli agenti.

Nel conflitto a fuoco un terrorista rimase ucciso, una terrorista venne arrestata e un altro agente rimase gravemente ferito.