Messina: l’ultimo saluto al collega Angelo Gabriele Spadaro

Oggi a Messina si sono svolti i funerali del nostro collega Angelo Gabriele Spadaro morto martedì sull’autostrada Messina – Catania travolto da un Tir.

Il santuario della Madonna del Carmelo a Santa Teresa di Riva gremito di parenti, amici colleghi e di cittadini commossi, ha accolto il feretro di Angelo avvolto nella Bandiera italiana. Presente alla cerimonia anche il capo della Polizia Franco Gabrielli. Difficile trattenere le lacrime durante la cerimonia funebre soprattutto per le diverse testimonianze toccanti sull’uomo, il poliziotto, l’amico, il compagno.

Ma chi era Angelo? per le persone che lo hanno conosciuto era realmente buono, generoso, esemplare, sincero e leale con tutti.

Angelo è morto mentre stava svolgendo il suo lavoro; stava facendo dei rilievi di polizia su un precedente incidente, un’attività che tutti gli specialisti della stradale sanno essere la più pericolosa e, comunque, necessaria.

Eppure Angelo, quella notte, era lì, insieme al suo collega Giuseppe Muscolino, rimasto gravemente ferito, a fare il suo dovere.

Mancherà ai suoi familiari, ai suoi amici e ai colleghi che lo conoscevano e che con lui lavoravano ogni giorno. Noi ci auguriamo che venga ricordato soprattutto quando sulle strade, ognuno, deciderà di premere sull’ acceleratore, di fare un sorpasso azzardato, di guidare guardando ogni minuto i messaggi sul telefonino. Solo così il suo sacrificio potrà avere significato.

Isernia: operazione “Lasciateli giocare”

Ancora violenza in una scuola materna: accertati a Isernia circa 150 episodi di maltrattamenti nei confronti di bambini di 2/3 anni commessi da due maestre.

Gli uomini della Squadra mobile di Isernia in pochi giorni hanno ricostruito il vissuto quotidiano dei piccoli sui quali le maestre infliggevano vessazioni e minacce.

Lo scorso novembre un gruppo di mamme aveva notato il comportamento anomalo dei propri bambini che una volta a casa si lamentavano di atti di violenza subiti a scuola.

Allarmate, si erano rivolte alla Polizia per denunciare i fatti e gli investigatori immediatamente attivati dalla Procura, davano il via alle indagini monitorando con telecamere e intercettazioni ambientali gli ambienti dell’asilo.

Il materiale raccolto non ha lasciato dubbi per le due insegnanti di 49 e 58 anni che sono state sospese dal servizio.

Quotidianamente li strattonavano, li colpivano sul capo, o li aggredivano verbalmente. Dentro l’aula i bambini erano oggetto di violenze fisiche e verbali e, circostanza ancor più grave, educati ad applicare fra di loro la “legge del taglione” cioè le maestre esortavano i bambini a farsi giustizia da soli, incitandoli a rispondere con violenza alle provocazioni.

Droga: 11 arresti nel Clan Rinzivillo per traffici tra Italia e Germania

Esponenti legati alla ‘Ndrangheta e cittadini turchi di notevole caratura criminale dietro il traffico di droga tra Italia e Germania. Una cellula radicata in Germania capace di muovere grandi flussi di droga e denaro con la complicità anche di un avvocato e di esponenti delle forze dell’ordine corrotti.

Questo è quanto emerge dall’operazione “Extra Fines 2 – Cleandro” che si è conclusa stamattina e condotta dalla Squadra mobile di Caltanissetta e dal Gico della Guardia di finanza di Roma, nei confronti di 11 persone appartenenti al clan Rinzivillo e responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Oltre 100 gli uomini operatori in azione nel Lazio, in Sicilia, in Campania e in Umbria, nonchè a Colonia e a Mannheim.

Gli arrestati sono indagati, a vario titolo, di avere fatto parte di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. La droga arrivava dalla Germania per poi essere smerciata a Roma e sulla piazza siciliana.

I due appartenenti alle forze dell’ordine, già in carcere, sono accusati di corruzione e di aver messo a disposizione del clan mafioso, a suo tempo, notizie riservate contenute nella banca dati Sistema d’indagine (Sdi). Avevano inoltre ottenuto dei favoritismi ai controlli in diversi aeroporti italiani per agevolare l’esportazione in Russia di significative somme di denaro, da reinvestire in attività economiche.

L’operazione di oggi è l’epilogo di un’indagine che, alla fine del 2017, aveva già portato all’arresto di 37 persone e al sequestro preventivo di beni per oltre 18 milioni di euro.

Donatella Fioroni

Latina: lavoratori stranieri sfruttati, 6 arresti

I componenti di un’organizzazione criminale specializzata nello sfruttamento del lavoro e nella gestione dei braccianti sono stati arrestati questa mattina dalla Squadra mobile di Latina.
L’indagine coordinata dallo Sco (Servizio centrale operativo) ha messo in luce un sistema di protezione e collusione che rendeva possibile lo sfruttamento della manodopera straniera nei lavori agricoli, in condizioni disumane.

Ulteriori 50 indagati sono finiti nell’indagine degli investigatori di Latina per corruzione, autoriciclaggio e reati finanziari; tra questi, imprenditori agricoli, commercialisti, funzionari ed esponenti del mondo sindacale.

Tra le sei persone arrestate oggi anche due donne, un ispettore del lavoro e un sindacalista della provincia di Latina.

Attraverso una cooperativa, gli indagati approfittavano dello stato di bisogno dei lavoratori stranieri, costringendoli a iscriversi al sindacato dietro la minaccia del licenziamento; in questo modo percepivano non solo le quote di iscrizione, ma anche ulteriori introiti economici connessi alla trattazione delle pratiche, finalizzate ad ottenere le indennità di disoccupazione.

Gli stranieri venivano traportati nei campi a bordo di pulmini sovraffollati, privi dei più elementari sistemi di sicurezza; erano poi costretti ad affrontare una giornata lavorativa di almeno 12 ore a fronte di una retribuzione inferiore alla metà rispetto a quella prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro del settore.

L’indagine ha avuto inizio alla fine del 2017, dopo l’operazione chiamata “Freedom”, finalizzata al contrasto del caporalato e dello sfruttamento del lavoro.

Al termine delle indagini, sono stati sequestrati 5 abitazioni, 3 depositi, 3 appezzamenti di terreno, 9 autovetture, 36 tra furgoni e camion, 1 società cooperativa, 4 quote societarie e conti correnti bancari, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.

Catania: rapina ed estorsione, sei arresti nel clan Santapaola – Ercolano

Arrestati questa mattina, a Catania, sei appartenenti al clan Santapaola – Ercolano (gruppo di Picanello e gruppo di Acireale/Aci Catena) ritenuti responsabili, a vario titolo, di rapina ed estorsione.

Le indagini della Squadra mobile di Catania e del Commissariato di Acireale hanno fatto luce su una rapina commessa a San Gregorio (Catania), la mattina del 16 aprile 2018, in danno del gestore di una rivendita di tabacchi.

I criminali si impossessarono di una fornitura di stecche di sigarette, del valore di circa 11 mila euro, mentre il tabaccaio era a bordo della propria autovettura.

Attraverso le intercettazioni, i poliziotti hanno documentato il coinvolgimento di gruppi mafiosi operanti a Picanello e ad Acireale/Acicatena nella gestione del cosiddetto “cavallo di ritorno” nei confronti della vittima, costretta a pagare la somma di 2.800 euro per la restituzione, peraltro parziale, della fornitura di sigarette.

In particolare, la vittima per rientrare in possesso dei suoi beni si era rivolta a due appartenenti del gruppo di Acireale/Aci Catena per fare da intermediari con il clan Picanello di cui facevano parte i due rapinatori. La “collaborazione” tra i gruppi mafiosi andava a buon fine dietro il pagamento di una somma di denaro.